Fred Vargas, il ritorno del commissario “spalatore di nuvole”
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Fred Vargas, il ritorno del commissario “spalatore di nuvole”

18/01/2025
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Fred Vargas, la scrittrice francese archeologa e medievista, è tornata con una nuova inchiesta del commissario Adamsberg.

Dopo sei anni di silenzio, a più di trenta dalla sua prima apparizione, Jean-Baptiste Adamsberg si ripresenta per indagare nel suo solito stile.

Definito “spalatore di nuvole” dalla stessa Fred Vargas per il suo modo insolito di condurre le indagini, non ha perso né smalto né aplomb dopo tutti gli anni trascorsi.

Con Parigi come sfondo iniziale, si è nel tempo mosso in più direzioni, come accade nella sua ultima indagine, contenuta nel romanzo “Sulla pietra”.

Jean-Baptiste Adamsberg, commissario atipico

I romanzi di Fred Vargas accontentano un pubblico molto ampio: la risoluzione di casi molto intricati e complessi soddisfa i puristi del thriller, la compagine umana genera empatia in chiunque si approcci alla vicenda.

In prima linea c’è ovviamente sempre lui, Jean-Baptiste Adamsberg.

Incapace di ordine e logica ferrea, si affida molto di più all’intuito e alla folgorazione improvvisa, quella che lo porta sempre a risolvere i casi.

Solitamente questa si manifesta durante una delle sue interminabili passeggiate parigine, quando lascia gli uffici del V e poi del XIII arrondissement di Parigi per mettere ordine nei suoi caotici pensieri.

Nell’ultima indagine, che si svolge in Bretagna dove viene inviato a fronte di omicidi all’apparenza inspiegabili, trova una nuova fonte di ispirazione, la lastra di pietra di un millenario dolmen.

Sdraiato e avvolto dal silenzio, lascia che sia il suo intuito a lavorare, sostenuto da una raffinata sensibilità, dalla quale gli deriva sempre un grande rispetto per l’umanità tutta.

Insieme a Danglard, il vicecommissario che lo supporta sempre e ovunque, e a una squadra variamente assortita e composta da Retancourt, Noël, Estalère, Mordent, Mercadet, Voisenet, Veyrenc e Froissy, lascia spesso sbigottiti coloro che lo conoscono per la prima volta e non trovano in lui nulla di ciò che si sarebbero aspettati.

Il mondo è un antro buio, secondo Adamsberg, dove si nascondono mostri invisibili.

A lui tocca riportarli alla luce per annientarli, anche quando si ritengono invincibili.

Conosce la psicologia del male e lo affronta con tempi lenti ma incisivi, smontando alibi di ferro e opponendo sempre la cruda realtà alla più sfrenata delle fantasie.

E quando si smarrisce nelle sue nuvole da sognatore, tocca a Danglard, razionale, riflessivo, deduttivo e molto colto, riportarlo coi piedi per terra.

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Con Fred Vargas e Adamsberg in Normandia e Bretagna

Non è la prima volta che la squadra di Adamsberg si trasferisce nel nord della Francia per un’indagine.

Una prima volta il commissario si era trovato a dover collegare degli omicidi parigini con la barbara uccisione di due cervi, la profanazione di tombe di donne vergini e la preparazione di un’antica “ricetta” medievale, il tutto in Normandia.

In una seconda occasione gli era toccato di doversi interessare della cavalcata dei morti, un’armata di cavalieri spettrali apparsi nei boschi della Normandia in cerca di anime nere da trascinare via, lontano dal mondo dei vivi, incapaci di punire i loro delitti.

Per l’ultima indagine, la squadra si sposta a Combourg in Bretagna, località famosa per il suo castello (forse infestato da fantasmi) ove visse per un periodo della sua vita lo  scrittore François-René de Chateaubriand.

Proprio tra Combourg e il vicino paesino di Louviec avvengono strane morti, senza dubbio omicidi, che non paiono avere motivazione apparente.

Tutto ha inizio con l’assassinio di un guardacaccia, a cui ne seguiranno altri ugualmente efferati ed eseguiti con la medesima modalità.

Sebbene nelle alte sfere della politica e della polizia francese il metodo di Adamsberg sia giudicato quantomeno discutibile, a fronte del mistero è a lui che viene affidato il caso, confidando nel suo intuito.

Che ci sia il Fantasma dello Zoppo ad inquietare gli abitanti del luogo non lo spaventa di certo, al massimo lo incuriosisce.

Allo steso modo mostra spiccato interesse per un possibile discendente di François-René de Chateaubriand che sembra la copia esatta del suo antenato: molti elementi indicano in lui l’assassino, ma il commissario sa che così non è.

Momenti difficili per Jean-Baptiste Adamsberg

Fred Vargas, il ritorno del commissario “spalatore di nuvole”Per affrontare il caso Adamsberg si affida a due diverse sollecitazioni: i pensieri che affiorano quando è sulla pietra e le bolle che nascono dentro di lui, piene di suggestioni e di segnali da interpretare.

Poco da spartire con i rigorosi metodi deduttivi di altri famosi commissari letterari.

Gli anelli che vanno a formare la catena da spezzare sono tanti.

Si va dagli omicidi effettuati da un ipotetico mancino sempre con lo stesso tipo di coltello al rapimento di una bambina agli attentati alla sua stessa vita.

In più viene a trovarsi in pericolo la sua fidata Retancourt, troppo vicina ai colpevoli per non finire prigioniera nelle loro mani.

Una matassa molto intricata, perché ad una prima vicenda se ne aggiunge una seconda, con modalità simili ma protagonisti diversi.

Ed è a questo punto dell’intreccio che Fred Vargas assomma forse troppe situazioni l’una sull’altra.

Per portare avanti l’indagine vengono impiegate decine di uomini, i malviventi sembrano sfuggire dalle loro mani come anguille, i colpevoli diventano più di uno, incrociati tra loro dal destino.

Anche in un piccolo paese bretone la malavita è ben organizzata, i favori sono merce di scambio, la vita degli uomini vale davvero poco.

E’ un puzzle molto complicato, in alcuni passaggi un po’ forzato, ma caratterizzato sempre dal lento vivere del protagonista.

Intorno alla squadra fanno cerchio gli uomini che alla sera si riuniscono alla locanda di Johan, dal commissario Matthieu al gobbo Mael, tutti affascinati dallo strano personaggio che risiede temporaneamente nel loro piccolo paese.

Come sempre, Adamsberg non viene meno alla sua fama e risolve il caso, anzi, i casi, l’uno non troppo distante dalla triste quotidianità della cronaca nera, l’altro certamente imprevedibile e forse anche paradossale.

E così Fred Vargas porta a conclusione il decimo romanzo sullo spalatore di nuvole: un romanzo poliziesco-poetico, genere da lei inventato, che si basa su tre passaggi ineludibili, fouiller, gratter, étudier l’empreinte.

  • AUTORE : Fred Vargas
  • TITOLO : Sulla pietra
  • EDITORE : Einaudi
  • PAGG. 472              
  • EURO 20,00 
  • Versione eBook euro 10,99
  • Disponibile audiolibro su Audible
Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.