L'Energia Kundalini: risvegliare il nostro 'serpente addormentato'
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L’Energia Kundalini: risvegliare il nostro ‘serpente addormentato’

18/06/2021
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Kundalini è parola sanscrita che significa letteralmente ‘serpente arrotolato’.

È una forma di energia che si ritiene sia collocata alla base della colonna vertebrale, nel muladhara, cioè il Chakra della Radice che corrispondente all’area sacrale-coccige.

Nonostante l’Induismo, soprattutto lo Śhaiva Tantra, lo identifichi con aspetti religiosi legati alla divinità, Kundalini può essere definita semplicemente una forza o energia che è presente e dormiente nel nostro corpo e che, quando risvegliata e attivata attraverso la pratica tantrica, porta alla liberazione spirituale.

Il ‘serpente addormentato’: come risvegliarlo

L’Energia Kundalini, che noi tutti possediamo, a prescindere dall’esserne coscienti o meno, può essere risvegliata e attivata attraverso l’uso di:

  • Mantra, che da un punto di vista semantico è legato al pensiero, alla mente, al respiro, ma anche alla sacralità.
  • Tantra, termine che indica un insieme di tradizioni esoteriche induiste e buddiste che si sono sviluppate in India dalla metà del I millennio d.C. in poi e che nelle tradizioni indiane significa anche qualsiasi “testo, teoria, metodo, strumento, tecnica o pratica” sistematicamente applicabile.
  • Yantra, diagramma mistico o amuleto mistico utilizzato nella pratica nel Tantra.
  • Asana o Meditazione. Per asane s’intendono delle posture particolari del corpo, generalmente utilizzate nella pratica yoga (hatha o moderno) come esercizio e spesso accompagnate da tecniche di respirazione prāṇāyāma. (NOTA: Le tecniche di respirazione prāṇāyāma sono molto particolari e intense e devono essere effettuate, soprattutto quando si è agli inizi con la pratica yoga, sotto la guida di un esperto per evitare malesseri e altre complicazioni a livello di salute. Si sconsiglia di praticarla quando si è soli in casa.)

L’esperienza di Kuṇḍalinī viene spesso indicata come un’intensa sensazione di corrente elettrica che, svegliandosi da una sorta di posizione di serpente arrotolato che riposa alla base della spina dorsale, scorre lungo la colonna vertebrale attraversando i Chakra.

La tradizione induista concepisce questi ultimi come vortici di energia sottile simili a ruote che agiscono da centri o punti speciali in cui le energie sottili si connettono le une alle altre.

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Aumentare la Consapevolezza e raggiungere la Liberazione Spirituale

Nell’Introduzione al suo libro Recognition Sutras: Illuminating a 1,000-Year-Old Spiritual Masterpiece (2017) Christopher Wallis, esperto in studi religiosi e sanscriti, afferma che secondo lo Shaiva Tantra Kuṇḍalinī è: “l’intelligenza innata della Coscienza incarnata“.

Mentre in altre tradizioni tantra Kundalini viene chiamata bhogavati. E associata al “godimento” e all’essere “avvolti” e, quindi,  a entrambi  i concetti di beatitudine, intesa come liberazione spirituale piacere fisico.

Abhinavagupta, famoso studioso tantrico e maestro dei lignaggi Kaula e Trika, ha identificato due forme principali di Kuṇḍalinī:

  • una Kuṇḍalinī (urdhva) che si muove verso l’alto ed è associata all’espansione.
  • una Kuṇḍalinī (adha) che si muove verso il basso e che, al contrario, è associata alla contrazione.

Kuṇḍalinī è anche collegata alla respirazione e alle esperienze di piacere e dolore, alla sessualità e alla soggettività suprema come fonte di tutto.

Le varie interpretazioni suggeriscono l’idea di un Cosmo inteso come manifestazione della coscienza, della pura soggettività.

In cui Kuṇḍalinī esercita la funzione di forza inseparabile dalla coscienza, che anima la creazione e che, nella sua forma particolareggiata nel corpo, provoca la liberazione attraverso il suo movimento ascensionale.

Kundalini, quindi, non è solo la forza energetica paragonabile ai concetti di prana, qi e forza vitale così come intesi da altre discipline quali l’Ayurveda e l’Omeopatia.

Ma incarna l’energia cosmica di per sé che risiede anche nell’essere umano e che, sorgendo dal Muladhara Chakra, o Chakra della Radice, attraversa la Nadi centrale e, risalendo lungo la spina dorsale, raggiunge la sommità della testa.

Questo percorso dell’energia kundalini attraverso i Chakra permetterebbe di raggiungere diversi livelli di risveglio della coscienza o consapevolezza e persino un’esperienza mistica.

Per Nadi, nella fisiologia indiana, s’intendono dei canali in cui scorre il prana e che vengono paragonate ai meridiani della Medicina Tradizionale Cinese.

