Laura Imai Messina, sfumature di vita e di colore
Laura Imai Messina, blogger, scrittrice e docente, dice di sé di avere una matria e una patria, l’Italia e il Giappone, interscambiabili.
Dei suoi quarantatrè anni, metà li ha trascorsi in Italia, metà in Giappone, dove vive col marito giapponese e coi figli.
Della terra di origine porta memoria nel cuore e nelle sue lezioni di italiano in alcune Università di Tokyo.
Di quello che il Giappone può essere, con le sue tradizioni e una cultura tanto diversa da quella occidentale, Laura Imai Messina ha tratteggiato una narrazione ricca di emozioni e di luce: “Le vite nascoste dei colori”.
“In questo Paese ogni cosa possiede una sua voce. La carta che si strappa, la gioia di una folla, la lentezza molle di una attesa, tutto quanto cresce e si sviluppa.
Questo popolo mite mi ha insegnato la cautela, mi ha convinta alla calma, che la fretta nel giudizio è fraintendimento e che questo porta sofferenza. Ho imparato la pazienza, la conversazione in giapponese è un continuo calibrare, lo è anche il pensiero.
Ho appreso soprattutto a «leggere l’aria»: è intuire, anticipare l’emozione altrui, cogliere il non detto nell’aria condivisa, per non costringere alla parola che, pronunciata, rischia di rendere tutto definitivo e sciupare”.
Tradizioni millenarie in un presente all’avanguardia
I popoli che restano fedeli nel cuore alle loro tradizioni non trasformano quest’ultime in slogan roboanti per attrarre turisti, ma le coltivano nella loro quotidianità, nel chiuso delle loro case.
Il Giappone è terra che non ha mai rotto il legame col passato per quanto esso possa essere stato anche doloroso.
Ma è soprattutto nel territorio più intimo di ciascuno che si mantengono vivi i legami con tradizioni antiche e riti simbolici legati alla vita, al suo nascere, al suo trasformarsi ad esempio col matrimonio, al suo spegnersi per sempre.
Laura Imai Messina ha raccolto e fatto sue queste tradizioni, dando vita a personaggi che le incarnano e le raccontano, esplicitandone le radici lontane.
Nel suo romanzo, che racconta come nasce e tortuosamente acquista forza un amore, sono i due protagonisti, Mio e Aoi, a farci entrare nel complesso mondo dei riti del Giappone.
Mio è nata e cresciuta nell’atelier dove la sua famiglia cuciva e ricamava kimono nuziali con gesti preziosi tramandati da generazioni, dove i movimenti rapidi di ago e filo creavano suggestioni straordinarie di figure e colori.
Aoi è cresciuto spiando da lontano l’attività del padre nella sua agenzia funebre, accompagnandolo nella sua passione per le piante, i fiori, i giardini, comprendendo la necessità del rispetto verso i morti ma anche verso i Rimasti, uomini e donne provati dal dolore.
Sia l’una che l’altro hanno fatto propri i momenti più intensi vissuti da bambini, trasferendoli nel loro presente e nella loro acuta sensibilità.
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Di Mio e Aoi la scrittrice racconta il tempo che è stato necessario per renderli un uomo e una donna indipendenti, ma soli nella loro diversità.
Mio ha una sua straordinaria dote: sa cogliere ogni più nascosta sfumatura dei colori, sa che essi hanno una vita nascosta da scoprire e da nominare, perché ciò che non si chiama sparisce.
E’ nata su una pezza di cotone rosa ciliegio e grigio cenere, ha iniziato a reagire alla diversità dei colori non appena i suoi occhi si sono abituati al mondo, ha potuto anno dopo anno, conoscere tutti i colori del mondo.
Ha imparato in fretta che il suo dono avrebbe potuto essere una responsabilità grande, a volte difficile da comprendere, eppure ogni sfumatura di luce e colore è entrata a far parte della sua personale tavolozza.
Il suo colore preferito è il blu ripostiglio, che non è il blu sobrio e profondo, picchiettato di nero carbone e lampi di giallo castagna e neppure il blu molto scuro.
Laddove gli altri vedono un solo colore, il blu, Mio vede una miriade di sfumature, grazie alla sua visione tetracromatica, dovuta a un maggior numero di coni fotorecettori della retina.
Lavora presso un’azienda, la Pigment, che si occupa di belle arti e di colori, ha così modo di gioire del suo dono e di trasformarlo in un mezzo per rendere migliore anche la vita degli altri, insegnando loro a muoversi tra le sfumature.
Ha rinunciato agli affetti e all’amore, isolandosi da tutti chiusa nel suo mondo.
Ma tutto cambia quando al ventiduesimo secondo delle 15,47 di un anonimo pomeriggio alla Pigment un cliente nuovo si avvicina a lei per una consulenza, ignaro del fatto che sta per cambiare la vita di entrambi.
Mio e Aoi, opposti ma complementari
Dalla morte di suo padre, Aoi ha rinunciato a un brillante futuro e lo ha sostituito nell’agenzia funebre.
Accompagnare i defunti verso la cerimonia della cremazione, saper comprendere i loro congiunti, regalare un momento di totale empatia di fronte a un passaggio così definitivo è diventato non solo il suo lavoro, ma la sua missione.
Ha scoperto una sensibilità che gli era sconosciuta, ha appreso le basi della tanatoprassi e ora sa che il profumo, il trucco, l’abito riservato al defunto servono per restituire ai parenti una concretezza, un’ultima immagine indelebile per colmare almeno in parte la perdita.
Si è rivolto a Mio alla Pigment per rinnovare la camera ardente, per renderla più confortevole agli occhi dei Rimasti.
Dall’incontro tra i due, che non si rivelerà così fortuito, nascono un’attrazione, un sentimento, una passione che si fondano sul contrasto, sull’opposizione tra Mio, che nella sua esplosione di colori rifiuta la morte e Aoi, che familiarizza con la morte ogni giorno e non ha un colore dell’anima definito.
Ma ciò che spaventa di più Mio è che non riesce a vedere alcun colore in Aoi, non riesce ad associarlo a nulla di cromatico.
Eppure è affascinata da lui, per cui si abbandona a questa storia di un amore che sembra apparire perfetto, ma nasconde troppi segreti per non vacillare.
Intrecciato strettamente al loro vissuto, il presente di Mio e Aoi viene travolto da coincidenze che li hanno segnati ancora bambini, che hanno fatto sì che fossero vicini quando ancora non sapevano della reciproca esistenza.
Laura Imai Messina non dubita che il passato abbia forgiato il presente e quando quest’ultimo mostra le sue sfumature di colore e le sue crepe sembra difficile poterli accettare entrambi.
Alla storia individuale si mescolano ricordi di famiglia, bugie e verità mai comprese, identità messe in dubbio, senso di responsabilità e sacrificio, eredità materiali e spirituali.
La strada di Mio e Aoi si fa difficile da percorrere ma non impossibile: si deve crescere interiormente per saperla percorrere, questo è il compito che dovranno accettare.
TITOLO : Le vite nascoste dei colori
EDITORE : Einaudi
PAGG. 328 EURO 18,50 (versione eBook euro 9,99)