Nel nostro sistema immunitario, ci sono alcuni linfociti (una tipologia di globuli bianchi, ndr) che nei soggetti con sclerosi multipla non scompaiono mai, perché è alterato il meccanismo chiave che agirebbe facendoli estinguere. Si tratta dei linfociti T, che vengono chiamati in questo modo perché hanno origine in un piccolo organo ghiandolare, il timo, e agiscono contro batteri, virus e tessuti estranei in caso di trapianto: sono proprio quelli che si attivano esageratamente proprio in caso di sclerosi multipla. E’ da qui che proviene lo stato auto-infiammatorio che si determina al livello del sistema immunitario e caratterizza la malattia. La sclerosi multipla è una malattia autoimmune demielinizzante e colpisce le cellule nervose, rendendo disagevole la comunicazione tra cervello e midollo spinale. Ciò avviene perché viene meno la mielina, la guaina isolante che ricopre le fibre nervose, rendendone possibile il corretto funzionamento.
Linfociti immortali: perché?
Ma da che cosa si determina questa anomalia, la presenza di questi linfociti immortali? Una molecola, chiamata Fas-L, è responsabile della morte dei linfociti T al momento giusto. Questa molecola è molto inferiore in presenza di sclerosi multipla rispetto a quella dei linfociti T normali. La scoperta è stata attuata dai ricercatori della Fondazione Santa Lucia; hanno collaborato l’Universita’ di Tor Vergata e l’Ospedale San Camillo di Roma. Pubblica la notizia la rivista Cell Death and Disease.