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Bambini e sonno: niente più notti in bianco per i genitori
Benessere

Bambini e sonno: niente più notti in bianco per i genitori

27/08/2024

“Il sonno dei bambini è un momento significativo in cui la genitorialità ha un ruolo fondamentale. A maggior ragione in vacanza, quando saltano le abitudini e vengono meno i riti rassicuranti della quotidianità. E allora la soluzione è una e una soltanto: aumentare il tempo che si trascorre insieme, i genitori non vanno ‘realmente’ mai in vacanza”.

Ad affermarlo è Barbara Bove Angeretti, ricercatrice, laureata in Psicologia dello Sviluppo, Consulente per il sonno infantile e per l’educazione empatica. Autrice del libro “Il Sonno dei Bambini” che spiega come i genitori possano rispondere in modo positivo ai bisogni dei bambini anche di notte, momento critico che ogni genitore ha dovuto affrontare perché i bambini si svegliano di notte e spesso chiedono il contatto con i genitori.

sonno dei bambiniRivolto a genitori di bambini tra 0 e 3 anni, educatori e caregiver, il libro combina esperienza professionale e ricerche scientifiche per fornire consigli pratici su risvegli, addormentamenti difficili e gestione dell’allattamento notturno. Lo scopo è quello di essere una guida per affrontare le sfide del sonno infantile e favorire una crescita sana.

Bove Angeretti spiega come sia molto diffusa la tendenza a credere che esistano metodi efficaci e senza controindicazioni, dispositivi o oggetti specifici per gestire facilmente il sonno dei nostri figli ma nulla come delle corrette abitudini, unite alla rassicurazione e alla vicinanza dei genitori, può essere più efficace per gestire il sonno dei piccoli e anche quello degli adulti perché, diciamolo, se addormentamento e risveglio del piccolo vengono gestiti con serenità, anche la qualità del sonno dei genitori migliora indicibilmente!

Durante l’estate, soprattutto durante le ferie, semplici consuetudini (che consentono di scandire a gestire meglio i piccoli come mangiare e dormire sempre alla stessa ora) risultano utili a regolarizzare e rendere più semplice l’organizzazione della vita della famiglia.

Bambini e sonno: ecco alcuni punti chiave

  • Da 0 a 6 mesi. È importante identificare e soddisfare il bisogno del bambino, bisogno di contatto e di dormire (finestre di veglia) e mangiare (allattamento al seno o artificiale) quando lo richiede.
  • Dopo i 6 mesi. È possibile iniziare a introdurre buone abitudini che consentano agli adulti di organizzare la giornata conoscendo gli orari in cui il bimbo dorme, mangia, ecc.

Il tempo di qualità non esiste

Il concetto di ‘tempo di qualità’ è definito dagli adulti senza considerare la prospettiva dei bambini. Questo può creare un’illusione soprattutto nei primi anni di vita di un bambino, da 0 a 3 anni, quando è di cruciale importanza la presenza costante di un adulto per sviluppare un legame di attaccamento sicuro come lo definisce lo psicologo John Bowlby.

Meno metodi, più abitudini sane

Sia per l’educazione, sia per il sonno i metodi hanno poco valore. Molti genitori vorrebbero avere un bel manuale sul comodino ma le relazioni non si basano su procedure e vanno costruite da persone sulla base dei propri valori.

Parlare di metodi educativi può essere fuorviante, come per esempio quando si tratta di sleep training, una serie di pratiche che mirano a rendere il bambino autonomo dal supporto del genitore per l’addormentamento e per i risvegli.

Viceversa le abitudini sono fondamentali: fare le stesse cose ogni giorno alla stessa ora crea una stabilità necessaria per i bambini.

L’eccezione solo in vacanza

Per garantire il benessere dei bambini, è utile cercare di mantenere comunque una certa continuità in abitudini e comportamenti.

Quando si devia da questo sentiero, è importante sottolineare il fatto che si tratta di un’eccezione: allontanarsi troppo dai bisogni dei bambini rischia di compromettere la qualità delle giornate, con conseguenze come disturbi del sonno o comportamenti problematici, rendendo la situazione difficile da gestire anche a vacanze finite.

L’empatia, la competenza essenziale dell’educazione

In linea generale l’empatia dovrebbe essere la chiave di ogni processo educativo ed è proprio durante l’infanzia che si apprende e si tramanda: essere trattati con empatia crea futuri genitori empatici.

La presenza di questa capacità nei primi anni di vita permette al bambino di crescere in maniera equilibrata e imparare a gestire, in età adulta, le proprie emozioni.

Al contrario l’assenza di empatia durante lo sviluppo apre la strada a comportamenti problematici.

Copertina Foto di Matheus Bertelli: https://www.pexels.com/it-it/foto/ragazza-che-si-appoggia-la-testa-sulla-sua-mano-mentre-chiude-gli-occhi-573253/

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