Esperienze Kundalini

Le esperienze Kundalini variano da persona a persona e, come già spiegato, possono essere indotte ricorrendo a vari metodi.

Alcuni Yogi ritengono che Kundalini possa essere risvegliata da shaktipat, cioè attraverso la trasmissione spirituale da parte di un Guru o insegnante, o da pratiche spirituali come lo Yoga o la Meditazione.

Altri ricorrono a un approccio passivo in cui ci si libera, lasciandoli andare, di tutti quelli che possono essere considerati impedimenti al risveglio piuttosto che cercare di risvegliare attivamente Kundalini.

Oltre a quelle sensoriali, l’esperienza di attivazione di Kundalini porta anche a cambiamenti psicologici nel carattere di una persona, il che include:

  • L’essere compassionevole e più distaccati.
  • L’avere meno ego.
  • Un atteggiamento pacifico verso tutto e tutti.
  • Mancanza di aggressività o falsità.

L'Energia Kundalini: risvegliare il nostro 'serpente addormentato'Il che farebbe identificare il risveglio e l’attivazione di questa energia con il concetto di ‘moralità’.

Secondo alcuni insegnanti spirituali perché Kundalini venga risvegliata e attivata è necessario l’intervento di un Maestro in grado di aiutare l’individuo a raggiungere livelli più elevati di consapevolezza fino a sentirsi parte integrante del potere cosmico universale di cui fa parte.

L’esperienza del risveglio di Kundalini può avvenire quando si è preparati o impreparati.

Secondo la tradizione indù, affinché questa energia spirituale possa essere integrata, è necessario prima un periodo di purificazione e di rafforzamento del corpo e del sistema nervoso.

Secondo lo Yoga e il Tantra Kundalini può essere risvegliata da un Guru.

Ma il corpo e lo spirito devono essere preparati dalle austerità yogiche, tra cui il pranayama, o controllo del respiro, gli esercizi fisici, la visualizzazione e il canto. Lo studente è incoraggiato a seguire il percorso con cuore aperto.

Approccio a Kundalini nel Mondo Occidentale

Dal momento che alcuni concetti legati all’Energia Kundalini, a cosa sia esattamente e a come questa operi all’interno del nostro corpo potrebbero lasciare qualche lettore scettico, è importante chiarire che sia l’Induismo, e quindi l’Ayurveda quale più antico sistema medico esistente al mondo, sia le culture asiatiche, attraverso soprattutto la Medicina Tradizionale Cinese, si basano su una veduta molto diversa dell’Anatomia e Fisiologia umana.

Questo implica che piuttosto che focalizzarsi sugli organi, così come concepiti nella tradizionale occidentale, è necessario capire meccanismi e funzioni.

Nel mondo occidentale, tuttavia, proprio la Psicologia, attraverso l’opera di Carl Jung ha cercato di indagare e capire meglio questa forma di energia e la sua funzione.

Jung, infatti, concependo Kundalini quale strumento per rappresentare simbolicamente le dinamiche del conscio e dell’inconscio, ha identificato in questa energia e nei suoi simbolismi, un modo per interpretare le cause di sintomi e processi patologici e il loro manifestarsi in specifiche aree del corpo.

Secondo la sua visione la comparsa di specifici sintomi e/o patologie è collegata proprio al risveglio e all’attivazione di Kundalini.

È chiaro, quindi, che nonostante questa pratica si sia diffusa sia nel mondo orientale sia in quello occidentale, molto diversi sono gli approcci.

In alcuni casi, infatti, la divulgazione delle pratiche spirituali orientali è stata persino associata a problemi psicologici in Occidente.

In alcuni casi i sintomi sensoriali, motori, mentali e affettivi collegati all’attivazione di Kundalini sono stati identificati come ‘sindrome di Kundalini’. Ed esperienze spirituali liberatorie associate al risveglio della Kundalini interpretate da psichiatri che non hanno familiarità con la cultura induista e buddista come episodi psicotici acuti.

A seconda dei casi, quindi, il risveglio e l’attivazione dell’energia Kundalini possono essere concepiti come un’esperienza deleteria, o al contrario, estremamente positiva, liberatoria, persino mistica e altrettanto gratificante.

Maria Teresa De Donato, Scrittrice olistica e multidisciplinare Romana di nascita, vive da oltre 25 anni negli USA dove ha ultimato i suoi studi giornalistici presso l’American College of Journalism e conseguito le lauree Bachelor, Master e Dottorato in Salute Olistica presso Global College of Natural Medicine specializzandosi in Omeopatia Classica, Ayurveda e Medicina Tradizionale Cinese. Naturopata, Omeopata, Life Coach, iscritta a vari albi professionali, è anche Autrice di molte pubblicazioni. I suoi libri sono disponibili su tutta la rete Amazon, librerie incluse.

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