Tumore e alimentazione
L’alimentazione è in tutto, non si può vivere senza. Se si è colpiti da tumore e si presta attenzione a come ci si nutre, poi, è possibile usare il cibo come un’arma, per cercare di difendersi dalla patologia. Il 28 giugno, all’auditorium dell’Expo 2015 l’Istituto Nazionale dei Tumori ha presentato l’evento “Cibo ed emozioni: salute e qualità di vita in equilibrio perfetto”, patrocinato da Airc. E’ apparso chiaro come la dieta, parte integrante delle terapie, permetta di difendersi dalle recidive ed essere di supporto a trattamenti farmacologici e cure palliative. Quanto alla prevenzione dei tumori, poi, esiste un’alimentazione consigliata anche in questo caso. Ricordiamo, tuttavia, che i cibi che nutrono il tumore nutrono anche il corpo umano.
Prendersi cura di se stessi
L’individuo deve prendersi cura di se stesso: prima e dopo la diagnosi, mentre combatte con il male. Non si può non consigliare, da questo punto di vista, uno stile di vita sano. L’argomento è stato svolto da chef, medici, esperti di alimentazione, che hanno risposto alle domande del pubblico. Davide Oldani, chef ambasciatore di Expo e della buona cucina, ha diffuso i suoi “consigli pop”: il suo intento era sensibilizzare a seguire la stagionalità e a scegliere cibi sempre diversi. Sconsigliava, inoltre, cibi riscaldati o reinventati e condimenti eccessivi. Altra accortezza che suggeriva era quella di utilizzare le giuste dosi: ciò permette di offrire piatti preparati al momento, evitando gli sprechi.
Secondo Franco Berrino, epidemiologo che si occupa di alimentazione contro il cancro, la chiave è mantenersi snelli, durante l’intera vita. Consigliava di evitare bibite gassate e patatine, nutrendosi invece di cereali, legumi e verdura.
Vittorio Krogh, direttore della struttura complessa di epidemiologia e prevenzione dell’Int, ha palato di Epic, investigazione di prospettiva europea su cancro e nutrizione: si tratta di una ricerca europea che collega dieta, stile di vita, fattori ambientali e incidenza di cancro e altre malattie croniche. Il professor Luigi Fontana dell’Università di Washington, che studia la restrizione calorica a livello mondiale, ha affermato che essa può migliorare la nostra salute e renderci più longevi. Consigliava il digiuno in caso di chemioterapia, che sembrerebbe essere utile.