Il fumo di tabacco è una dipendenza dai molti effetti deteriori. Sempre più allontanati dai luoghi di raccolta della vita sociale, sempre più isolati e rintanati nelle proprie abitazioni, con il cattivo presagio di poter contrarre patologie future, come carcinoma del polmone, enfisema e malattie cardiovascolari, i fumatori sono spinti a smettere con molte leve. Non mancano coloro che si rivolgono al medico, per cercare di farlo. Allontanare la nicotina dal cervello è una delle strade più innovative.
Una proteina potrebbe risolvere il problema
Ora è stata isolata una proteina prodotta da batteri, punto di partenza per sviluppare nuovi farmaci, adatti a muovere contro questa dipendenza. Un batterio come un piccolo Pac-man, che continua nel suo percorso mangiando nicotina. Un enzima è stato utilizzato, tale da catalizzare l’azione del batterio, che in tal modo ingerisce la nicotina e la distrugge. Lo studio appartiene agli scienziati dello Scripps research institute (Tsri). Pubblica la ricerca il Journal of American chemical society.
Farmaco in corso di sviluppo
I ricercatori sono arrivati alla fase iniziale del processo di sviluppo del farmaco. L’enzima che è stato isolato ha le giuste caratteristiche per essere molto utile a livello terapeutico, come afferma Kim Janda, membro dello Skaggs institute for chemical biology.
Come bisogna agire
Come bisogna agire? La nicotina sarebbe distrutta dall’enzima prima ancora di raggiungere il cervello. In questo modo, verrebbe meno la dipendenza e non si attiverebbe la regione del cervello detta “della ricompensa”, sensibile all’acquisizione di condizionamenti. La nicotina è deleteria: aumenta l’ansia, rende difficile il riposo e crea disturbi del sistema metabolico.
Analisi sui topolini
Gli esperimenti posti in essere sulle cavie da laboratorio hanno dimostrato che la nicotina scompariva del tutto dal sangue, dopo appena nove minuti, contro le tre ore generalmente necessarie. Resta da prendere in considerazione gli effetti dell’enzima sull’essere umano: per uscire dalla dipendenza.