La listeria è un batterio gram positivo, non sporigeno e mobile.
È psicrofilo (in grado di crescere a basse temperature) e psicrotrofo (in grado di mantenere una buona attività metabolica anche alle basse temperature, comprese quelle di refrigerazione).
È estremamente ubiquitario e si ritrova frequentemente nel suolo, in materiale vegetale in decomposizione nel quale vive come saprofita, nei pascoli e nei depositi idrici con acque stagnanti.
Può essere localizzato anche nell’intestino di molti animali quali pesci, crostacei, molluschi, uccelli (soprattutto nel pollame), mammiferi sia domestici che selvatici o di allevamento come ovini e bovini.
Si ritrova anche nell’uomo a livello intestinale.
Si stima infatti, che circa l’1-10% della popolazione mondiale sia portatrice sana di questo microrganismo.
Come si manifesta l’infezione
L’infezione può manifestarsi sotto due forme principali:
- la gastroenterite: si manifesta dopo un tempo breve dall’ingestione di cibo contaminato. L’incubazione media è di 24 ore
- la forma invasiva, detta anche “sistemica“: si può manifestare come meningite, meningoencefalite e sepsi. In questo secondo caso tra l’ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi trascorrono in media una decina di giorni fino ad arrivare anche a un mese. I soggetti più a rischio sono le persone con compromissione del sistema immunitario: come i pazienti oncologici, i pazienti diabetici, i pazienti con infezione da HIV, le persone anziane e i neonati. Particolarmente a rischio risultano le donne in gravidanza: l’infezione da Listeria può infatti causare aborto spontaneo, parto prematuro, morte in utero o infezione del feto.
Cause e sintomi
La causa dell’infezione da listeria è la contaminazione dei cibi ingeriti con il batterio.
I sintomi dell’infezione da listeria sono generalmente simili a quelli di altre gastroenteriti infettive:
- febbre
- nausea
- diarrea
- dolori muscolari.
Cefalea, confusione, irrigidimento del collo oltre alla presenza della febbre sono invece i sintomi della listeriosi quando si diffonde al sistema nervoso.
Come prevenire l’infezione da listeria?
Igiene e manipolazione del cibo
La migliore strategia per prevenire la listeriosi in ambito domestico prevede l’applicazione delle generali norme di igiene e attenzione previste per tutte le altre tossinfezioni alimentari.
Per esempio:
- lavare accuratamente gli alimenti crudi, come frutta e verdura, sotto l’acqua corrente prima di consumarli, sbucciarli, tagliarli o cuocerli
- pulire la superficie degli alimenti come meloni e cetrioli con una spazzola pulita
- asciugare i prodotti con un panno pulito o un tovagliolo di carta
- separare le carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo.
Anche durante la manipolazione del cibo, crudo o cotto, è molto importante seguire alcune buone pratiche:
- lavare le mani, i coltelli, i piani di lavoro, e i taglieri dopo la preparazione dei cibi crudi
- mantenere la corretta temperatura di esercizio di frigoriferi e congelatori separando al loro interno gli alimenti crudi da quelli cotti
- mantenere il frigorifero pulito lavando frequentemente le pareti interne e i ripiani con acqua calda e sapone liquido
- cuocere accuratamente e completamente (in profondità) la carne e i prodotti a base di carne crude.
La cottura dell’alimento a 72°C per almeno 15 secondi consente di inattivare il batterio.
In caso di conservazione dell’alimento cotto è necessario prestare attenzione a eventuali ricontaminazioni.
È consigliabile rispettare la data di scadenza, mantenere una temperatura del frigo minore di 5°C, lavare molto bene i vegetali da consumare crudi e cuocere i cibi in modo appropriato, non far mangiare a bambini molto piccoli salsicce crude o pesce crudo.
Conservazione e sicurezza degli alimenti
Molto importante conservare, con sicurezza gli alimenti per non incorrere in situazioni potenzialmente pericolose.
Per esempio, è importante:
- consumare i prodotti precotti, o pronti per il consumo appena possibile
- non conservare né consumare i prodotti refrigerati oltre la data di scadenza
- conservare gli avanzi di cibo cotto, nel frigorifero, in contenitori provvisti di coperchi e poco profondi, così da farli raffreddare più velocemente, e consumarli in breve tempo.
Inoltre, soggetti a rischio, come le donne in gravidanza e le persone immunodepresse, dovrebbero evitare il consumo di:
- Prodotti lattiero-caseari freschi, in particolare formaggi a pasta molle, a breve stagionatura ed erborinati
- Salumi a breve stagionatura
- Pesce fresco affumicato pronto per il consumo
- Preparazioni gastronomiche da consumarsi senza trattamento termico paté di carne freschi.
La sua capacità di crescere e riprodursi a temperature molto variabili (da temperature di refrigerazione sino ai 45°C), nonché la sua capacità di tollerare ambienti salati e pH acidi, lo rendono un batterio molto resistente a varie condizioni ambientali, incluse quelle che si hanno nella produzione e nella lavorazione degli alimenti.
La listeria, infatti, tende a proliferare negli alimenti, soprattutto in quelli freschi.
Per queste sue caratteristiche rappresenta un pericolo per i prodotti pronti al consumo e i prodotti con una lunga vita commerciale (shelf-life) mantenuti a temperature di refrigerazione.
I prodotti più a rischio sono:
- pesce affumicato (es. salmone)
- prodotti a base di carne (paté di carne, hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie)
- formaggi a pasta molle, formaggi erborinati, formaggi poco stagionati
- vegetali preconfezionati
- latte non pastorizzato.
Immagine copertina di Andrea Piacquadio https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-in-piedi-vicino-al-bancone-della-cucina-3785725/