Lifestyle – Ladri di biciclette made in Usa

emilioCon un amico pranzo svelto ai tavolini all’aperto del solito posto e giunti al commiato chiedo: <da che parte vai?>.

Lui indica la bicicletta europea, vintage, figlia di più d’un inverno all’aperto, con un certo stile acciaccato ma di classe come certi attori francesi, anziani e fanè nei film in bianco e nero. Ma subito mi torna in mente un altro film: Ladri di biciclette, di Vittorio De Sica. Perchè ciò che noto della bici è soprattutto il catenaccio da 5kg che la lega al palo, ad 1 metro scarso da dove abbiamo mangiato. <Scusa>, dico <ma stavamo qui… a meno di 1 metro: incateni sempre così la bici?> BikeChain05
Da qui parte la spiegazione lunga e dettagliata che mi rammenta ciò che sempre avrei voluto raccontarvi: il modo in cui i ciclisti qui, a NYC, cercano (talvolta invano) di salvare le proprie biciclette dai furti di ruote, sella, parti della medesima o ancor peggio, furti di tutto il mezzo a loro caro.
Il ciclista che usa la bici in modo ricreativo e sportivo (ossia non la parcheggia e lascia mai perchè con la bici esce e rientra a casa senza soste intermedie) si riconosce dal fatto che non gira New York con catene dal peso e dimensioni preoccupanti. Tutti gli altri si agitano parecchio nel tentativo di salvaguardare il proprio biruote bene e ogni parte di esso. Ci sono manuali on line che suggeriscono quali lucchetti, catene e cavi portarsi ottimizzando la salvaguardia del mezzo. Il pezzo meno protetto e primo a sparire è la sella… Provate voi ad andare a casa senza sella… Subito dopo sparisce la ruota anteriore se non la si è assicurata al resto della bici; poi la ruota posteriore e in ultimo il telaio.

Ingegnosi metodi hanno sperimentato smisurate catene di sicurezza per il telaio, cavi antitaglio ad assicurare in contemporanea ruote e casco lasciato parcheggiato col mezzo. Altri smontano la ruota davanti e la chiudono con rigidi lucchettoni ad U (dai  nomi originali come “NewYork BikeChain04Kryptonite”) assicurandola alla ruota dietro e al telaio. Naturalmente la bicicletta dev’essere sempre e rigorosamente legata ad un punto fisso inamovibile (ideali i ponteggi di ristrutturazione delle facciate dei palazzi che permettono anche di legare la bici ad altezza variabile sollevandola da terra di un metro buono). Sono da evitare certi esili cartelli di divieto di sosta assai fragili che ho visto divelti al solo scopo di rubare la bici a loro assicurata.
Il miglior modo più sicuro è proprio la catena pesantissima per il telaio in congiunto uso al mega lucchetto rigido a U per ruote e sella, richiede qualche minuto per smontaggio e rimontaggio, ma offre la più alta garanzia di ritrovamento di tutti i pezzi del biciclo. Unica altra alternativa le biciclette cittadine comunali (a noleggio a minuti) che però non avranno mai la personalità del proprio mezzo.BikeChain03

Emilio Paschetto, New York

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