Lo scaffale di febbraio 2023

Lo scaffale di febbraio 2023

Con Lo scaffale di febbraio 2023 vi suggeriamo dieci novità editoriali, libri con cui accompagnare le giornate che si offrono più luminose, ma ancora molto fredde.

Dedichiamo i nostri libri a chi ama, a chi si ama, a chi è amato e a chi non lo è, a chi crede che amare sia il verbo più bello che esista, insieme a leggere.

“Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo ‘amare’, il verbo ‘sognare’. “

“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.”
               (Daniel Pennac)

Marco Drago,  Innamorato,  Bollati Boringhieri

Lo scaffale di febbraio 2023«Un’ossessione, se ben gestita, non fa male a nessuno, basta sapere di che cosa si tratta e ormai io lo so di che cosa si tratta, in quarant’anni le fasi dell’ossessione le ho passate tutte almeno dieci volte».

Si può davvero pensare per tutta la vita al primo amore nato e cresciuto sui banchi di scuola?

Il narratore di questa storia a quell’amore pensa almeno una volta al giorno da così tanto tempo che quasi non se ne rende più conto.

E allora prova a scriverne allenando il muscolo della memoria, ricavando dal pozzo profondo dei ricordi piccoli sorsi di un’epoca consegnata alla storia, piccoli sorsi di vita forse vissuta e forse immaginata.

Ne risulta una messa a nudo coraggiosa e rara della passione e dei sentimenti maschili, una confessione sincera che non cede mai all’autocommiserazione e che con lucidità e distacco non sfoca le ragioni e la potenza degli altri personaggi e del mondo attorno.

Kristen Arnett,  Con i denti,  Bollati Boringhieri  

Lo scaffale di febbraio 2023Sammie Lucas ama suo figlio, ma non lo capisce, in qualche modo lo teme.

Samson è un bambino sempre imbronciato, che si oppone ostinato a qualunque tentativo della madre di cercare la sua complicità, di approfondire il loro legame.

Incerta riguardo ai propri sentimenti, consapevole di non essere in alcun modo ricambiata, Sammie fa comunque del suo meglio per portare avanti le cure materne – cucina per lui, lo aiuta a fare compiti e lavoretti scolastici, lo accompagna ovunque – ma, al contempo, non riesce a evitare di accumulare risentimento nei confronti di Monika, la donna forte che ha sposato e che è sempre più assente dal loro ménage.

E mentre Samson cresce, passando dall’essere un bambino scorbutico a un teenager spietato, la vita di Sammie comincia a indulgere in comportamenti sempre più disordinati, e la sua determinazione a creare una perfetta famiglia arcobaleno si sfalda.

Quando l’ostilità in casa degenera a un punto di non ritorno, Sammie deve venire a patti con il suo ruolo di madre e moglie, non più necessariamente disposta a ricomporre quello che era un presunto idillio.

Antonio (Nino) Zorco,  Ma io  in guerra non ci volevo andare,  Oltre Edizioni

Lo scaffale di febbraio 2023 Antonio Zorco, detto Nino, è l’autore di questo libro di memorie centrate soprattutto sul suo arresto, nell’agosto del 1944, da parte dei tedeschi, sulla sua detenzione ai lavori forzati nel campo di concentramento di Mühldorf dal 9 settembre 1944 al 4 agosto 1945 e sull’immediato dopoguerra, quando, tornato a Fiume, la sua città natale, la trova occupata dalle forze jugoslave e vede i suoi vecchi amici d’infanzia un po’ alla volta andarsene in esilio, chi clandestinamente – come farà una delle sue due sorelle non appena sposata con uno dei suoi migliori amici – chi legalmente, dopo essersi visti espropriare tutti i beni dal potere comunista, chi suicidandosi.

Anni che risultano fondamentali per capire, attraverso le drammatiche vicende personali di un tranquillo uomo qualunque, cosa è successo a Fiume, e nella Venezia Giulia in generale, negli anni della guerra in seguito all’occupazione prima tedesca e poi jugoslava.

Quel progressivo sentirsi stranieri in casa propria dove, nel giro di pochi mesi, a prendere il sopravvento in città in maniera del tutto inarrestabile, agli ordini di Belgrado, è altra gente, un’altra lingua e cultura, altri costumi, dando così avvio a un processo di cambiamento radicale dell’humus secolare proprio delle terre istriane e della città di Fiume, da far sentire estranei in casa propria i pochi italiani a cui è capitato di restare.

Edoardo De Angelis e Sandro Veronesi,  Comandante,  Bompia

Il comandante Todaro scrive a Rina tutti i giorni, le racconta la vita sul Cappellini, il sommergibile che sta conducendo a far la guerra nel grande oceano.

