La Terra è sempre più affollata

La Terra è sempre più affollata

Gli esseri umani pullulano sulla Terra e il loro numero è destinato ad aumentare. Durante i Joint statistical meetings, in corso negli Stati Uniti, a Seattle, fino al 13 agosto, le Nazioni unite hanno presentato dati relativi all’incremento della popolazione mondiale. Nel 2100, sul Pianeta ci saranno, molto probabilmente, circa 11,2 miliardi di persone, con un aumento pari a quattro miliardi di persone in 90 anni. Sarà sufficiente attendere il 2050 per raggiungere i 9,7 miliardi di individui, posto che oggi siamo 7,3 miliardi. La popolazione invecchia, tuttavia, in Giappone e in Italia, secondo Paese in controtendenza. La fertilità è in declino sul Pianeta: nonostante ciò è atteso un aumento della popolazione pari al 23%. L’incremento riguarda soprattutto alcune regioni dell’Africa sub-sahariana. Se prendiamo in considerazione la Nigeria, Paese del continente africano abitato dal maggior numero di individui, vediamo che qui la popolazione potrebbe moltiplicarsi per quattro: da 182 a 752 milioni. I problemi dei Paesi ad alta fertilità riguardano l’utilizzo delle risorse e l’inquinamento, la salute materna e la mortalità infantile, disoccupazione, bassi salari e povertà. Nel continente africano sarà necessario creare seicento-settecento milioni di nuovi posti di lavoro al fine di tenere la situazione sotto controllo.

Negli Stati uniti nel 2100 ci saranno 450 milioni di abitanti, contro gli attuali 322 milioni. Scenari sostenibili? Non lo sappiamo. A giudicare dai numeri, tuttavia, non possono essere considerate infondate politiche di riduzione della prole, che pure a un primo sguardo possono essere considerate contro natura.

Invecchiamento della popolazione italiana

Come detto, tuttavia, la politica adatta all’Italia sarebbe l’opposto: il nostro problema sono i costi dell’invecchiamento della popolazione. Coloro che non possono più lavorare restano a carico dei lavoratori potenziali. I giovani e gli anziani autosufficienti dovrebbero dare il proprio contributo sia per il mercato, sia in attività di sostegno a coloro che non sono “in grado di prendersi cura di sé”, come afferma Antonio Golini, demografo italiano. Dovrebbe cambiare la mentalità legata al lavoro, posto che a oggi ne sono esclusi i giovani fino ai 25 anni, che studiano, e gli anziani in pensione.

 

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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