Io Marcello lo amo profondamente, sto bene insieme a lui, mi fa ridere e sognare, ci intendiamo a meraviglia e sessualmente abbiamo un’intesa perfetta. Ma il nostro è un amore impossibile. Perché io sono sposata da 22 anni e il guaio sta proprio qui, mio marito infatti si chiama Enrico. Abbiamo due splendidi figli, un tempo l’ho anche molto amato ma ci siamo legati troppo in fretta, eravamo in fondo due ragazzini e il tempo ha fatto il resto. In breve siamo passati dalla cotta spensierata alla responsabilità dei figli e della famiglia, Enrico è sempre stato molto impegnato con il lavoro e io mi sono spesso sola. Marcello è un medico internista e lavora nel mio stesso ospedale. Ci siamo trovati spesso soli di notte a fare le guardie e tra noi sono iniziate le confidenze. Lui è un uomo sensibile, intelligente, appassionato. L’amore ci ha preso a tradimento, inizialmente mi ci sono opposta con tutte le mie forze, ho lottato a lungo per non cedere, ma alla fine sono stata letteralmente travolta da un sentimento più forte di me e di tutti i miei principi. Quando ho ceduto, ho detto a me stessa che forse questo era l’unico modo per ridimensionare quella che era diventata una vera e propria ossessione. Avevo talmente idealizzato il tutto che ero convinta che nella realtà sarei andata incontro a una delusione. Se così fosse stato, e io ne ero praticamente sicura, sarei tornata da mio marito con la coda tra le zampe e tutto sarebbe ricominciato come e meglio di prima. Purtroppo non è stato così, andare a letto con Marcello è stato come trovarmi su un’altra spiaggia. Con lui sono diventata donna davvero. Ho conosciuto sensazioni sconosciute, ho capito cosa sia l’amore vero, per lui darei la vita, ma non riesco a lasciare mio marito. Per questo lo considero un amore impossibile. Ormai questo triangolo amoroso dura da cinque anni e Marcello si è stancato di vivere una storia a metà. Lui è divorziato da molti anni ed è quindi padrone della sua vita. Desidera vivere con me, si è detto disposto ad accettare anche i miei figli, “in quanto tuoi li amerei tantissimo” mi ha detto, ma non vuole più arrabattarsi nella menzogna. È stanco di incontri amorosi nei motel e soprattutto non vuole più dividermi con un altro uomo. In poche parole mi ha dato un aut-aut: o con lui o senza di lui. Da allora sono precipitata nella disperazione più nera. In teoria scegliere di stare insieme a lui sarebbe la cosa giusta, le coppie separate sono migliaia e non è mai morto nessuno. Ma io voglio bene a Enrico, mi è familiare, con lui ho trascorso quasi tutta la mia vita e non riesco a disfarmene come si farebbe con un abito. Gli voglio un bene immenso e, se lo tradisco, lo faccio soltanto perché ho davvero perso la testa. Io adoro i miei figli e desidero con tutto il cuore che loro possano continuare a vivere nell’ambito tranquillo e sereno che fino a qualche anno fa era la nostra famiglia. Sono letteralmente lacerata dai sensi di colpa e l’unico alibi che mi riconosco è che sono innamorata, perdutamente. Non riesco a concepire di perdere Marcello e non posso immaginare di spezzare la mia famiglia. Per anni ho atteso che questa passione si attenuasse, ma non accenna a diminuire. Adesso sono arrivata al capolinea della scelta e mi sento morire. Gli amori infelici non sono quelli in cui si ama senza essere corrisposti ma quelli, e sono convinta che sono la maggioranza, in cui ci si innamora e non si dovrebbe. Non credo di esagerare se dico che preferirei morire che fare un passo in un senso o nell’altro. Sono convinta che comunque vadano le cose io non sarò mai più felice. Io e il mio amore impossibile siamo senza speranze.
Gabriella
La risposta di Elvia Grazi
Ecco, in poche parole, il quadro di un amore impossibile. Il cuore ti suggerisce di metterti insieme a Marcello, ma non riesci a pensare a una vita senza la tua famiglia. Questa duplice impossibilità amatoria nasce senza dubbio dalla tua incapacità psicologica a reggere il peso emotivo di un distacco, qualunque esso sia. In ogni caso ti troverai a dover amputare una parte importantissima della tua vita affettiva e la sola idea rende la privazione irrinunciabile. Nell’ipotesi di cosa perdere stai perdendo se stessa. Sei convinta di essere in un vicolo cieco e, pur di non decidere, ti precipiti nella disperazione. Restare fedeli a se stessi oppure al sacrario di affetti e sicurezze reciproche rappresentato dalla famiglia? L’autentica morte di un sentimento, come di un qualsiasi legame importante, avviene in modo ‘luttuoso’ e non c’è consiglio, strategia o formula magica che possa arginare il dolore. Il sostegno psicologico di un esperto sarebbe, nel tuo caso, fondamentale. Solo così potrai capire se l’amore impossibile può diventare possibile.
Elvia Grazi, scrittrice, autrice del romanzo Lasciami contare le stelle