Davide Rondoni, poeta e cantore del nostro tempo, ha deciso, tre anni fa, di camminare sul filo dell’equilibrista senza rete di protezione e pubblicare un pamphlet intitolato, con grande coraggio, “Contro la letteratura” ( Il Saggiatore”).
Ma come,un poeta vivente, un vate, un funambolo della parola che si scaglia contro la letteratura?
Ma non basta: per affondare i suoi colpi, propone anche di rendere facoltativo lo studio della letteratura a scuola, proprio per evitare la morte di quest’ultima.

Delle due l’una: intelligente e provocatore o autolesionista e farneticante?
La risposta è scontata, Davide Rondoni sa “intus legere” e “pro vocare”, dunque il suo non è un volumetto irritante e fine e stesso, ma è un grido di rabbia e di dolore contro un sistema, per lo più scolastico, che uccide la voglia di leggere.
Si sa, gli italiani sono un popolo di scrittori e non di lettori, non amano i classici, i cui romanzi si impolverano in prestigiose biblioteche, e si lasciano trascinare anche troppo dalle mode letterarie, se e quando decidono di sfogliare un libro.
Per Rondoni è un retaggio scolastico, professoresse con sguardi opachi, affilati occhi da killer e un tono di voce monocorde e flemmatico ne sono le vere responsabili.

“I professionisti di letteratura uccidono la letteratura”.
Un giudizio tagliente, che ha scatenato intorno al poeta una bagarre infinita, ma che ha scosso anche molte coscienze sopite.
Certo, le proposte da lui avanzate sono estremamente radicali, ma il fatto stesso che tante parole siano state sprecate intorno a questo pamphlet è un buon segno, perché significa che ha ottenuto il risultato voluto.
L’Italia ha una ricchezza letteraria infinita che va riscoperta ed amata, i lettori di ogni età hanno il diritto di gioire di un testo, poetico e non, sentendosene parte, amandolo, interiorizzandolo.
Come già fece Pennac nel suo “Come un romanzo”, anche Rondoni si lancia nell’avventura rischiosa di una critica forte ad una società che non accetta di essere messa in discussione su certi principi, in specie nell’ambito scolastico.
Eppure esorta gli educatori della lettura ad essere come monaci e guerrieri, custodi di tesoro prezioso, la letteratura, da preservare e tramandare, ritenendoli dunque uno degli anelli forti del nostro vivere sociale.
E’ evidente che questo è un libro PER la letteratura, nonostante il titolo beffardo, da leggere per comprendere e scardinare quei meccanismi, a volte inconsci, che ci allontanano dal piacere delle pagine sfogliate con cura.
E’ un libro per tutti quelli che amano i libri, per quelli che vorrebbero amarli e per quelli che proprio li allontanano da sé, perché a tutti sia dato trovare un orizzonte di attesa, un’aspettativa di avventura, un inizio di viaggio dentro di sé.
E poi, suvvia, questo burbero scrittore sa posare i panni del provocatore e alla professoressa di lettere con occhi da killer scrive, nella dedica sul libro “Alla prof. dagli occhi belli”.
Un poeta.
Autore: Davide Rondoni
Titolo: Contro la letteratura
Casa editrice: ilSagggiatore
pagg.136, euro 13.00
Disponibile anche in eBook