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Divieto di PFAS negli imballaggi alimentari: che sia d’esempio per altri settori?

02/10/2024
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Un recente studio pubblicato su Environment International ha svelato che i PFAS, composti chimici industriali resistenti alla degradazione, sono in grado di attraversare la barriera cutanea e accedere al flusso sanguigno umano.

Questa scoperta genera ulteriori e gravi preoccupazioni riguardo alla diffusione di questi inquinanti nel nostro corpo.

Si sapeva che i PFAS potevano essere inalati, ingeriti o bevuti, ma si credeva che non potessero attraversare la pelle a causa della loro struttura molecolare ionizzata e della capacità di respingere acqua e macchie.

Nonostante alcuni PFAS siano stati banditi o sorvegliati per il loro legame con tumori e malattie della tiroide, intestinali e del sistema endocrino, la loro diffusione negli ecosistemi è un dato di fatto.

Che cosa sono i PFAS?

pfas imballaggi alimentariI PFAS sono acidi molto forti e stabili, utilizzati in ambito industriale per le loro proprietà idrorepellenti e oleorepellenti.

Si trovano in indumenti e scarpe impermeabili, uniformi, cosmetici, imballaggi alimentari, pesticidi, tappeti, vernici, prodotti farmaceutici e nei rivestimenti delle padelle antiaderenti.

A causa della loro resistenza al calore e alle macchie, sono difficili da degradare e si sono già accumulati in falde acquifere e fiumi contaminando anche l’acqua del rubinetto di molti Paesi, spesso lontani dai siti di produzione.

I PFAS, noti anche come sostanze per- e polifluoroalchiliche, sono un gruppo di oltre 9.000 sostanze chimiche di sintesi, utilizzate per una varietà di prodotti di consumo (dagli utensili agli accessori, all’abbigliamento).

Durante il ciclo di vita di un prodotto, i PFAS vengono facilmente rilasciati nell’ambiente e, essendo bioaccumulabili e tossici, non si decompongono, guadagnandosi il soprannome di ‘sostanze chimiche eterne‘.

Le recenti scoperte, insomma, mettono in evidenza la necessità di individuare e adottare misure preventive per proteggere la salute pubblica dagli effetti nocivi dei PFAS. Il cammino è lungo ma il settore alimentare potrebbe fare da esempio ed è proprio di questo che vogliamo parlare.

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Il divieto negli imballaggi alimentari

I PFAS, noti come ‘forever chemicals‘, sono ora al centro di un nuovo regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR) che mira a proteggere l’ambiente e la salute pubblica riducendo, tra le altre cose, l’esposizione a queste sostanze nocive.

Il PPWR impone limiti per la presenza di PFAS negli imballaggi destinati al mercato dell’UE, con restrizioni precise per garantire la conformità e la sicurezza.

Questa regolamentazione riflette un impegno determinato verso la protezione della salute e l’ambiente, evidenziando l’importanza di normative chiare e di azioni decisive per affrontare le sfide poste da sostanze così persistenti e potenzialmente dannose.

“Con il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi PPWR, il divieto sui PFAS rappresenta un passo cruciale per garantire la sicurezza dei consumatori. A partire da metà 2026, gli imballaggi a contatto con gli alimenti saranno vietati se contengono PFAS oltre i limiti stabiliti, riflettendo l’impegno verso una protezione più rigorosa della salute pubblica dai cosiddetti forever chemicals“, sottolinea Silvia Arrigoni, Sales Area Manager Food Contact & Product pH Labs – Gruppo TÜV Italia ambito MOCA (materiale a contatto con gli alimenti).

Copertina Foto di Andrea Piacquadio: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-in-viola-mangiare-3811663/

Foto di Julia M Cameron: https://www.pexels.com/it-it/foto/cibo-lattine-buste-di-plastica-vista-dall-alto-6994945/

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