Giorgio Fontana ha 33 anni, una laurea in filosofia conseguita all’Università di Milano e un grande futuro davanti a sé.
Conscio del fatto che il successo non si costruisce sul nulla, questo trentenne ha lavorato duramente e consapevolmente negli anni passati per raggiungere il successo che oggi lo premia dei suoi sforzi.
Passando dall’essere operatore in un call center all’attuale attività come content manager in una azienda di software, ha coltivato in modo sistematico la sua passione letteraria e oggi conta al suo attivo quattro romanzi,saggi,reportage narrativi,articoli per diverse testate italiane e straniere e una collaborazione con la Scuola Holden.
Insomma, un curriculum di tutto rispetto per contraddire nei fatti tutti coloro che bollano la sua generazione come quella dei bamboccioni, incapaci di porsi e raggiungere obiettivi significativi.
Fontana, la cui scelta è stata quella di scrivere sin dall’esordio su tematiche di grande spessore sociale e politico, nel senso più ampio del termine, ha partecipato al Premio Campiello 2014 con “Morte di un uomo felice”, pubblicato da Sellerio Editore, sbaragliando gli avversari.

Dei cinque finalisti era il più giovane (in realtà è uno dei più giovani scrittori in assoluto nella storia di questo premio) e non era considerato il favorito in partenza.
Una giuria di Trecento lettori anonimi, non più completamente tali a concorso concluso, si è però lasciata conquistare dalla storia non facile, ma intensa e sofferta, che scorre nelle pagine di Giorgio Fontana e gli ha tributato il giusto onore letterario.
La semplicità di questo ragazzo, il suo essere ambizioso il giusto ma mai presuntuoso, si è rivelata nel commento al successo, laddove ha dichiarato di considerare il Premio non un punto d’arrivo, ma esclusivamente di partenza, un impulso di certo potentissimo a continuare sulla strada intrapresa
Per la generazione dei cinquantenni e oltre le pagine del romanzo sono a volte dolorose, perché riaprono il ricordo di vecchie ferite inflitte alla nostra società negli anni Settanta Ottanta e mai completamente sanate.
In una Milano che lo scrittore conosce benissimo, che rappresenta il suo topos naturale, muove i suoi passi e le sue indagini Giacomo Colnaghi, un magistrato che si trova a dover indagare, nel 1981, sull’attività di una nuova banda armata, che ha assassinato un politico democristiano.

Quest’uomo, impegnato sino allo stremo in questa battaglia contro l’illegalità dilagante, si trova a dover risolvere anche profondi conflitti personali, con la sua famiglia del presente e del passato, intrecciando continuamente personale e collettivo.
Non è facile muoversi in una società che appare allo sbando, che conta quasi quotidianamente nuove vittime, che trasforma in eroi non voluti gli uomini migliori del tempo, quelli che coraggiosamente escono allo scoperto per la salvaguardia del diritto.
Ma questo è il mondo in cui si trova a vivere ed operare il magistrato, con coscienza e dedizione, sino alla fine.
La generazione dei trentenni di oggi, è spesso distaccata da questo passato, che non sente proprio e che non è ancora abbastanza lontano per essere adeguatamente studiato sui libri di storia.
Onore al merito, pertanto,di Giorgio Fontana, che ha scelto e fatto propria questa realtà, utilizzandola poi per amalgamarla con la materia narrativa e trasformarla in un grande romanzo.
Al momento della proclamazione e della acclamazione, “Morte di un uomo felice” è stato pubblicamente definito un romanzo tormentato, traslando la sofferenza del protagonista all’intera storia.
E’ un tormento che chi ha vissuto in quegli anni non può dimenticare, che trasudava dagli articoli dei quotidiani e dalle parole che accompagnavano le immagini televisive, che faceva così paura da far dubitare di un futuro sicuro per le nuove generazioni.
Il futuro è comunque diventato un presente, anch’esso difficile, sebbene in modo diverso: ma in questo presente giovani scrittori come Fontana ci fanno sperare che si possa uscire da questa spirale negativa e ci sia concesso di tornare a sorridere.
E di essere uomini felici.
AUTORE : Giorgio Fontana
TITOLO : Morte di un uomo felice
EDITORE : Sellerio
Pagg. 280, euro 14,oo
Disponibile in versione eBook