Un robot bambino, che impara dalle proprie esperienze e cresce, utilizzando schemi mentali sui quali non si determina un ulteriore intervento umano: è alto 104 centimetri e pesa 22 chilogrammi. E’ stato adottato da più di venti laboratori in tutto il mondo. Nell’aspetto, ricorda un fanciullo di circa tre anni ed è frutto di un progetto open source: sia l’hardware, sia il software, sono noti a tutti.
iCub, il robot di scena al Mit
Si chiama iCub e sarà di scena fino al 3 settembre, negli Stati Uniti, presso il Mit (Massachusetts institute of technology), dove parleranno i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) i quali hanno costruito l’androide.
Sotto la supervisione di Giorgio Metta, gli scienziati renderanno note a studenti e ricercatori di tutto il Pianeta le applicazioni delle capacità di apprendimento nell’ambito proprio dell’intelligenza artificiale e della robotica umanoide.
Il Mit organizza in questa sede una Summer school (scuola estiva, ndr) al fine di studiare le relazioni che intercorrono tra cervello, mente e macchine.
iCub, robot simbolo dei programmi di apprendimento
iCub è il simbolo dei programmi di apprendimento, posto che è la prova della loro applicazione a livello avanzato. Via via che il tempo trascorre, il robot riconosce un maggior numero di oggetti. Le nuove informazioni collezionate da questo strumento intelligente vengono organizzate su livelli diversi, al sicuro da ulteriori interventi umani. Potrebbe essere utilizzato da neuropsichiatri per studiare l’autismo degli esseri umani.
Un robot sempre più autonomo
Il risultato ultimo sarà prodotto dell’intelligenza dell’umanoide, a prescindere dal programma iniziale. Queste le parole di Metta, coordinatore del gruppo di studiosi: “si aprono numerosi scenari applicativi nel campo dell’Intelligenza artificiale”. iCub procederà sulla base di algoritmi, che gli permetteranno di “analizzare gestire grandi quantità di dati più facilmente e, fra le altre cose, di riconoscere molti più oggetti con maggiore autonomia rispetto al passato”.