Mangiare carne in modo equilibrato non danneggia la salute. Uno studio condotto dalla prestigiosa Università di Oxford, in controtendenza con quanto ci viene detto da decenni da altri studi scientifici, dice che non c’è una correlazione significativa tra un consumo moderato di carne e una diminuzione delle aspettative di vita.
La carne rossa, quindi, autentico spauracchio di medici e salutisti, viene rivalutata in quanto componente essenziale di una dieta equilibrata, che deve prevedere il consumo di tutti gli alimenti.
Lo studio dell’Università di Oxford è stato condotto in tempi recenti e alla luce delle conoscenze più attuali in tema di prevenzione delle malattie più temibili, come il cancro.
I risultati sono stati divulgati da poco; ma gli studi da cui scaturiscono sono stati svolti negli ultimi trent’anni. Quindi, sono dati certi. Del resto, anche il governo americano ha recentemente stilato una lista degli alimenti veramente pericolosi e la carne rossa, consumata con moderazione, non rientra tra questi.
Uno studio lungo e, si presume, accurato. Secondo quali parametri è stato svolto?
Il campione su cui è stato svolto lo studio ha riguardato oltre 60.000 individui inglesi adulti, un numero statisticamente significativo, composto anche da vegetariani e vegani, oltre che da consumatori di carne. I dati sull’insorgenza di malattie, o sulle cause di morte, di questi individui sono stati incrociati sulle loro abitudini alimentari. E i risultati hanno provato che non c’è relazione tra consumo moderato di carne rossa e certe ben note patologie.
In altre parole, essere vegani o vegetariani non porta particolari benefici?
Ribaltando l’affermazione, potremmo dire che mangiare carne rossa moderatamente non espone a particolari rischi. Infatti, chi l’ha inserita nelle sue abitudini alimentari, vede aumentare solo del 10% il rischio di ammalarsi di tumore. La percentuale aumenta solo aumentandone in modo pesante il consumo portandola in tavola fino a 5 volte a settimana. Analizzando separatamente statistiche riguardanti vegetariani e vegani, invece, non è emersa alcuna differenza significativa nella mortalità per le prime 6 cause di morte rispetto ai consumatori abituali di carne. Insomma: buone notizie per gli onnivori.
La parola d’ordine, quindi, sembrerebbe la sempre valida “moderazione”
Esatto. Perché la moderazione permette di raggiungere il perfetto equilibrio nutrizionale, da cui deriva lo stato generale di salute e una buona aspettativa di vita. In altre parole, per stare bene occorre mangiare di tutto, senza certi estremismi così tanto di moda e altrettanto pericolosi per la salute. Mangiare carne non è un reato.
Queste tendenze nascono molto spesso da una certa disinformazione?
Disinformazione che in passato ha portato ad avvalorare certe credenze che oggi sono state riviste e corrette. Molti ricorderanno, ad esempio, che per lungo tempo sono stati letteralmente demonizzati alcuni alimenti chiave come la carne rossa, appunto, o le uova, in quanto causa del colesterolo; per poi scoprire che l’aumento del colesterolo nel sangue è causato principalmente dagli zuccheri.
Oltre a quello inglese, ci sono altri studi hanno avvalorato la tesi che mangiare carne rossa in modo moderato non è dannoso per la salute?
Studi americani, approvati dal Governo, hanno certificato che le peggiori minacce alimentari provengono dalle calorie totali, dalla percentuale di grassi saturi, dall’abuso di zucchero e di sale. Nessuna menzione particolare viene fatta per la carne rossa, mentre addirittura si esorta il consumo di carne magra, pesce e pollame.