Art&Show-Litfiba: tutto è cambiato. Nulla è cambiato
E’ il 20 marzo 1995, sono un ragazzino, e con i miei amici Marco e Antonio, varchiamo l’entrata del Palapartenope, siamo a Napoli, il biglietto del concerto lo paghiamo in Lire, 30000 lire, per l’esattezza, davanti a noi ci sono tantissime persone e un palco, un palco con molti strumenti, rimango impietrito, per la prima volta li vedo dal vivo, i miei idoli musicali.
Dopo aver cantato le loro canzoni a squarciagola da solo in macchina, ora posso finalmente farlo insieme a migliaia di persone, ma soprattutto insieme a loro, Piero e Ghigo.
Sì, sto parlando di loro, dei Litfiba.
Recuperiamo posizione e ci piazziamo in terza fila, in attesa di vederli uscire.
Il tempo sembra non passare mai quando attendi ai concerti, ma siamo giovani, non ci pensiamo al tempo.
Alle 21:30 eccoli uscire e cominciare a suonare Maudit, Ghigo è bravissimo, Piero una cavalletta sul palco, non sta fermo un attimo, è pieno di energìa e la trasmette al pubblico che balla per tutte le 23 canzoni.
La scaletta? Tra le più belle:
La musica fa
Tammùria
Dimmi il nome
Lulù e Marlene
Il vento
Onda araba
Animale di zona
La preda
Suona fratello
Ragazzo
Diavolo illuso
Telephone blues
Ora d’aria
Da allora sono passati 7239 giorni, è il 13 gennaio 2015, nel frattempo li ho rivisti decine di volte dal vivo ma non con queste canzoni, non con questi ricordi.
Siamo all’Alcatraz, la città è Milano e dopo tanti anni Piero e Ghigo suoneranno di nuovo quelle canzoni.
Attendo con il mio “pass media” sotto il palco, curioso di vedere che effetto mi farà risentirle suonare dopo tutto questo tempo, di rivedere quali emozioni mi regalerà.
Sono le 22:20 e finalmente la musica riempie la sala, Ghigo comincia a suonare Africa, sbagliando le prime tre note, ha solo le dita fredde, da li in avanti non ne sbaglierà più nemmeno una.
Piero è una cavalletta sul palco, non sta fermo un attimo.
Non è cambiato nulla, i Litfiba rimangono la migliore rock band italiana, l’unica in grado di unire bella musica a testi importanti, profondi e sempre attuali, come Ragazzo, Maudit, Africa, Dimmi il nome, sono solo alcuni dei testi che puntano il dito contro la politica italiana da anni.
Io sono emozionato, scatto un po’ di foto, appena finito esco da sotto il palco, mi accomodo dietro e mi godo lo spettacolo.
Scusate ma ora devo andare, devo chiamare Marco, lui è ancora a Napoli, lo invito per aprile, quando i Litfiba torneranno a suonare per noi amici, qui a Milano.
Ah, dimenticavo, questa è stata la presentazione di quelli che saranno i concerti della “Tetralogia degli elementi”, la scaletta è stata più corta di quella che sarà nei concerti durante l’anno:
DINOSAURO
SOTTO IL VULCANO
DOTTOR M
LINEA D’OMBRA
LA MUSICA FA
TAMMÙRIA
PRIMA GUARDIA
ORA D’ARIA
RAWHIDE
SIAMO UMANI
RAGAZZO
MAUDIT
EL DIABLO
CANGACEIRO
Ed ecco tre tra i pezzi più significativi del tour
Ragazzo
Gioconda
Il mistero di Giulia