Bambini e nuovi media: come educare i nativi digitali

Bambini e nuovi media: come educare i nativi digitali

Bambini e nuovi media: un’associazione che è motivo di apprensione per molti genitori. I nativi digitali, i fanciulli nati con le nuove tecnologie, devono essere educati dal primo anno di età.

Le immagini digitali sono centrali nella vita di ognuno: anche dei più piccoli, che dai primissimi anni di vita hanno a che fare con tablet, personal computer, smartphone, televisione. La convergenza tra i mezzi di comunicazione si applica nella vita di tutti i giorni e siamo bombardati da quantità enormi di immagini, siano esse autentiche o manipolate. Una quantità di materiale da rielaborare. C’è di più: tutte queste fonti, se considerate in chiave costruttiva, possono diventare uno strumento didattico.

Bandiamo, una volta per tutte, la caccia alle streghe, che ha come obiettivo il veto alla tecnologia.Bambini e nuovi media: come educare i nativi digitali

E’ sufficiente scegliere i giusti giochi sul tablet, perché per i fanciulli esso diventi un utile strumento. Vietare internet ai bambini è una battaglia senza senso: è un’idea migliore educare i più piccoli a sfruttare le potenzialità e a evitare i rischi. Non è corretto dire che la tecnologia sia un danno per l’apprendimento. E’ una risorsa, se la si usa in maniera corretta.

Bambini e nuovi media: sviluppo di nuovi centri nel cervello

Essere immersi dal primo vagito in immagini mediate dallo schermo: ecco la sorte di coloro che sono nati nell’era presente.

Secondo l’Istituto di Neuroscienze del Cnr è possibile che in futuro, accanto ai centri del linguaggio, che hanno la loro sede nell’emisfero sinistro del cervello (per i destrimani), si sviluppino centri per il linguaggio digitale.

Bambini e nuovi media: situazione italiana

Rispetto all’alfabetizzazione ai media, l’Italia risulta ancora arretrata. La tutela della crescita dei bambini di fronte ai contenuti mediatici, del resto, è un tema urgente, che non può più essere rinviato: coinvolge docenti, insegnanti e genitori.

Bambini e nuovi media: percorsi didattici innovativi

Si tratta di agire e interagire in percorsi didattici innovativi. Percorsi che sono stati sperimentati sul territorio reggiano: presso il nido “Le Corti” di Correggio (Re), essi sono già realtà.

Il centro si propone come laboratorio di cultura digitale, nell’ambito del quale è possibile condividere idee, risorse, opportunità. Atelier creativi, contesti di esplorazione e conoscenze innovativi diventano importanti occasioni di apprendimento.

Bambini e nuovi media: come educare i nativi digitaliBambini e nuovi media: un manuale

La cooperativa Coopselios, specializzata nei servizi all’infanzia, propone un testo edito da Spaggiari junior: Educare alle immagini e ai media. Manuale per un uso consapevole da 0 a 11 anni.

Il testo, edito quest’anno, conta 101 pagine e ha un costo pari a 20 euro. Si tratta di una guida concreta per educatori e genitori, per i quali sono pensati una serie di attività, laboratori ed esperienze sul campo.

L’obiettivo è imparare attattraverso le immagini 2.0. La pratica è spesso la migliore insegnante.

Nativi digitali: la presentazione del libro

La presentazione del libro dedicato a questi argomenti avrà luogo il 19 febbraio presso il Teatro Asioli di Correggio. Saranno presenti la curatrice Sabrina Bonaccini, direttore tecnico dell’area educativa Coopselios, e Lorella Zanardo, autrice, documentarista e scrittrice che ha curato la supervisione al libro.

Nativi digitali: le linee guida

Il volume? Una bussola, per orientarsi nell’ambito proprio di questi temi. Ci si muove su tre linee guida che sono anche gli obiettivi da raggiungere per una corretta “dieta mediatica” per i nostri bambini.

  1. Bisogna promuovere in bambini, insegnanti e genitori la consapevolezza e l’abilità nel guardare e comprendere le immagini che arrivano dall’esterno. E’ necessario imparare a riconoscere la distinzione tra finzione e realtà. E’ utile attivare azioni di denuncia nei confronti di immagini che si ritengono dannose, discriminanti o lesive della dignità.
  2. E’ vitale il potenziamento della capacità di gestire la propria immagine comprendendone il valore, le implicazioni. E’ possibile prendere in considerazione le conseguenze nel tempo della presenza delle nostre immagini e dei comportamenti che vi sono collegati, in modo da sapersi tutelare nel rispetto di sé e degli altri.
  3. Sul piano creativo, è una buona idea promuovere le abilità e le conoscenze per imparare a “fare media”, cioè ideare, progettare e realizzare messaggi e contenuti da promuovere nella “mediasfera”.

Proposte didattiche concrete e già sperimentate, rivolte agli insegnanti e agli educatori che vogliano iniziare un percorso di ricerca, con i bambini e le bambine da 0 a 11 anni, sono presenti nel libro.

About Giorgio Maggioni

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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