Un nuovo modello, tutto italiano, riguarda il controllo della spesa: lo ha sviluppato la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg). Il presidente della società, Claudio Cricelli, si è espresso in questo modo: “Fino ad oggi, nel nostro Paese, la regolazione dei fondi per i clinici del territorio si basa su modelli mutuati dall’estero, che spesso non si adattano alle caratteristiche del sistema italiano e non considerano il livello di complessità clinica di ogni malato. Questo lavoro, invece, garantisce più vigilanza contro le ripartizioni improprie”.
Assistenza sanitaria, un nuovo sistema attuerà la predizione dei costi
Si intende utilizzare un nuovo strumento di calcolo, tale da predire accuratamente i costi di assistenza a carico dei medici di famiglia e delle rispettive autorità sanitarie territoriali.
Aggiunge Claudio Cricelli: “Periodicamente le autorità sanitarie stabiliscono la quota capitaria da destinare a un contesto regionale, alla singola Asl o al medico. A oggi, in Italia, l’assegnazione dei fondi è definita solo sulle caratteristiche demografiche della popolazione (sesso ed età del paziente); molte autorità territoriali si basano, inoltre, su sistemi pensati e validati all’estero, con parametri diversi da quelli propriamente italiani. Abbiamo individuato un metodo affidabile, il primo tutto italiano, pensato in favore dei pazienti e sulle esigenze reali dei clinici di casa nostra”.
Value in health (della International society for pharmaeconomics and outcomes research), una prestigiosa rivista internazionale, ha pubblicato la ricerca, condotta per mezzo del database di “Health search”.
Assistenza sanitaria, come si è svolta la ricerca
Due gruppi di circa venticinquemila pazienti con patologie acute e croniche, registrati tra il 2008 e il 2010, sono stati presi in considerazione. Il primo è stato chiamato in causa per sviluppare l’algorirmo, che è stato validato sul secondo. Il dottor Francesco Lapi, direttore della ricerca di “Health search” e autore dello studio, ha dichiarato: “Il database ci ha permesso di elaborare un sistema fondato sul mondo reale e quindi immediatamente applicabile nel panorama sanitario. Abbiamo raccolto tutti i dati clinici e la spesa di ogni paziente a carico del medico di Medicina generale. Abbiamo quindi considerato non più i soli valori demografici, ma anche la variabilità dei costi in funzione della co-morbosità clinica dei pazienti in carico ad uno stesso medico di medicina generale, tra provincia e provincia, ed a livello regionale. Sulla base di queste variabili, abbiamo creato un algoritmo, che ci fornisce la predizione della spesa per ogni paziente, corretta quindi per la sua specifica complessità clinica”.
Assistenza sanitaria, la Babele del decreto appropriatezza
Il risultato è un sistema valido, dall’applicazione pratica immediata. Aggiunge Francesco Lapi: “Questo modello consentirà ai medici e alle autorità sanitarie di conoscere i costi reali per ogni malato e di regolare in modo equo e definito i budget da stanziare per la sua assistenza. Non solo. Potrà essere usato anche come sistema di vigilanza: sia le autorità che i clinici stessi potranno, infatti, monitorare come vengono impiegati i fondi assegnati. In questo modo sarà più facile controllare la loro gestione delle risorse”. Il sistema, innovativo e trasversale, è già stato sviluppato altrove: “Gli Stati Uniti e poi la Gran Bretagna hanno approvato già da tempo modelli analoghi. In Italia, invece, siamo in ritardo. Attualmente le autorità amministrative continuano a basarsi su sistemi che considerano soltanto caratteristiche demografiche o che sono mutuati da realtà internazionali, studiati quindi su una popolazione e per un sistema sanitario diversi dal nostro, con il rischio di predire dati impropri. Questo lavoro, proprio perché costruito su dati reali del nostro Paese, fornisce finalmente un modello utile a garantire la sostenibilità del sistema e un’efficace gestione delle risorse disponibili per ogni persona assistita. Questa è la nostra risposta alla Babele del Decreto appropriatezza, con il suo disprezzo per i valori della qualità professionale dei medici di Medicina generale. Nessun’altra professione è in grado di pesare i risultati dei suoi interventi professionali quanto la Medicina generale, vero centro di indirizzo, coordinamento e governo della Sanità e della Medicina Italiana”.