Contro i tumori ci si muove su più fronti: se alcuni studiosi esaminano l’azione sui pazienti di farmaci preesistenti, altri ragionano a livello cellulare, per approfondire i dettagli che riguardano la creazione, da parte dell’organismo, delle cellule malate.
Novità per chi ha il cancro ovarico e si sottopone a chemioterapia
I beta-bloccanti possono aiutare le pazienti con cancro ovarico che si sottopongono a chemioterapia. Lo si afferma in uno studio della University of Texas. Pubblica la ricerca la rivista Cancer. Queste sostanze potrebbero rendere più lunga la vita delle pazienti, fino ad arrivare a quattro anni.
Beta-bloccanti: come si è svolta la ricerca
L’analisi ha riguardato 1.400 cartelle cliniche di donne con tumore alle ovaie, compilate dieci anni or sono. Sono sopravvissute per una media di tre anni e sei mesi coloro che non hanno assunto beta-bloccanti; quelle che invece hanno ingerito un farmaco qualsiasi di questo tipo sono arrivate a vivere quattro anni, per un totale di sei mesi di vita in più, che non sono pochi. Queste sostanze permettono di affrontare lo stress, abbassare la pressione sanguigna e agire sui problemi cardiaci. Funzionano perché gli ormoni dello stress accentuano crescita e diffusione dei tumori: di qui al buon effetto di farmaci anti-stress, il passo è breve.
Tumori: tutto dipende da una proteina
C’è una proteina che, in una serie di tumori, manca, oppure risulta difettosa. Si chiama PLEKHA7 e tiene insieme le cellule sane. Secondo gli scienziati statunitensi della Mayo Clinic in Florida si parte da ciò per creare un codice tale da disattivare il tumore, trasformando le cellule malate in cellule sane. Pubblica la ricerca la rivista Nature cell biology.
Proteina PLEKHA7: una nuova strategia per le terapie anti-cancro?
Si tratta di una “nuova e inaspettata biologia”, che permetterà di mettere a punto una nuova strategia per le terapie anticancro. Quando tale cellula presenta qualche difetto, oppure è assente, le istruzioni genetiche trasformano in cellule malate le cellule sane. Ricreando le giuste istruzioni, si può agire contro il tumore.
Proteina PLEKHA7: esperimenti sulle cellule
Esperimenti sono stati attuati su cellule del tumore del seno e della vescica e la trasformazione ha funzionato. Questa tecnica, tuttavia, non funzionerebbe per i tumori al cervello e al sangue. Le nuove conoscenze aiuteranno, nella pratica, i malati di cancro? Non lo sappiamo ancora, i risultati devono essere ancora affinati.
Immagine copertina di Martin Lopez https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-che-mette-una-goccia-sulla-provetta-954583/