Lo scaffale di giugno 2022 si apre con lo sfavillante colore dei papaveri, che nel linguaggio dei fiori sono simbolo dell’orgoglio sopito, della consolazione, ma anche della semplicità, dell’ oblio e dell’immaginazione, caratteristiche spesso ricercate nei libri dai lettori appassionati.
In principio d’estate si torni al piacere della lettura all’aperto, magari tra la meraviglia di un campo di grano nascente e di papaveri infuocati.
Attraverso i papaveri danzanti
alla mia anima arrivava
una brezza che con tocco
soave la cullava
(John Keats)
Leonardo Piccione, Tutta colpa di Venere, Neri Pozza
L’autore racconta la sventurata storia dell’astronomo francese Guillaume Le Gentil de la Galaisière, nato nel 1725 e morto nel 1792. Le Gentil, come tutti gli scienziati di quel tempo, fu un eccentrico, erudito e avventuroso. L’anno cruciale è il 1761, quando Le Gentil decide di osservare il transito di Venere davanti al Sole, evento astronomico ritenuto fondamentale per il calcolo delle dimensioni dell’universo, e di andare a farlo a Pondicherry, una colonia francese in India. Ma da quel momento la sorte comincia ad accanirsi contro di lui. Bufere, guerre, naufragi sfiorati, tiranni ostili: tutto sembra cospirare contro l’astronomo, trasformando la missione piú importante della sua vita in un «pot-pourri di disdette». Ma i suoi viaggi, le sue esplorazioni e la sua brama di conoscenza tratteggiano un racconto d’avventura coinvolgente e sorprendentemente attuale, capace di parlare al lettore moderno attraverso il linguaggio universale della curiosità. Una narrazione piena di riferimenti, divagazioni, invenzioni e molta ironia diventa il prototipo di ogni ostinazione quando non conduce al successo, il paradosso della fortuna che si rovescia di continuo.
Günther Grass, Il club dei mancini, Marotta&Cafiero
Un volume unico che racconta di una fantomatica associazione in cui sono ammessi solo i mancini, dove si esalta la mancinitudine. Diciannove racconti comici e surreali, satirici e grotteschi, dove viene fuori tutta la potenza della scrittura aggressiva dello scrittore tedesco. Un volume stampato su cinque carte lisciate e colorate di alta gamma della cartiera italiana Favini, serie Lightset, da 80 grammi nei colori arancio, fucsia, limone, rosa e verde. Ogni libro è una copia unica, l’alternanza delle pagine colorate, diversa per ogni esemplare, trasforma questo libro in un oggetto di design. La bellezza della diversità e dell’unicità degli esseri umani vengono fuori dai racconti di questo libro: se la mancinitudine è comunemente intesa come un problema, una devianza, un errore, gli editori l’hanno invece associata al fascino della bibliodiversità, una ricchezza da difendere.
Michael Robotham, Brava ragazza, cattiva ragazza, Fazi editore
Un gioco di specchi sapientemente organizzato caratterizza il duello tra lo psicologo forense Cyrus Haven e la giovanissima Evie Cormac, che vive in un istituto, che ha subito qualcosa di indicibile e di cui, a distanza di anni, nessuno è riuscito ad accertare neppure l’identità. Cyrus deve venire a capo del rompicapo e determinare, su richiesta del giudice, se la ragazza è pronta a lasciare l’istituto e iniziare a vivere nel mondo. Un’impresa, viste le difese che la fragile, astuta, affascinante ragazza ha eretto attorno al proprio mistero, anche perché Evie ha la capacità quasi paranormale di capire al volo chi sta mentendo. Evie è una “maga della verità” in un mondo costruito sulla menzogna. Come se non bastasse, Cyrus si trova a dover indagare in parallelo sullo scioccante omicidio di una campionessa di pattinaggio. Un delitto inspiegabile e orrendo che ha come vittima una ragazza amata da tutti e dalla vita apparentemente senza ombre. Eppure qualcosa sembra far convergere i due casi in un crescendo di tensione e suspense.
Gavriel Savit, La strada del ritorno, Bompiani
Un romanzo destinato ai ragazzi, utile per le loro letture estive. Un’avventura gotica, ispirata ai racconti popolari ebraici, ambientata nelle profondità magiche dell’Europa orientale, tra demoni e tradizioni secolari, in compagnia della Morte: i protagonisti, due adolescenti, si incrociano in un cimitero durante una visita all’Angelo della Morte, ma vengono trasportati in un luogo lontano, dove incontrano ogni sorta di spiriti oscuri e devono trovare il modo per tornare in vita. Un romanzo ricco, tortuoso, pieno di giochi di parole, con una seconda parte che è un vero e proprio viaggio di ritorno dall’Ade e ricorda il mito di Orfeo. Nel remoto villaggio di Tupik c’è grande fermento: il Rebbe della vicina Zubinsk ha annunciato che il matrimonio di sua nipote sarà aperto a chiunque voglia partecipare. Il che significa, purtroppo, che quel giorno anche i demoni e le creature che abitano il Regno Lontano avranno la possibilità di varcare il confine. Gli unici che rimarrebbero volentieri a casa sono Yehuda Leib, che possiede un vero talento per cacciarsi nei guai, e Bluma, la figlia del fornaio. Una catena di imprevedibili eventi li porterà prima nel Regno Lontano e poi a Zubinsk, tallonati da una folla di demoni e dall’Angelo della Morte in persona, al quale Bluma ha involontariamente rubato lo strumento di raccolta delle anime, un piccolo cucchiaio. Chi li aiuterà? Riusciranno a tornare a casa sani e salvi?
