Trattamento dei disturbi della personalità
Alcuni soggetti sono instabili, hanno difficoltà nelle relazioni; magari perdono il lavoro, abusano di droga e di alcool, si abbandonano ad atti di autolesionismo. E ancora: sono impulsivi o provano un senso totalizzante di vuoto e solitudine.
Può trattarsi di manifestazioni di un disturbo borderline della personalità. Spesso, nel linguaggio comune si utilizzano, per queste persone, termini come “carattere difficile”, “svogliatezza”, “cattiva volontà”.
Può trattarsi, tuttavia, di una patologia seria, piuttosto diffusa in Italia.
Il 9 ottobre, al Centro Sant’Ambrogio dei Fatebenefratelli a Cernusco sul Naviglio (Milano), si terrà un convegno aperto al pubblico in merito a questa tematica. Al Centro, i disturbi della personalità sono trattati ogni giorno.
Secondo Paolo Cozzaglio, primario dell’area psichiatrica del Centro, “Il trattamento dei disturbi di personalità più gravi pone particolari problemi di complessità e di efficacia e richiede un approccio multi-professionale. Il senso di disgregazione della personalità di questi pazienti e la conseguente percezione del rapporto con gli altri come ‘buono o cattivo’, ‘bianco o nero’, in una continua mutevolezza di sentimenti opposti, rende difficile il trattamento con un unico terapeuta”.
Disturbi della personalità: trattamento riabilitativo mirato
Il trattamento riabilitativo mirato in comunità terapeutica psichiatrica può curare i casi più gravi.
Agiscono in questo senso team terapeutici multidisciplinari: grazie a essi, i pazienti si trovano a proprio agio in un ambiente coerente, che offre una modalità alternativa di affrontare la loro sofferenza, accolta senza pregiudizi.
Si è espresso in merito Gian Marco Giobbio, direttore medico del Centro Sant’Ambrogio: “Per le patologie sociali emergenti, accanto alle comunità riabilitative per il trattamento dei pazienti psichiatrici più gravi, è stata creata una Comunità ad alta intensità riabilitativa (Cra) accreditata con la Regione Lombardia, che è dedicata anche alla cura dei disturbi di personalità”. Parliamo di un problema importante di salute pubblica, prevalente sia nella popolazione in generale, sia nella popolazione clinica. La prognosi è spesso peggiorata da altre patologie psichiatriche.
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Secondo numerosi studi internazionali, tuttavia, non è esatto dire che questo disturbo è immodificabile: vero è che sono necessari trattamenti tempestivi e specifici, spesso non disponibili sulla nostra Penisola. Aggiunge Giobbio: “Il convegno di ottobre sarà l’occasione per fare il bilancio di questi anni di trattamento e per confrontarsi con gli esperti italiani del settore. I temi trattati riguarderanno l’approccio terapeutico-riabilitativo ai gravi disturbi di personalità, ma anche i problemi ancora aperti: l’accuratezza della diagnosi, le comorbidità con uso di droghe e i disturbi alimentari, la gestione dei momenti di crisi e dell’impulsività, l’uso e l’efficacia dei farmaci, i diversi approcci psicoterapici, le ipotesi sulla patogenesi del disturbo”.