Se dovessimo scegliere un’immagine per descrivere lo stile di vita che caratterizza il millennio in cui viviamo, sicuramente non potremmo che selezionarne una in cui telefono o computer sono i protagonisti.
“In media trascorriamo ogni giorno circa 7 ore di fronte a uno schermo: una quantità di tempo importante, che mette a dura prova i nostri occhi e che purtroppo spesso non ci è possibile ridurre, se non in minima parte”, dice Jakub Odcházel responsabile del team di ottici dell’e-commerce lentiamo.it.
A causa della lunga permanenza al computer, oggi sono sempre più comuni patologie che – insieme – vengono definite CVS ovvero la Computer Vision Syndrome.
Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Un abbassamento della vista, o una visione meno nitida.
- Bruciore o lacrimazione eccessiva.
- Maggiore sensibilità alla luce.
- Mal di testa.
- Mal di schiena e rigidità del collo.
Computer Vision Syndrome: come prevenire questi fastidi?
Gli esperti, tra cui ottici e gli optometristi, indicano cinque comportamenti da attuare per ridurre le possibilità di soffrire la lunga permanenza di fronte ad un monitor.
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Scegliere monitor performanti e posizionarli correttamente
Non solo di dimensioni adeguate e con una buona risoluzione (24″ con risoluzione di 1920×1200), gli schermi devono anche essere collocati in modo da non nuocere a collo, schiena e occhi.
La distanza ideale tra utilizzatore e monitor dovrebbe essere compresa tra 50 e 80 centimetri mentre per quanto riguarda l’altezza è consigliabile impostare lo schermo in modo che la linea superiore dello stesso sia alla stessa altezza degli occhi.
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Ridurre il riflesso
Il riflesso della luce (naturale e non) sullo schermo e un contrasto insufficiente tra lettere e sfondo possono far lavorare di più gli occhi e provocare una maggiore sensibilità.
La soluzione? Posizionare lo schermo in modo da evitare il riflesso della luce, creare un’ambiente soffuso, scegliere lampadine a basso watt per la lampada da scrivania o ancora acquistare un filtro antiriflesso per lo schermo.
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Prendere piccole pause
Per limitare l’affaticamento è consigliabile prendere una pausa ogni 20 minuti, distogliere lo sguardo dal monitor e guardare qualcosa che sia almeno a sei metri di distanza da noi per venti secondi.
Un piccolo esercizio che non intaccherà il workflow ma darà agli occhi la possibilità di focalizzare altro e, di fatto, riposare.
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Idratare gli occhi
Davanti allo schermo si tende a sbattere gli occhi meno frequentemente e, quindi, ci sono più possibilità si sviluppi la sindrome dell’occhio secco.
Per ovviare, oltre all’uso delle gocce oculari, è consigliabile assicurarsi ci sia abbastanza umidità nell’aria, soprattutto quando si dorme.
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Usare occhiali o lenti a contatto con filtro per la luce blu
Gli occhiali da computer sono provvisti di uno speciale filtro che diminuisce l’impatto della luce blu – quella emanata dagli schermi dei nostri dispositivi digitali – sugli occhi.
Questi occhiali si sono rivelati efficaci nel ridurre l’affaticamento oculare e la difficoltà a mettere a fuoco, migliorano il comfort e il contrasto delle immagini, contribuendo così anche a mantenere più alta la concentrazione durante la giornata.
Conseguentemente, hanno anche un effetto positivo sulla qualità del sonno.
Inoltre, esistono lenti a contatto dotate di tecnologia Transitions Light Intelligent che riduce velocemente i livelli di stress subiti dall’occhio nel passaggio fra la luce naturale e quella artificiale.
Questi modelli includono la protezione contro la luce blu emessa da PC e smartphone e la protezione contro i raggi UV.
Immagine copertina di Anna Shvets https://www.pexels.com/it-it/foto/mani-donna-scrivania-laptop-4226215/