Eugene O. Chirovici: verità e menzogna in un gioco di specchi

Eugene O. Chirovici: verità e menzogna in un gioco di specchi

 

 Eugene  O. Chirovici è il nome di uno scrittore di origine rumena quasi sconosciuto in Italia, sebbene abbia pubblicato numerosi testi e abbia superato la soglia dei cinquant’anni.

Caso non troppo frequente di profeta in patria, lo scrittore ha trovato il successo editoriale a partire dai primi anni Novanta proprio in Romania, senza mai riuscire a fare il salto di qualità a livello internazionale.

Così è stato sino ad alcuni anni fa, quando si è trasferito per motivi di lavoro e di famiglia nel Regno Unito ed ha iniziato a scrivere “Il libro degli specchi”, cercando poi un editore disposto a pubblicarlo.

L’alone di leggenda che il romanzo ha creato intorno a sé a partire dal momento in cui fu salutato come il caso editoriale dell’anno alla Fiera del Libro di Francoforte, nel 2015, sostiene che fu un piccolo editore a comprenderne la potenzialità, dopo che era stato più volte rifiutato, e ad indirizzarlo verso la grande editoria, dove avrebbe potuto ottenere la giusta visibilità.

Comunque sia andata, oggi “Il libro degli specchi” di  Eugene O. Chirovici è tradotto e letto in circa quaranta paesi del mondo, Italia compresa.

Un omicidio irrisolto all’origine della storia raccontata da Eugene O. Chirovici

La storia prende le mosse in un tempo contemporaneo, un mese di gennaio in cui si torna al lavoro dopo le vacanze natalizie, riprendendo in mano ciò che si era trascurato negli ultimi frenetici giorni precedenti la fine dell’anno.

A questa abitudine non sfugge neppure Peter Katz, un agente letterario che si ritrova a scorrere le mail accantonate e a leggerle, rimanendo particolarmente colpito dal tono di una di esse, a firma di uno sconosciuto di nome Richard Flynn.

Ciò che lo colpisce è il tono con cui questi gli si rivolge, allegando la prima parte di un manoscritto che, a suo dire, contiene il resoconto di una storia avvenuta nel lontano 1987 e conclusasi (o mai conclusasi, a seconda dei punti di vista) con un omicidio.

Richard Flynn si identifica come uno dei tre vertici di un triangolo che comprendeva anche la sua coinquilina, Laura Baines, e il Professor Joseph Wieder, docente all’Università frequentata dai due ragazzi, vittima di un’aggressione nella sua dimora e deceduto in seguito alla medesima.

Richard racconta di essere diventato un mediocre pubblicitario e non il brillante scrittore che avrebbe desiderato e di aver sepolto, col passare degli anni, la memoria di quei fatti che lo videro protagonista sino a scordarsene del tutto, salvo poi recuperarli con un’abbacinante chiarezza a seguito di casi fortuiti e imprevisti.

Nessuna indagine aveva portato alla scoperta dell’omicida e alla soluzione del caso a tempo debito: solo trent’anni dopo la verità gli è apparsa in tutta la sua chiarezza ed ora Richard sente il dovere di raccontarla, di chiudere per sempre, attraverso il manoscritto, un dolorosissimo capitolo della sua esistenza.

Peter Katz, una volta letta la parte del manoscritto inviatagli, decide di dare voce a questa storia riemersa dal passato e cerca l’autore per appropriarsi della parte mancante, ma tutto sembra congiurare contro la sua decisione: Flynn è in fin di vita, il manoscritto è introvabile, coloro che vissero da protagonisti la vicenda sono in pensione, magari anche vittime dell’Alzheimer.

Eugene O. Chirovici gli affida il compito di trovare la verità e renderla nota, ma il cammino è tanto lungo quanto tortuoso, perché la verità assoluta sembra non esistere ed essere stata soppiantata dai tanti, troppi punti di vista di chi l’ha vissuta in prima persona e l’ha fatta sua a modo suo.

Il punto di forza del romanzo sta in questo soggettivare l’oggettivo, togliendo al lettore la sua sicurezza di interprete e portandolo, per più di trecento pagine, a domandarsi chi siano realmente i personaggi che ha incrociato e quale possa essere, in definitiva, l’unica verità, accettabile, ammesso che ce ne sia una, fatto di cui l’autore non è per nulla certo.

Gli stratagemmi narrativi di Eugene O. Chirovici

Ciò di cui siamo certi noi, invece, è che Eugene O. Chirovici sia un abile dominatore degli stratagemmi narrativi.

Il suo romanzo è in realtà un thriller la cui principale protagonista è la memoria.

I ricordi, se restano chiusi nell’armadio con gli scheletri, non sono più dannosi, ma riportarli alla luce è a volte drammatico: chiunque, indotto a ricordare, porterà a galla una sua realtà, filtrata attraverso la vita vissuta, a volte tanto distorta da aver perso ogni connotazione originale.

Sono questi gli specchi di cui l’autore ci preannuncia l’esistenza sin dal titolo, quelli che ci permettono di attraversare la realtà da un livello ad un altro, mai consapevoli della differenza tra verità e menzogna.

Il manoscritto pretestuoso (che sia un omaggio dell’autore a Manzoni?) porta a sua volta il titolo “Il libro degli specchi”, presentandosi dunque come un riflesso del romanzo che il lettore tiene tra le mani, se non viceversa.

Sfruttando le conoscenze sulla memoria, Eugene O. Chirovici costruisce un labirinto di rimandi in cui è facile smarrirsi, proprio come in un gioco di specchi.

Lo spunto non è certo nuovo, a partire da Proust la letteratura del Novecento se ne è impossessata ad ogni livello, ma è ben tradotto in narrazione scorrevole, a volte accattivante.

Non illudiamoci però di giungere ad un finale classico, perché in questo contesto niente è come sembra, la verità che noi crediamo di aver trovato è solo il riflesso di noi stessi in uno specchio, le persone che crediamo di conoscere non sono mai oggettivamente identificabili, perché pirandellianamente  viviamo della vita che gli altri ci cuciono addosso.

Eugene O. Chirovici ci dà sin dall’esordio la chiave di lettura, ponendo in apertura un aforisma di O. Wilde, “La gente è quasi sempre altra gente”: assumiamolo come presupposto per poterci inoltrare tra i suoi specchi e calarci senza riserve nel suo racconto.

 

Eugene O. Chirovici: verità e menzogna in un gioco di specchiAUTORE : Eugene O. Chirovici

TITOLO : Il libro degli specchi

EDITORE : Longanesi

PAGG.  336,  EURO 16,40

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »