Chiara Gamberale arriva al Circolo dei Lettori di Torino insieme a Massimo Gramellini, suo caro amico da molti anni, per raccontare al pubblico il suo ultimo libro, “Per dieci minuti” (Feltrinelli).
Esile e minuta, all’apparenza fragile come un bicchiere di cristallo, Chiara è invece una donna forte e sicura, una scrittrice di grande successo di critica e di pubblico da quando, a ventidue anni, ha pubblicato il suo primo romanzo.
Le storie sono sempre state la sua medicina, sin da bambina, scrivere è stata la sua unica preoccupazione sempre, riempire quaderni e quaderni di vicende inventate, la cui fine coincideva, sempre, con l’ultima pagina del quaderno.
Poi ha iniziato a scrutare nella vita degli altri, ma molto in profondità, cercando di raccontare i meccanismi che ne regolano le esistenze, soprattutto quando queste si intrecciano, come ne “Le luci nelle case degli altri”.
Adesso, a trentasei anni, con sette romanzi alle spalle, la creazione e la conduzione di programmi radiofonici e televisivi, la collaborazione a riviste come “Vanity Fair” e “Donna moderna”, ha spostato lo sguardo su di sé, perché la vita le ha presentato un conto da pagare .
In “Per dieci minuti” la Gamberale ha chiamato Chiara la protagonista, perché in lei ha rispecchiato, in modo romanzato, una parte di sé.
La storia è di una semplicità disarmante, una donna viene improvvisamente lasciata dal marito e perde il suo lavoro, dopo aver anche lasciato la sua casa di sempre ed aver traslocato a Roma.
E crolla, senza forze, a terra.
A rialzarla pensa la sua terapeuta, invitandola ad applicare il metodo steineriano di occupare dieci precisi minuti al giorno per un mese facendo cose mai fatte.
Dal 3 dicembre al 3 gennaio Chiara prova di tutto e molti di questi talora buffi tentativi sono davvero quelli che la Gamberale ha messo in atto di persona per potersi riappropriare della sua vita.
Si va dallo smalto fucsia al ricamo, si cucina e si cammina di spalle per strada, si ruba uno yogurt e si parla con la propria madre, si semina lattuga e si dice “ti amo” ad uno sconosciuto.
Tutto serve, ogni giorno è un passo avanti e al trentesimo la Chiara del romanzo e Chiara Gamberale, sono cresciute, sono salve.
Gramellini dice che una libreria è la farmacia dell’anima, che ogni libro letto è una medicina per il nostro male di vivere.

Lo possono essere anche questi dieci minuti di assoluta follia quotidiana, se si trasformano in momenti di innamoramento per ciò che stiamo facendo.
L’importante è che capiamo, come Chiara, che ogni cambiamento è il risultato solo di noi stessi,che aver imparato a fare nostra anche solo una minima porzione di tempo ci renderà finalmente padroni di noi stessi.
Autore: Chiara Gamberale
Titolo: Per dieci minuti
Editore: Feltrinelli
Pagg. 190, euro 16.00
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