“Fino a qualche anno fa non credevo ai colpi di fulmine, certe storie a tinte forti mi sembravano da feuilleton, decisamente poco reali. E non concepivo il tradimento. Poi è capitato a me. Quando ho conosciuto Massimo ho sentito un colpo nello stomaco e ho capito che era l’uomo della mia vita. Eppure non era certo il primo ragazzo di cui mi innamoravo: avevo già un matrimonio fallito alle spalle e per lui era lo stesso. Avremmo dovuto procedere con i piedi di piombo, invece quello che provavamo era troppo forte. Quattro giorni dopo esserci conosciuti convivevamo già. La nostra passione non ha concesso spazio alla prudenza, ma abbiamo dovuto fare i conti con la quotidianità. In realtà, non ci conoscevamo affatto. Abbiamo imparato a scoprirci giorno dopo giorno e gli scontri, negli anni, sono stati vivacissimi. Lui è un cerebrale, non a caso per professione programma i computer, io, al contrario, adoro la fisicità. Morale: lui trascorre ore incollato alla scrivania, io non vedo l’ora di muovere le gambe. Non abbiamo molte cose in comune, ma ci apparteniamo. L’ho sempre sentito, nel profondo, così sono caduta dalle nuvole quando lui, un mese fa, mi ha detto: <non ti amo più>. È stata una doccia fredda. Avevamo litigato molte volte, ma non eravamo mai arrivati a tanto. <Con questo che cosa intendi dire? Che non vuoi più vivere con me?> ho chiesto, per provocarlo. <Sì, credo sia meglio prenderci una pausa> ha ribattuto lui, gettandomi nel panico. Sono andata via quella sera stessa, ficcando le cose in valigia, alla rinfusa. Ho passato giorni d’inferno. Poi ho capito l’arcano: c’era un’altra e la conoscevo anche molto bene. Era Elisabetta, la mia amica del cuore. Single convinta, la classica acqua cheta. Quando Massimo e io litigavamo lei spesso faceva da paciere. Parlava con lui, a lungo. Adesso posso immaginare cosa gli diceva. Quando ho saputo del suo tradimento, il mio primo istinto è stato quello di vomitargli addosso tutta la mia rabbia. Invece, mi sono fatta violenza e ho ragionato. In fondo con il tempo ho imparato a conoscere il mio uomo. So quanto è legato a me. Se avessi lasciato decantare la cosa anche lui avrebbe finito per accorgersene. Ho fatto finta di niente. Per combattere la tentazione di fare un macello, ho cercato di non pensare al tradimento e di distrarmi uscendo con gli amici. Piero mi è stato molto vicino. È un ragazzo molto carino, credo abbia un debole per me. Ci siamo frequentati per un po’. Con lui però sono stata sincera. Gli ho detto che ero ancora innamorata di Massimo, che contavo nel suo ritorno, nonostante il tradimento. Lui mi ha detto che quando un piatto si rompe è difficile rincollarlo, ma si sbagliava. Massimo è ritornato sui suoi passi molto presto. Io però non mi fido: mi sembra soltanto geloso e sto tenendo duro. Devo credergli? Albina
La risposta di Elvia Grazi
Il problema non si pone. Dipende solo da te, da quello che provi. Se lo ami ancora niente ti impedirà di aprirgli le braccia, nonostante il tradimento. Al contrario, se sei già oltre, questo è il momento giusto per dire basta. In linea generale ti dico che il tradimento, per quanto possa sembrare impossibile, è uno dei più grandi afrodisiaci. Se il tuo uomo o la tua donna ti tradiscono, immediatamente, anche se eri in un periodo di ‘stanca’, la scintilla si riaccende. Il mio consiglio? Concediti una vacanza e vedi come va. Al tuo ritorno vi guarderete negli occhi e deciderete.