A partire da settembre, in quattro regioni, prenderà il via la prima fase, dedicata alla formazione, di un’iniziativa che vuole portare le cure vicine al malato, andare incontro al paziente. Saranno coinvolti, in un primo momento, cento medici, che servono un campione di 150.000 cittadini. Parliamo di medicina della prossimità e della possibilità di essere curati nelle vicinanze della propria abitazione, presso l’ambulatorio del proprio medico di famiglia. Il suo studio sarà attrezzato con tutti gli strumenti necessari alla diagnosi. La Federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg) ha lanciato InNov@FIMMG . I risparmi diretti e indiretti sono di circa 3 mld di euro per l’intero sistema delle cure e l’iniziativa avverrà a saldo invariato della spesa sanitaria nazionale. Nella pratica significa che esami come spirometria, elettrocardiogramma, misurazione della glicemia, monitoraggio pressorio saranno disponibili presso lo studio del medico di base. Sarà così possibile curare broncopneumopatie croniche ostruttive, malattie cardiovascolari e metaboliche e attuare la terapia del dolore: si tratta di patologie che colpiscono più di un italiano su tre e che potranno essere curate direttamente nelle unità di medicina generale con servizi di prossimità. Le code saranno ridotte e con esse le liste di attesa. Gli studi medici saranno dotati di tecnologia diagnostica di primo livello: spirometri, elettrocardiografi, holter pressori, ecografi, nonché dotazioni telematiche. Si tratterà di esami semplici a basso costo, che permetteranno di tenere sotto controllo la condizione del paziente, per capire se ha necessità di ulteriori esami. Sarà tenuta sotto controllo la qualità delle indagini? Tutto dipenderà da come questa campagna sarà organizzata. Se avrà successo, questa operazione riguarderà anche altre aree della cronicità.
L’Aquila: curare a chilometro zero i pazienti affetti da tumore per l’anemia concomitante
Nel 60% dei casi, in Italia e in Europa, i malati di tumore non vengono curati per l’anemia che si manifesta insieme alla malattia. Anche la rete oncologica della Asl 1 Abruzzo avvicina la sanità al domicilio del malato. Che fare? Somministrare ferro, fare trasfusioni di sangue, ed eritropoietina (fattore di crescita dei globuli rossi, ndr) nei pazienti sottoposti a chemioterapia. L’obiettivo è elaborare un percorso comune multidisciplinare di gestione clinica e terapeutica, a carattere territoriale. Dovrebbe essere permessa la gestione uniforme del malato e i ricoveri in ospedale necessari dovrebbero diminuire. Bisognerà decidere quando trattare il paziente in ospedale e quando in distretti sanitari, residenze sanitarie assistite, unità di cure palliative o a domicilio. I 129 pazienti di tumore che presentano anemia su 350 con patologie oncologiche curati al San Salvatore nei primi 4 mesi del 2015 saranno curati per i sintomi che presentano. Gli specialisti delle diverse discipline agiranno collegialmente. A L’Aquila il numero dei casi riscontrati di anemia severa in pazienti oncologici è già inferiore alla media europea.