Chissà se quelle lettere la raggiungeranno o si perderanno sul fondo dell’abisso insieme alla voce di Marcon, aiutante di bordo, il volto sfigurato dall’acetilene e quell’accento venexian che scalda il cuore al comandante.

Insieme alla voce di Schiassi, il marconista, che con l’idrofono ausculta le profondità.

All’accento campano di Stumpo, il motorista-corallaro, capace di riconoscere i polpi femmina e di dare la vita per i compagni.

A quello di Giggino, il cambusiere, che ancora non sa quanto scaldano il cuore le patatine fritte. A quelle di tutto l’equipaggio del Cappellini.

Ma non c’è tempo per pensarci, perché all’orizzonte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente. Bisogna affondarlo, e i valorosi uomini di Todaro affrontano con successo un duro scontro a fuoco.

Ma a questo punto il loro comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare tutti e ventisei i superstiti, navigando in emersione per quattro giorni e quattro notti con gravissimo rischio.

Perché quelli per lui non sono nemici, sono naufraghi. E quando qualcuno gli chiederà “Ma voi, chi siete?”, il Comandante risponderà: “Un italiano. E un uomo di mare. Come voi.”

Edoardo Giusti, Alessandro Cinti Luciani, Donatella Menza, Lucia Rinaldi,  Persuasione e seduzione,  Armando Editore

Lo scaffale di febbraio 2023La credibilità relazionale è il processo di influenzamento efficace per attrarre consensi e va oltre la semplice retorica argomentativa.

L’arte di motivare le persone ad agire avviene mediante il coinvolgimento emozionale: quella scintilla biochimica che attiva il desiderio decisionale.

Il testo, nato dal contributo di quattro psicologi e psicoterapeuti, elenca strategie convincenti per potenziare le abilità seduttive e persuasive in diversi settori.

 

 

 

Mattia Insolia,  Cieli in fiamme,  Mondadori

Lo scaffale di febbraio 2023Nel 2019 Niccolò ha diciotto anni e una storia famigliare complicata, per lui è impossibile non scorgere sul proprio volto le tracce del passato dei genitori.

L’arroganza e la crudeltà con cui agisce lo aiutano a sentirsi libero, ma forse non fanno che spingerlo sempre più in un destino già scritto: quello del padre, Riccardo.

Riccardo ha trentasei anni ed è un uomo al capolinea che vorrebbe il perdono del figlio.

In auto, i due andranno verso Sud, verso Camporotondo, dove tutto ha avuto inizio diciannove anni prima.

Lungo la strada Niccolò cercherà il significato del proprio passato, Riccardo la redenzione.

Estate 2000: Teresa è un’adolescente che vive male, soffocata tra una madre incattivita dall’infelicità, un padre depresso e coetanee alle quali crede di doversi uniformare pur sentendosi lontana dai loro interessi e desideri.

Quando, in vacanza a Camporotondo coi genitori, incontra Riccardo, diciottenne bellissimo e feroce, capisce che lui sarà il suo salvatore e insieme il suo carnefice.

Matteo B. Bianchi,  La vita di chi resta,  Mondadori

Lo scaffale di febbraio 2023“Quando torni io non ci sarò già più.” Sono le ultime parole di S. a Matteo, pronunciate al telefono in un giorno d’autunno del 1998.

Sembra una comunicazione di servizio, invece è un addio. S. sta finendo di portare via le sue cose dall’appartamento di Matteo dopo la fine della loro storia d’amore.

Quel giorno Matteo torna a casa, la casa in cui hanno vissuto insieme per sette anni, e scopre che S. si è tolto la vita.

Mentre chiama inutilmente aiuto, capisce che sta vivendo gli istanti più dolorosi della sua intera esistenza.

Nei mesi che seguono la morte di S., Matteo scopre che quelli come lui, parenti o compagni di suicidi, vengono definiti sopravvissuti.

Ed è così che si sente: protagonista di un evento raro, di un dolore perversamente speciale.

Rabbia, rimpianto, senso di colpa, smarrimento: il suo dolore è un labirinto, una ricerca continua di risposte – perché l’ha fatto? -, di un ordine, o anche solo di un’ora di tregua.

Per placarsi tenta di tutto: incontra psichiatri, pranoterapeuti, persino una sensitiva. E intanto, come fa da quando è bambino, cerca conforto nei libri e nella musica.

Ma non c’è niente che parli di lui, nessuno che possa comprenderlo. Lentamente, inizia a ripercorrere la sua storia con S. – un amore nato quasi per sfida, tra due uomini diversi in tutto -, a fermare sulla pagina ricordi e sentimenti, oggi raccolti in questo libro.

