E’ estate, una stagione favorevole al pensiero positivo, che Aldo Cazzullo suscita nel lettore mediante il suo ultimo lavoro, “Basta piangere!”, pubblicato da Mondadori.
Gli strascichi delle brume e delle profonde nebbie invernali ci accompagnano stancamente per mesi, ci inducono alla critica e al lamento, all’ipotesi negativa su tutto, dal governo alla riuscita del nostro sformato di asparagi.
Poi l’esplosione, il caldo, la luce accecante, l’estate, la voglia di qualcosa che ci dia quel certo nonsochè per vedere con occhi asciutti il domani.
Un libro come questo ci può aiutare ed accompagnare, sin dalle prime due righe.
Cazzullo, editorialista ed inviato del Corriere della Sera e autore di numerosi libri, non permette fraintendimenti, esordendo con “Non ho nessuna nostalgia del tempo perduto. Non era meglio allora. E’ meglio adesso”.

Finalmente si esce dallo schema ritrito del passato sempre migliore del presente, dell’età dell’oro che si protrae nei secoli e induce a tristi riflessioni sull’oggi.
Lo scrittore rifiuta questo clichè e si propone l’arduo compito di stimolare una specifica generazione, quella dei quarantenni, a smetterla di piagnucolare e compiangersi, sforzandosi invece di rendere migliore questa nostra Italia, che, come sottolinea in conclusione, non possiamo certo gettare via.
Ma perché, poi?
Anziché criticarla distruttivamente, non è forse meglio conoscerla per come è apparsa negli ultimi quarant’anni, con trasformazioni epocali o piccoli ma significativi cambiamenti?
Per farlo, possiamo affidarci alla penna scorrevole di Aldo Cazzullo, che in un percorso cronologico ben distinto ci accompagna in questo viaggio.
Racconta fatti e persone tratteggiandoli, sommandoli per accumulazione, costringendo la nostra memoria a continui richiami e agganci.

Per noi, che gli anni raccontati li abbiamo vissuti, è una corsa nel tempo, dalle immagini televisive in bianco e nero, alle vacanze in Liguria, ai campioni come Panatta, ai personaggi come Renato Zero.
Chi, invece, di quel tempo non è stato testimone, può trovare in queste pagine i suggerimenti per capire, per lavorare sul presente con un chiaro passato alle spalle.
Rapido nella scrittura e nel ricordo, Cazzullo viaggia attraverso i decenni con “Grease” e con “ 2001, Odissea nello spazio”, senza mai scordare lo sport e la musica, che hanno dettato legge nelle abitudini di quegli anni (abbiamo tutti messo gli sci ai piedi grazie a Thoeni o colpito palline da tennis grazie a Panatta).

Ma in queste pagine si trova anche la storia dolorosa di quegli anni, con le stragi, la politica di Tangentopoli, per non dimenticare.
Attraverso questo racconto, che fa di questo lavoro non un romanzo ma certo qualcosa di più di un pedante saggio storico-sociale, ci si rende conto di come la vita sia stata difficile, di come non ci fosse davvero da stare sempre allegri, nemmeno nei tanto reclamizzati anni ’80, quelli dell’edonismo reaganiano e della Milano da bere.
Oggi abbiamo di più, molto di più, e non dobbiamo sprecare le opportunità.
Siamo dentro a una rivoluzione, dice Cazzullo, e neanche ce ne accorgiamo: l’importante è invece rendersene conto e tornare a credere, come allora si faceva, che il futuro non sia un problema, ma un’opportunità.
AUTORE: Aldo Cazzullo
TITOLO: Basta piangere!
EDITORE: Mondadori
Pagg. 138, euro 14,90
versione e-book euro 9,99