Noci e arachidi per non morire

Noci e arachidi per non morire

Le cause di morte che affliggono il genere umano possono essere arginate dalla frutta secca.

Pubblica una ricerca in tal senso l’International Journal of Epidemiology. Secondo quanto si evince dal testo pubblicato, noci e arachidi sarebbero legate a minor tasso di mortalità. Il burro d’arachidi, però, che come sappiamo è molto amato negli Stati Uniti, non dà altrettanti effetti benefici, a causa della presenza di oli vegetali e sale aggiunti. Ma da che cosa dipende l’effetto salutare di questi frutti? Da acidi monoinsaturi e grassi polinsaturi, vitamine, fibre, antiossidanti e altri composti bioattivi, contenuti in quantità.
Sono state utilizzate in questa sede le informazioni raccolte nel Netherlands Cohort Study, che dal 1986 studia, in Olanda, più di 120.000 individui, uomini e donne dai 55 ai 69 anni. Ci si è basati sia sulla quantità, sia sulla frequenza con la quale noci e arachidi vengono mangiate. All’Università di Maastricht questi dati sono stati incrociati con quelli della mortalità totale, e legata a una determinata causa, dal 1986 in poi.

Si è scoperto che basta una quantità piccolissima di frutta secca: assumendo almeno dieci grammi di noci o arachidi ogni giorno il rischio di soccombere ad alcune cause di morte diffuse diminuisce. Parliamo soprattutto di malattie respiratorie, neurodegenerative e diabete, ma anche di cancro e malattie cardiovascolari. Precedenti ricerche si erano concentrate soltanto su queste ultime.
 

 

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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