Acquisti su internet: sono sicuri? (un'inchiesta di Altroconsumo)
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Acquisti su internet: sono sicuri? (un’inchiesta di Altroconsumo)

02/03/2020
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Acquisti su internet: sono sicuri? Secondo un’inchiesta condotta da Altroconsumo, insieme ad altre organizzazioni di consumatori europee, la maggior parte dei prodotti per bambini ma anche cosmetici, gioielli, dispositivi elettronici e abbigliamento acquistabili sulle principali piattaforme di ecommerce non è sicura per la salute e/o non a norma di legge.

Acquisti su internet: rischio per la salute

Sono stati analizzatiAcquisti su internet: sono sicuri? (un'inchiesta di Altroconsumo) 250 prodotti acquistabili sui principali siti di ecommerce: Aliexpress, Amazon, eBay, LightInTheBox e Wish. Complessivamente due acquisti su tre (il 66%) sono risultati non conformi alla normativa europea, con rischi per la salute e per la sicurezza di chi li utilizza. L’Organizzazione di consumatori ha condiviso i risultati dell’indagine con il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero della Salute. E’ stata inviata loro una segnalazione formale, al fine di chiedere un intervento volto ad accertare quanto è emerso. Lo scopo è che vengano presi provvedimenti per la tutela e la corretta informazione dei consumatori.

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Acquisti su internet: occhio alla qualità dei prodotti

Ivo Tarantino, responsabile Relazioni esterne Altroconsumo, si è espresso in questo modo: “Sono ancora troppe le persone che acquistano dalle maggiori piattaforme di ecommerce pensando che alla comodità e all’efficienza del servizio sia associata anche una garanzia di qualità dei prodotti offerti. Purtroppo, sulla base dei dati che lo dimostrano, non è così. L’attuale quadro normativo non è in grado di dare la giusta tutela, in termini di sicurezza, ai consumatori: da un lato, le piattaforme non riescono a impedire la vendita di prodotti non sicuri e a rimuoverli tempestivamente quando sono già in vendita. Dall’altro, le autorità non riescono a garantire una sorveglianza adeguata e un’applicazione efficace delle norme. Il nostro intento è accendere i riflettori sul tema. Chiediamo alle istituzioni che ci sia una presa di responsabilità concreta e congiunta da parte di tutti gli attori coinvolti. Auspichiamo di essere partner di questo processo, per arrivare a uno scenario in cui ci sia la maggiore tutela possibile dei consumatori”.

Acquisti su internet: i risultati dell’inchiesta

Acquisti su internet: sono sicuri? (un'inchiesta di Altroconsumo)Tra gennaio 2019 e gennaio 2020 sono stati ordinati, esaminati e poi testati in laboratorio 250 prodotti afferenti a 18 diverse categorie, tra i quali giocattoli per bambini, rilevatori di CO (monossido di carbonio) e di fumo, abbigliamento per bambini, make-up e carica batterie Usb.
Ecco nel dettaglio alcuni dei risultati principali.
– Su 12 carica-batterie Usb, 12 powerbank e 12 adattatori da viaggio, ben 26 prodotti su 36 sono pericolosi, possono dare la scossa o causare incendi.
– In 9 giocattoli per bambini su 29 (31%) sono state trovate quantità illegali di ftalati (fino a 200 volte il limite legale). Bocciato il 91% dei trucchi per bambini.
– l’88% capi d’abbigliamento per bambini testati non rispettavano gli standard europei, con possibili rischi per la salute e l’incolumità dei piccoli.
Alcune categorie di prodotto, tra quelle che hanno riguardato il test, sono state bocciate nella totalità dei casi. Stiamo parlando nello specifico di: palloncini, kit per sbiancare i denti, rilevatori di fumo e monossido di carbonio e caschi.

Acquisti su internet: accendere i riflettori sulla problematica

Chiediamoci come sia possibile tutto questo. Le piattaforme di ecommerce, ponendosi nella posizione di semplici intermediari, sfruttano spesso una scappatoia legale che li esonera da qualsiasi responsabilità. Resta responsabile soltanto il fornitore originale, per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti in vendita. Le piattaforme sono comunque tenute a livello normativo a rimuovere “rapidamente” i prodotti non sicuri dai loro cataloghi, quando ne sono informati. La legge resta ambigua: non vi è alcun limite di tempo specificato.

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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