Chiunque sia stato infettato con l’Hiv deve cominciare il trattamento antiretrovirale al più presto possibile dopo la diagnosi. Bisogna trattare immediatamente tutti i pazienti sieropositivi, indipendentemente dalla carica virale. I farmaci devono essere somministrati anche a persone non infette, che risultino ad alto rischio. Oggi ciò si legge sulle linee guida relative ai trattamenti dell’Aids, pubblicate dall’Oms. In tal modo, sarebbe possibile evitare 21 milioni di morti entro il 2030.
Questi parametri includono il 90% delle persone che vivono con l’Hiv e sono consapevoli della loro infezione, il 90% di coloro che ricevono già il trattamento e il 90% delle persone con terapia antiretrovirale, che non hanno nel sangue virus distinguibili.
Trattamento antiretrovirale per tutti i gruppi a rischio contro l’Hiv, evidenze scientifiche
La necessità della pubblicazione di tali linee guida si evince da diversi studi, secondo i quali l’utilizzo precoce della terapia non aumenta soltanto la sopravvivenza, ma riduce il rischio di essere contagiati. Anche 28 milioni di nuovi casi potrebbero essere evitati grazie alla strategia “treat all”: il trattamento è destinato a tutti i gruppo a rischio, senza limiti di età o legati alla popolazione.
Trattamento antiretrovirale, la profilassi non riguarda soltanto gli omosessuali
La profilassi non riguarda soltanto gli omosessuali, come avveniva nel 2014: tutti i gruppi a rischio sono interessati. Si legge nel documento che “L’uso preventivo dei farmaci dovrebbe essere visto come una possibilità da aggiungere a una serie di servizi, che vanno dai test per l’Hiv, al supporto psicologico, all’accesso a profilattici e siringhe pulite”. Non sarebbero più 28 milioni coloro che devono ricevere gli antiretrovirali, ma ben 37 milioni.
Trattamento antiretrovirale contro l’Hiv, qualche dettaglio
Il trattamento antiretrovirale riduce morti e nuove infezioni, ma a oggi tali trattamenti sono costosi e non sono disponibili ovunque. Essi bloccano l’attività del virus, ma non sono in grado di eliminarlo dall’organismo. Provocano rilevanti disturbi ed effetti collaterali: tra di essi alterazioni metaboliche, nausea, vomito, diarrea e una particolare ed eccessiva secchezza della pelle.
Trattamento antiretrovirale per tutti i gruppi a rischio: intanto, qualcuno scopre Serinc5
Serinc5 è una proteina che può fronteggiare l’avanzata dell’Hiv, scoperta dai ricercatori dell’Università di Trento (Cibio, Centre for integrative biology). Ora gli scienziati stanno lavorando, al fine di renderla invisibile al virus: l’obiettivo è generare una difesa impossibile da eludere. Con un metodo diverso, il laboratorio di Heinrich Gottlinger della University of Massachussetts ha ottenuto gli stessi risultati.