
Lo scaffale di febbraio 2025
Un iris viola per introdurre Lo scaffale di febbraio 2025.
E’ il fiore del mese, così come il suo colore è l’arancione, un colore importante, luminoso, capace di catturare la scena e stimolare positivamente la mente e l’energia.
Nel calendario romano originale, febbraio era il mese dedicato alle purificazioni e alle celebrazioni per prepararsi alla primavera, ma era anche il mese in cui gli antichi Romani celebravano Lupercalia, una festa pagana in onore di Februus e della fertilita’.
Filippo Boni con Oleg Mandić, Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz, Newton Compton Editori
Ha undici anni Oleg Mandić, quando l’Armata Rossa entra ad Auschwitz per liberare gli ultimi sopravvissuti.
Nato a Sušac, attuale Croazia, nel 1944 viene arrestato con la madre e la nonna e deportato. Non è ebreo ma prigioniero politico, perché suo padre e suo nonno, dopo l’occupazione, si sono uniti ai partigiani.
Ad Auschwitz sperimenta e sopporta l’inimmaginabile: la fame, i lavori forzati, i continui soprusi delle SS; finisce anche nel famigerato reparto del dottor Mengele, da cui i bambini spariscono senza che nessuno ne sappia più nulla.
La morte, nel campo, è ovunque: c’è chi la cerca per disperazione gettandosi contro il recinto elettrificato e chi, appena sceso dal treno, già finisce per trasformarsi in fumo e uscire dai crematori.
Oleg, invece, si salva. Per caso, per fortuna, forse per destino.
Per anni tiene sotto chiave i ricordi, incapace di descrivere ciò che ha vissuto. Ma quando riaffiorano, insieme a loro arriva il bisogno di tornare, di rivedere quei luoghi, darne testimonianza e rispondere al richiamo di una misteriosa lettera, per non dimenticare e per ritrovare un amico perduto.

L’Energia Kundalini: risvegliare il nostro ‘serpente addormentato’
Kundalini è parola sanscrita che significa letteralmente ‘serpente arrotolato’. È una forma di energia che si…Silvana Condemi e François Savatier, L’enigma Denisova, Bollati Boringhieri

L’Energia Kundalini: risvegliare il nostro ‘serpente addormentato’
Nel dicembre 2010 la comunità scientifica viene colpita da una notizia eccezionale: è stato scoperto un DNA umano sconosciuto.
In una grotta siberiana, in località Denisova, gli antropologi hanno disseppellito il frammento fossile di una falange, sicuramente umana, e dal suo interno hanno potuto estrarre del materiale genetico: non è di Homo sapiens e nemmeno di Homo neanderthalensis.
È completamente un’altra cosa, una specie nuova, definita per la prima volta solo dai suoi geni.
Da dove venivano e come vivevano questi umani? E come si spiega il fatto che oggi gli abitanti dell’Asia portano fino al 5% di quel DNA?
Gli autori tornano a parlarci di preistoria umana, analizzando nel dettaglio questa terza, misteriosa specie umana.
Dall’uomo drago alle ultime scoperte della paleogenetica, passando per il pitecantropo e lo sfortunatissimo uomo di Maba, ci presentano un’epopea senza precedenti e riscrivono la storia della colonizzazione umana del nostro pianeta.
Tullio Avoledo, Come si uccide un gentiluomo, Neri Pozza
L’avvocato Vittorio Contrada, Controvento per gli amici, uomo senza peli sulla lingua e molto pelo sullo stomaco, ha cambiato vita.
Lasciato il diritto societario per seguire soltanto cause ambientali o comunque “eticamente valide”, ha chiuso con i viaggi da sogno, gli affari milionari, i lussi indescrivibili e i polli da spennare, per rifugiarsi in uno studio sgarrupato con la sola compagnia di Gloria Almariva, collega combattiva e testarda ben lontana dallo stereotipo dell’avvocata di grido.
Una cosa però è rimasta a Vittorio: la voglia di scontrarsi, e di vincere. Oltre alla passione per le belle donne e le auto d’epoca, ovviamente.
Così, quando Valerio Del Zotto emerge dal suo passato per consegnargli una valigetta – la sua mitica ventiquattrore da cui uscivano sempre tesori o idee inestimabili – e poi morire poco dopo, Vittorio non può restare a guardare. C’è del marcio in quella ventiquattrore, su cui Vittorio si impegna a indagare insieme a Gloria.
Il caso ha a che fare con un’isolata comunità montana e una spregiudicata speculazione edilizia, ma tra i fiumi che cambiano corso e le vallate presidiate dalle ruspe si muovono poteri molto più grandi di quanto i due avvocati riescano a immaginare. Anche se a essere più pericolose a volte sono cose molto piccole, quasi insignificanti: cose come le idee.
