Benessere

Art&Show-Litfiba: tutto è cambiato. Nulla è cambiato

15/01/2015
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Daniele Di ChiaraE’ il 20  marzo 1995, sono un ragazzino, e con i miei amici Marco e Antonio, varchiamo l’entrata del Palapartenope, siamo a Napoli, il biglietto del concerto lo paghiamo in Lire, 30000 lire, per l’esattezza, davanti a noi ci sono tantissime persone e un palco, un palco con molti strumenti, rimango impietrito, per la prima volta li vedo dal vivo, i miei idoli musicali.

Dopo aver cantato le loro canzoni a squarciagola da solo in macchina, ora posso finalmente farlo insieme a migliaia di persone, ma soprattutto insieme a  loro, Piero e Ghigo.

Sì, sto parlando di loro, dei Litfiba.

Recuperiamo posizione e ci piazziamo in terza fila, in attesa di vederli uscire. _MG_5549

Il tempo sembra non passare mai quando attendi ai concerti, ma siamo giovani, non ci pensiamo al tempo.

Alle 21:30 eccoli uscire e cominciare a suonare Maudit, Ghigo è bravissimo, Piero una cavalletta sul palco, non sta fermo un attimo, è pieno di energìa e la trasmette al pubblico che balla per tutte le 23 canzoni.

La scaletta? Tra le più belle:

Maudit

El diablo

Lo spettacolo

La musica fa

Tammùria

Dimmi il nome

Lulù e Marlene

No frontiere

A denti stretti

Il vento

Onda araba

Animale di zona

Spirito

Gioconda

La preda

Suona fratello

Ragazzo

Lacio drom

Africa

Diavolo illuso

Cangaçeiro

Telephone blues

Ora d’aria

Da allora sono passati 7239 giorni, è il 13 gennaio 2015, nel frattempo li ho rivisti decine di volte dal vivo ma non con queste canzoni, non con questi ricordi.

Siamo all’Alcatraz, la città è Milano e dopo tanti anni Piero e Ghigo suoneranno di nuovo quelle canzoni.

_MG_5395

Attendo con il mio “pass media” sotto il palco, curioso di vedere che effetto mi farà risentirle suonare dopo tutto questo tempo, di rivedere quali emozioni mi regalerà.

Sono le 22:20 e finalmente la musica riempie la sala, Ghigo comincia a suonare Africa, sbagliando le prime tre note, ha solo le dita fredde, da li in avanti non ne sbaglierà più nemmeno una.

Piero è una cavalletta sul palco, non sta fermo un attimo.

Non è cambiato nulla, i Litfiba rimangono la migliore rock band italiana, l’unica in grado di unire bella musica a testi importanti, profondi e sempre attuali, come Ragazzo, Maudit, Africa, Dimmi il nome, sono solo alcuni dei testi che puntano il dito contro la politica italiana da anni.

Io sono emozionato, scatto un po’ di foto, appena finito esco da sotto il palco, mi accomodo dietro e mi godo lo spettacolo.

Scusate ma ora devo andare, devo chiamare Marco, lui è ancora a Napoli, lo invito per aprile, quando i Litfiba torneranno a suonare per noi amici, qui a Milano.

Ah, dimenticavo, questa è stata la presentazione di quelli che saranno i concerti della “Tetralogia degli elementi”, la scaletta è stata più corta di quella che sarà nei concerti durante l’anno:

AFRICA_MG_5062

DINOSAURO

SOTTO IL VULCANO

DOTTOR M

LINEA D’OMBRA

LA MUSICA FA

TAMMÙRIA

PRIMA GUARDIA

ORA D’ARIA

RAWHIDE

SIAMO UMANI

RAGAZZO

MAUDIT

EL DIABLO

CANGACEIRO

Ed ecco tre tra i pezzi più significativi del tour

Ragazzo

Gioconda

Il mistero di Giulia

DiKi

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