Art & Show – L’arte di leggere ad alta voce
Leggere ad alta voce è un’arte, un’arte sublime come recitare o cantare.
Su una tesi di tal fatta i sorrisi ironici potrebbero abbondare, dato che tutti credono, o meglio si illudono, di saperlo fare.
La realtà è ben altra, come in tutte le azioni che possiamo compiere ci sono mille sfumature da considerare, che vanno, nel caso specifico, dal saper assemblare meccanicamente tra loro consonanti e vocali al saper interpretare col cuore il valore semantico di quei piccoli scarabocchi sul foglio.
A questo ha creduto il Ministro Franceschini, supportato dal Ministero dei Beni culturali e dell’Istruzione, tanto da proclamare per i giorni 29, 30 e 31 ottobre le tre giornate della lettura ad alta voce.
L’idea è semplice, come lo sono tutte quelle che funzionano, ma proprio per questo può diventare efficace.
Scegliamo il luogo per eccellenza dove si trasmette il senso della lettura, la scuola, chiediamo agli insegnanti di cedere per qualche ora la loro cattedra e invitiamo personaggi famosi, attori, giornalisti, gente di spettacolo, a prendere il loro posto leggendo ad alta voce agli alunni i loro libri preferiti, i classici.
La sfida è davvero grande, bisogna catturare l’attenzione di chi considera la lettura una scomoda e insulsa appendice scolastica in un pubblico attento e partecipe,
Come ha scritto Massimo Gramellini nel suo “Buongiorno” su La Stampa, bisogna distogliere l’attenzione dei ragazzi dal cellulare, farli smettere di smanettare freneticamente sui tasti e godersi il piacere di una voce narrante, come accadeva quando da piccoli, nel buio della sera, sotto le coperte, si ascoltava la propria mamma leggere per la centesima volta sempre la stessa storia.
Come nella mente di un bambino si scatenano mondi mai visti, così anche le sinapsi di un giovane posso iniziare a connettere fantasticamente se un moderno cantastorie gli fa il dono della sua voce quasi stregandolo e legandolo a sé.
Ci ha creduto Franceschini, ci ha creduto il Ministro Giannini, ci hanno creduto personaggi del calibro di Gino Paoli, Neri Marcorè, Ennio Morricone e Pupi Avati, che in questi tre giorni, coi libri preferiti sotto il braccio, hanno varcato i portoni delle scuole d’Italia e hanno incontrato i ragazzi.
E così “LIBRIAMOCI”, l’ultima iniziativa in ordine di tempo a favore dello sviluppo della lettura, è decollata.
Siamo ancora e sempre un popolo pigro, di non lettori, dicono le statistiche che i tedeschi, ad esempio, leggono il doppio di noi, che le biblioteche in altri paesi europei hanno una frequentazione che in Italia raggiungono solo le birrerie….
Per questo bisogna ripartire con l’educazione al leggere e il leggere ad alta voce deve riacquistare il suo fascino antico.
Deve riprendere il suo posto rubato nei decenni da una televisione che ci ottenebra fin dalla più tenera età, iniziando con l’azione anestetica dei cartoni animati per protrarsi nel tempo con la dipendenza da talk show o da soap opera.
Bisogna davvero trasformarsi in cantastorie e dare corpo con la propria voce a tutti quei mondi possibili che gli scrittori hanno creato nelle pagine dei loro libri, mondi che aspettano solo di trovare uno spazio per crescere e mettere radici.
Mille anni fa nelle corti dei signori e dei principi non c’era banchetto che non fosse allietato da un narratore, la cui voce era “condimento” essenziale per il cibo, ma questo piacere si perde nella notte dei tempi, quando nell’antica Grecia erano le gesta dei micenei a tenere desta l’attenzione.
Non possiamo dunque far altro che plaudere a questa ultima iniziativa e non lasciare che cada nel nulla, esaurendosi nell’entusiasmo di questi tre giorni.
Ricordiamoci di regalare con passione a un bambino che ancora non sa farlo, ad un anziano che non può più farlo il piacere del leggere ad alta voce, non dimentichiamo che spesso nei corridoi degli ospedali, come succede anche a Torino, si muovono silenziose vestali della lettura, giovani volontarie che hanno accolto la sollecitazione lanciata dal Circolo dei Lettori e donano parte del loro tempo ai degenti leggendo loro pagine amate da entrambi, osserviamo l’entusiasmo che lega gli iscritti alla pagina Facebook LaAV, Letture ad Alta Voce.
Le pagine dei libri sono chiavi che gli scrittori ci porgono per aprire porte, attraverso le quali entriamo nei Paesi delle meraviglie: facciamolo in compagnia, insieme è più bello.