Tra una Milano che sale vorticosa – eccessiva, spietata, ingiusta – e un Friuli edenico e fiero che qualcuno sta cercando di distruggere, un romanzo nerissimo e dolce, arrabbiato ed esilarante, tenero e feroce, che rispecchia alla perfezione il mondo di oggi: ugualmente pieno di inquietudine e speranza.
Paul Murray, Il giorno dell’ape, Einaudi
Un irresistibile romanzo famigliare di desideri, solitudini e macerie senza fine ma, forse, con un inizio preciso.
La famiglia Barnes è nei guai. La concessionaria di Dickie sta per fallire, ma lui, invece di affrontare la situazione, trascorre le giornate costruendo un bunker a prova di apocalisse.
La moglie Imelda, nel frattempo, si è messa a vendere i gioielli su eBay, la figlia adolescente Cass, ex prima della classe, sembra voler sabotare la sua carriera scolastica e PJ, il figlio dodicenne, sta allestendo un piano per scappare di casa.
Che cosa è andato storto per i Barnes, al punto da mandare tutto in rovina?
Al tempo stesso affresco famigliare e ritratto della contemporaneità, il romanzo è un indimenticabile tour de force pieno di umorismo e calore umano.
Gianfranco Tondini, Nella spirale di Fermat, Fernandel
Immaginate un mondo dove l’arte e il crimine si intrecciano in una danza pericolosa, proprio come i rami della spirale di Fermat che si rincorrono all’infinito.
Al centro di questo vortice troviamo Wainer e Sara, due anime un tempo unite e ora separate da una crudele malattia e dai capricci del destino.
Wainer è un gallerista di provincia che si trova sull’orlo del baratro finanziario. Disperato e con le spalle al muro, si avventura nel torbido universo delle contraffazioni, arrivando paradossalmente a falsificare un’opera autentica.
Nel frattempo, a Lione, Sara combatte la sua battaglia personale. Divisa tra un ruolo di prestigio all’Unesco e la lotta contro la sua malattia, si dedica anima e corpo al lavoro.
Ma il destino ha in serbo per lei una sfida inaspettata: gestire le conseguenze del furto di un Rembrandt, un compito che la trascinerà in un vortice di intrighi e pericoli.
Un thriller che fonde azione e mistero nel mondo dell’arte contemporanea e che conduce il lettore in un labirinto di passioni, crimini e segreti, ma è anche una storia di perdita e di amore.
Wainer e Sara, ora distanti, lottano ciascuno con la propria solitudine, ricordandoci che anche nelle spirali più complesse della vita il cuore continua a battere, cercando una via per ricongiungersi.
Eleonora Daniel, La polvere che respiri era una casa, Bollati Boringhieri
La storia di una relazione come tante. Una ragazza e un ragazzo che si innamorano, si trasferiscono, si amano di un amore umano, domestico e imperfetto, sognano, si contraddicono, progettano una casa e un futuro.
Un giorno, accanto a una tavolata di bambini al ristorante, avvertono una sensazione nuova: vogliono un figlio. Ma le cose non vanno come vorrebbero e le loro speranze si rivelano più difficili da affrontare del previsto.
Un romanzo sulla creatività, intesa come creazione di vita e creazione letteraria; sull’impossibilità di non prendere determinate decisioni, sul fare i conti con i vuoti e la violenta inspiegabilità delle cose, e sul tentativo di affermarsi provando a inseguire un fantasma, raccontando una fiaba, o imponendo il proprio irrimediabile silenzio; un romanzo che sviscera i due punti di vista di una coppia, decostruendo ogni banalità e facile romanticismo.
Madeleine Gray, (Non) disponibile, Mondadori
A ventiquattro anni, Hera sta faticosamente attraversando quell’età che secondo tutti è la più bella della vita, tranne per chi la sta vivendo.
Mentre i suoi coetanei hanno già una carriera avviata, lei ha rimandato l’ingresso nel “mondo degli adulti” conseguendo tre lauree umanistiche e affronta la vita un meme alla volta.
Disprezza la partecipazione al “sistema”, alle convenzioni e ai gesti vuoti che compongono quella farsa collettiva che è per lei la corporate life, ma è al verde e vive ancora con suo padre, e da qualche parte dovrà pur iniziare. Così accetta un lavoro come moderatrice di commenti per un giornale online con lo stesso entusiasmo di una persona che sta andando al patibolo.
La vita in ufficio si rivela immediatamente deprimente. Hera si sente fuori luogo, un’impostora che cammina tra i corridoi cercando di mimetizzarsi, tradita dalle sue vecchie Dr. Martens inutilmente lucidate.