Alison Espach, Appunti sulla tua scomparsa improvvisa, Bollati Boringhieri
Da sempre Sally, tredici anni, guarda alla sorella sedicenne Kathy con ammirazione, rispetto e infinito amore: Kathy è bellissima, elegante, dotata nel canto, ricercata dai compagni di scuola. Sally condivide con lei tutte le esperienze della loro adolescenza, e anche le confidenze sul primo amore di Kathy, Billy, star emergente della squadra di basket locale, che presto, per motivi diversi, diventa inesauribile fonte di struggimento anche per Sally. Fino al tragico giorno dell’incidente in cui Kathy perde la vita: Billy e Sally sono ora destinati a essere uniti per sempre, la tragica, accidentale morte di Sally li coinvolge entrambi e sconvolge le esistenze di tutti i componenti delle loro tranquille famiglie americane. Ambientato nel corso di quindici anni, è narrato in prima persona da Sally, che racconta a Kathy che cosa accade nella vita di chi resta, dando voce alla limpidezza dei suoi pensieri e all’assoluta sincerità delle sue emozioni. Ne risulta una storia di formazione ironica e sottile capace di esplorare i modi bizzarri e inaspettati in cui le persone che amiamo di più continuano a plasmare la nostra vita molto tempo dopo essersene andate: perché chi scompare non scompare mai davvero finché continueremo a cercare i segni della sua presenza dentro e fuori di noi.
Roberto Pichero, Diario di un fisioterapista (in)fortunato, Bookabook
La storia è ambientata in una Puglia soleggiata e in una mite giornata di fine febbraio. Roberto, fisioterapista e appassionato cicloamatore, si appresta a uscire con la sua inseparabile bici per l’ennesimo piacevole allenamento domenicale, ma il destino gli gioca un brutto scherzo, tendendogli un’insidiosa trappola dietro un incrocio a Porto Cesare0. In seguito al grave incidente, decide di iniziare a scrivere un diario, con l’intento di riempire le lunghe giornate della sua convalescenza e di aiutarsi per ritrovare la serenità perduta nel drammatico momento dell’impatto. L’opera si presenta come una guida ricca di interessanti spunti di riflessione, soprattutto per i professionisti sanitari, per gli appassionati di ciclismo, ma anche per chiunque abbia voglia di soffermarsi a pensare alla propria vita.
Veronica Pivetti, Tequila bang bang, Mondadori
Tommaso Scotti, Le due morti del signor Mihara, Longanesi
L’ispettore nippoamericano Nishida si trova ad affrontare un caso impossibile da risolvere. Takaji Mihara, un uomo d’affari ormai in pensione, è stato ucciso nella sua casa, trafitto da un colpo di spada. La polizia è convinta di aver trovato il responsabile del delitto, un sospettato che avrebbe avuto sia il movente che l’opportunità. Ma il presunto colpevole ha problemi psichiatrici, forse è persino tossicodipendente e ripete di aver trovato la vittima già morta. Il suo sembra un delirio, ma anche per Nishida qualcosa non torna nella ricostruzione dei fatti. Persino le analisi del medico legale riportano alcune stranezze che sembrano contraddire il profilo della vittima. Cos’è successo? Chi era davvero Takaji Mihara? Nishida capisce presto che, per fare luce su questi interrogativi, dovrà addentrarsi nella pericolosa zona grigia degli «evaporati»: migliaia di uomini e donne che per svariati motivi decidono di scomparire e ricominciare da un’altra parte, con un altro nome, con un’altra vita. Un business gestito da società clandestine si occupa proprio di questo: far evaporare le persone. Sarà seguendo la loro scia fumosa che Nishida cercherà di risolvere il mistero, svelandoci un volto del Giappone inedito, spiazzante e inquietante, ma anche incredibilmente poetico.
Veronica Raimo, Niente di vero, Einaudi
Veronica Raimo sabota dall’interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. All’origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. Circondata da questa congrega di famigliari difettosi, Veronica scopre l’impostura per inventare se stessa. Se la memoria è una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identità, allora il comico è una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all’indicibile. In questa storia all’apparenza intima, c’è il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell’energia paralizzante che può essere la famiglia, dell’impresa sempre incerta che è il diventare donna. Con una prosa nervosa, pungente, dall’intelligenza sempre inquieta, Veronica Raimo ci regala un monologo ustionante.
Hila Blum, Come amare una figlia, Einaudi
Quanti errori commettiamo per troppo amore? Gli inganni di poco conto, i piccoli sotterfugi quotidiani su cui si reggono le vite di tutti noi. Lontana cinquemila chilometri da casa, sola, in una strada buia, una donna israeliana guarda una finestra illuminata. Dentro, ci sono due ragazzine che giocano: le sue nipoti. Yoela non le ha mai conosciute: da anni sua figlia Leah se n’è andata di casa per costruirsi una vita altrove, senza quasi piú dare notizie. Eppure, c’è stato un tempo in cui madre e figlia erano una cosa sola: che cosa si è guastato, perché? È ancora possibile riavvicinarsi, riconoscersi, ritrovarsi? Ripercorrendo il passato di una famiglia tanto solida ieri quanto allo sbando oggi, Hila Blum ci racconta, con partecipazione ma anche con spietata sincerità, quanto sia facile superare il confine minato fra amore e possesso, fra tutela e prevaricazione.