Matteo Pericoli,  Il grande museo vivente dell’immaginazione,  Il Saggiatore

Un libro come un edificio, composto di ingressi, piani, stanze, cortili e uscite.

È una mappa per muoversi al suo interno.

È un museo, tra le cui sale viene mostrato un nuovo approccio alla costruzione delle storie.

Leggerlo significa spostarsi come in una visita guidata, immergersi tra visioni e architetture, racconti e progetti, scoprire un punto di vista inedito da cui guardare alle narrazioni che danno forma e respiro alla nostra vita.

Il grande museo vivente dell’immaginazione esplora i legami inattesi tra letteratura e architettura, fantasia e costruzione.

A partire dall’osservazione di forme e strutture del passato – dalle capanne di paglia al Partenone, dalle case in pietra al Guggenheim di New York –, Matteo Pericoli ci conduce tra le opere di Italo Calvino e Annie Ernaux, Beppe Fenoglio e William Faulkner, Elena Ferrante e Jun’ichirō Tanizaki per analizzarle come se fossero anch’esse edifici dotati di soffitto e scantinato, fondamenta e finestre, tetti e rampe di scale.

Grazie all’esperienza fatta in scuole di scrittura e università con il suo Laboratorio di architettura letteraria, Pericoli ci invita a ripensare il nostro ruolo di autori e lettori, ad abitare la scrittura in senso proprio, a permettere alla nostra immaginazione di strutturarsi, crescere e arricchirsi.

Perché le storie non sono strade da percorrere: sono case in cui si può entrare, sostare, curiosare e da cui si esce sempre cambiati.

Claudio Paglieri,  Il conte Attilio,  Giunti editore

Anno di grazia 1627. Mentre il capitano di ventura Attilio Arrigoni combatte nelle Fiandre alla testa dei Tercios spagnoli, sotto il comando del generale Spinola, a Milano la diciottenne Lucrezia, la donna che ama da tutta la vita, è stata rinchiusa in convento dal fratello e sta per prendere i voti.

In una disperata corsa contro il tempo, Attilio, accompagnato dal fedele amico Massimiliano Bonati e in groppa al suo Baiardo, affronta un viaggio avventuroso e irto di pericoli per provare a salvarla da un destino che non ha scelto.

Ma una volta giunto a Milano, la città del suo cuore, tanto ricca quanto corrotta, scoprirà che la sua famiglia, colpita dalla crisi finanziaria spagnola per alcuni investimenti sbagliati, rischia la rovina.

Con l’aiuto del cugino don Rodrigo, signorotto del Lago di Como, Attilio cercherà di difendere il suo amore e di ricostruire la sua fortuna, architettando un piano rischioso e geniale.

Tra congiure antispagnole, partite di pallacorda, agguati, tradimenti e duelli all’ultimo sangue, Paglieri, con una scrittura elegante e calibratissima, ci regala una narrazione avvincente, che unisce la fedele ricostruzione storica al gusto per l’avventura e alle atmosfere tipiche dei romanzi di cappa e spada.

Ma anche un inaspettato prequel dei Promessi Sposi, narrato dal punto di vista degli Arrigoni, mortali nemici dei Manzoni. E se il conte Attilio non fosse stato poi così cattivo?

Lidia Ravera,  Age Pride,  Einaudi

Lo scaffale di febbraio 2023Un terzo della popolazione italiana è composta da ultrasessantenni, hanno davanti decenni di vita ancora da vivere, non è mai successo prima.

È una conquista o una condanna? Perché sia una conquista (un privilegio, una festa), bisogna liberarsi degli stereotipi, quelle «finte verità mai verificate, ma stabilizzate dalla ripetizione che ci rendono pavidi e conformisti».

Sono le sbarre della gabbia che imprigiona il terzo e il quarto tempo della nostra carriera di esseri umani.

Vanno divelte, per liberare la forza e l’intelligenza che l’accumularsi di anni, esperienze e consapevolezza ci hanno regalato.

Age Pride è una requisitoria contro l’ageismo, tutto, anche quello introiettato, di cui spesso non ci rendiamo conto.

È un manifesto contro lo stigma che colpisce chi non è più giovane. Ma soprattutto è l’invito, ben circostanziato e convincente, a una festa possibile: quella dell’orgoglio d’aver vissuto, della voglia di continuare il viaggio della vita, considerando ogni età un Paese Straniero, da attraversare con la curiosità che merita, non la tappa di una via crucis, da accettare, rassegnati.

Attraverso il racconto del proprio conflittuale rapporto con l’età che avanza, Lidia Ravera rivendica la maestosa allegria celata nella maturità e spiega come il tempo, da nemico che striscia alle tue spalle aspettando una resa incondizionata, possa trasformarsi in un alleato che ti consente una libertà imprevista e una vera rivoluzione interiore.

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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