Finché non incontra Arthur, un collega più grande con cui inizia a parlare nella chat aziendale. Nonostante negli ultimi anni sia uscita principalmente con ragazze, l’attrazione che prova è innegabile, come la sensazione di felicità che si accende ogni volta in lei insieme al pallino verde che indica che Arthur è online. C’è solo un problema: lui è sposato.
Un romanzo che racconta con un sarcasmo irresistibile l’avere vent’anni e la ricerca di sé.
Fareed Zakaria, L’età delle rivoluzioni, Mondadori
Viviamo tempi rivoluzionari. Ovunque si guardi, si riscontrano mutamenti radicali e forse irreversibili.
L’assetto internazionale degli ultimi trent’anni si è dissolto e nuovi protagonisti – in particolare la Cina e la Russia – si sono affacciati sulla scena geopolitica minacciandone gli equilibri e la stabilità in nome di un diverso ordine mondiale.
All’interno delle nazioni, i populismi sembrano minare il progetto liberale e le fondamenta stesse della democrazia. Sul piano economico, alcuni effetti deleteri della globalizzazione hanno messo in discussione il generale consenso attorno al libero mercato, mentre la rivoluzione digitale, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, sta delineando scenari sconosciuti e inquietanti.
Dopo decenni di apertura, cooperazione e integrazione, il risorgere dei nazionalismi e l’antagonismo tra le grandi potenze, nonché il conflitto esistenziale tra paesi democratici e autocrazie, lasciano presagire un futuro denso di incognite. Nonostante l’ampiezza e la simultaneità di queste trasformazioni, la nostra non è certo la prima epoca rivoluzionaria della storia.
Altre rivoluzioni, in passato, hanno travolto società e istituzioni, ordinamenti politici e sistemi economici: quella liberale dei Paesi Bassi del XVII secolo, che ha creato la politica così come oggi la conosciamo, la Rivoluzione francese, con i suoi ideali di libertà, uguaglianza e fraternità, ma anche con la sua eredità di sangue, la rivoluzione industriale, che ha plasmato il mondo in cui viviamo.
Se a ogni progresso corrisponde una battuta d’arresto, se a ogni azione segue una reazione, oggi il rischio più grande che possiamo correre è quello di vedere compromessa l’idea di libertà che da almeno quattro secoli rappresenta il cuore dell’Occidente. Affrontare l’era delle rivoluzioni impedendo che le lancette della democrazia tornino indietro è la sfida che ci attende.
Rachel Cusk, Corteo, Einaudi
Giunto in età matura, un artista inizia a dipingere ritratti al contrario. Una donna, a Parigi, viene assalita per strada da una sconosciuta. Affascinato dallo sguardo innocente della videocamera, uno scrittore decide di diventare regista. Una memorabile galleria di esistenze.
Pochi autori in questi anni si sono interrogati con la profondità di Rachel Cusk su cosa significhi creare.
La sua opera, romanzesca o autobiografica, è anche una sottile riflessione sul fare arte, sulla devozione al proprio talento, sul come essere scultore, pittore o scrittore si intrecci e si opponga agli altri ambiti dell’esistenza: all’essere donna, madre, oggetto di desiderio.
Riflessioni articolate e sempre sorprendenti che tornano in questo libro suadente ed enigmatico in cui gli artisti sono al centro della scena.
Raccontando di creazione artistica, relazioni familiari e del modo in cui ciascuno costruisce la propria identità.
Luis Landero, Una storia ridicola, Fazi Editore
Marcial, origini umili e un’infanzia difficile alle spalle, lavora in un’azienda di macellazione della carne e conduce un’esistenza piuttosto solitaria.
È però un uomo molto esigente: forse non sarà bello, forse non avrà frequentato le migliori scuole, ma è un ottimo conversatore, un orgoglioso autodidatta con una sua filosofia del mondo, in grado, all’occorrenza, di sfoderare un linguaggio forbito e una cultura tali da far invidia a chiunque.
La sua vita è perfettamente sotto controllo, finché un giorno l’incontro con Pepita lo sconvolge; elegante, acculturata e di buona famiglia, la donna rappresenta tutto ciò a cui Marcial ha sempre aspirato. Se ne innamora perdutamente.
Convinto di possedere tutte le qualità giuste per far colpo su di lei, è pronto a mostrarle i suoi molteplici talenti: snocciolerà gli aneddoti di cui è più fiero, la inviterà a uscire con galanteria irresistibile, affronterà a testa alta gli altri pretendenti e sarà disposto a fingersi scrittore pur di partecipare al salotto letterario che si terrà a casa dell’amata.
Lui ancora non lo sa, ma è proprio in quest’occasione che si deciderà il suo destino.
Il racconto tragicomico di un corteggiamento impossibile: tagliente, ingegnoso e capace di raffigurare, a partire da vicende apparentemente di poco conto, tutta l’ineluttabilità e la tragicità dell’esperienza umana.





