Tex Willer è il fumetto che ha fatto sognare alcune generazioni di ragazzini, che nel frattempo sono diventati adulti e hanno continuato a sognare. Il personaggio è nato nel 1948 dall’inventiva di Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini e pur avendo un nome e cognome, Tex Willer, appunto, è diventato subito solamente Tex per i suoi tanti lettori. Il fumetto, il cui primo titolo è “La mano rossa”, nasce come striscia, ma dopo pochi anni diventa un albo. L’ambiente dove vive Tex Willer è quello del vecchio West americano, con mandriani, killer, fuorilegge, sceriffi più o meno disonesti e lui, dopo un passato di fuorilegge, diventa un ranger sempre in giro per rimettere a posto le cose.
Suoi inseparabili amici e compagni di avventure sono il figlio Kit, Kit Carson e Tiger Jack, un indiano navajos. Sì, perché Tex Willer, durante le sue scorribande ha anche avuto una moglie navajos, Lilith, l’unica donna da lui amata in tutta la sua vita, da cui ha avuto Kit, suo unico figlio. Il linguaggio di Tex è rude e tuttavia molto corretto, adattandosi di volta in volta a quello dei mandriani, dei militari, in quanto ranger del Texas, e a quelle delle tante tribù indiane, delle quali è amico e… “collega”, in quanto lui stesso diventato capo tribù dei Navajos dopo la morte del suocero. Chi ama i film western riconoscerà facilmente nei tratti del viso di Tex Willer, dagli anni ’50 in poi, quelli del grande attore americano Gary Cooper, protagonista del cult “Mezzogiorno di fuoco“. Col tempo, il disegno è cambiato, diventando più raffinato, ma forse meno amato dai seguaci della prima ora, e la mascella di Tex è diventata più squadrata, lo sguardo più duro. E così anche quelli dei suoi inseparabili amici e compagni di avventure Kit Willer, Kit Carson e Tiger Jack.
Nelle sue storie, il nostro ranger non si è trovato solamente a dover contrastare il male causato dai soliti cattivoni, come fuorilegge e indiani malvagi. Molto spesso Tex Willer ha dovuto battersi con il male proveniente da personaggi, come ad esempio Mefisto o Yama, che sono dei praticanti di magia nera e conoscono le forze occulte del male più puro. Anche contro di loro riuscirà comunque a far valere la voce della legge e quella delle sue inseparabili Colt 45, quando non saranno sufficienti i suoi pugni tremendi. In una storia, addirittura, Tex Willer dovrà vedersela anche con un extraterrestre. Un’esagerazione pazzesca, potrà pensare qualcuno. Eppure, grazie a sceneggiature impeccabili, le storie di questo ranger ono sempre credibili e coinvolgenti, trascinando il lettore in un mondo wester così perfetto che nessun film, per quanto altrettanto perfetto, riuscirà mai a trasmettere le stesse emozioni. Dopo centinaia e centinaia di albi, sempre vendutissimi e ricercati nelle prime edizioni da amatorie e collezionisti, libri, mostre e serie speciali, Tex Willer ha avuto anche una sua vita cinematografica.
Infatti, fu impersonato dal compianto Giuliano Gemma nel fim “Tex e il signore degli abissi“, del regista Duccio Tessari (1985). Una curiosità: in questo film fa un’apparizione anche Gian Luigi Bonelli, uno dei due papà di Tex Willer.
Immagine copertina di Bob Jenkin https://www.pexels.com/it-it/foto/libreria-riviste-mercato-negozio-14981933/