Lo scaffale di ottobre 2023
Sporge dal muro di un giardino
La chioma gialla di un albero.
Ogni tanto lascia cadere una foglia
Sul marciapiede grigio e bagnato.
Estasi, un sole bianco fra le nubi
Appare, caldo e lontano, come un santo.
Muto è il giorno, muta sarà la notte
Simile ad un pesce nell’acqua–
Ottobre, Attilio Bertolucci, 1929
Lo scaffale di ottobre 2023 si apre con le suggestioni di un poeta italiano legate ai colori e ai silenzi dell’autunno.
In questa nuova stagione nuovi libri, saggi e romanzi che si affacciano sul mercato editoriale sono pronti a tenervi compagnia.
Ernesto Ferrero, Italo, Einaudi
In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, Ernesto Ferrero ci offre un ritratto dello scrittore lungo i vent’anni di vicinanza e lavoro comune in Einaudi.
Prendono vita i rapporti di Calvino con i genitori, l’importanza dell’imprinting famigliare, la passione per i fumetti e il gusto del disegno, l’amicizia con Eugenio Scalfari, i soprassalti della guerra partigiana, le passioni del dopoguerra, il legame con la Liguria, gli amori, tra cui il capitolo della relazione con Elsa De’ Giorgi.
E poi il lavoro quotidiano, con i suoi piccoli segreti, in Einaudi e nelle redazioni dei giornali, l’incontro con Hemingway a Stresa, la visita a Silvana Mangano e Vittorio Gassman sul set di Riso amaro.
E ancora il trauma dell’invasione sovietica in Ungheria e il progressivo distacco dal Pci e dalla politica militante, il viaggio in America, il matrimonio con Chichita Singer e le gioie della paternità con la nascita della figlia Giovanna, le decisive letture scientifiche, incontri-chiave (Perec, Barthes, Queneau), la fascinazione delle immagini, la scoperta dello strutturalismo e i soggiorni nelle metropoli come in altrettanti romitaggi, da Parigi a Roma, sino all’approdo ideale nella pineta toscana di Roccamare.
Lorenzo Marone, Sono tornato per te, Einaudi
C’era uno sport che veniva praticato nei campi di concentramento, il pugilato.
Piaceva al Führer, piaceva alle guardie naziste che scommettevano sugli incontri, piaceva ai kapò che obbligavano i prigionieri a combattere di notte su ring improvvisati.
Il romanzo è l’epopea di un ragazzo che difende la propria vita facendo a pugni per tornare dalla donna che lo aspetta.
Cono Trezza e Serenella Pinto sono due giovani del Sud, cresciuti nella zona del Vallo di Diano, tra Campania e Basilicata.
Lui contadino, lei figlia di un artigiano di idee socialiste. Si sono conosciuti che erano adolescenti, aspettano solo il momento di sposarsi.
Ma sono gli anni Trenta del secolo scorso, e a mettersi tra loro ci sono i fascisti. Soprattutto Romano, il figlio del podestà. Stufo di subirne l’arroganza, Cono si ribella, compiendo un gesto che la sua famiglia pagherà a caro prezzo.
Poi la partenza per il servizio militare, e dopo l’8 settembre 1943 la deportazione in Germania. A tenerlo in vita, saranno la speranza di rivedere Serenella, l’aiuto di un compagno di prigionia dal cuore grande e la sua abilità nel tirare di boxe.
Chiara Rapaccini, Mio amato Belzebù, Giunti Editore
Inverno 1975, Mario Monicelli gira un film a Firenze e Chiara Rapaccini è reclutata da Carlo Vanzina, allora giovane assistente alla regia, tra le comparse di Amici miei.
Così, tra una scena e l’altra, conosce Tognazzi, Blier, Noiret, Moschin e il regista, un tipo burbero e sbrigativo, un po’ nazista nei modi, che ha quarant’anni più di lei e uno sguardo magnetico.
Si incontrano sul set, poi lui la invita a fare una passeggiata e infine a cena, e quando l’onda barbarica dei cinematografari romani riparte, qualcosa in lei è irrimediabilmente cambiato.
Poco più che ventenne, si ritrova a essere paparazzata come la nuova fiamma del Maestro, catapultata dalla semplice vita di provincia a quella della capitale del cinema.
Se a quell’uomo non può resistere, al suo mondo sì, perché semplicemente c’è in gioco la sua indipendenza, la sua realizzazione come donna e come artista.
Chiara vuole disegnare, vuole dedicarsi all’illustrazione di libri, tuttavia come può riuscire a sopravvivere a questi mostri sacri, geniali, cinici, violentemente dissacranti e tutti così pieni di sé?
Sullo sfondo del periodo d’oro del cinema italiano, tra registi, attori e sceneggiatori, con le loro stramberie, scorrettezze e quotidiane cattiverie, un memoir che con veloci pennellate ricostruisce l’avvincente traiettoria di vita e amore di quella che è stata anche, ma non solo, la compagna di Monicelli.
Marco Cruciani, Francesco Gagliardi (a cura di), Coscienza, Aracne editrice
Quest’opera è dedicata al “problema difficile della coscienza”.
Il volume propone un ventaglio di ricerche interdisciplinari che spaziano dalla filosofia della coscienza e dell’intelligenza artificiale, alla psicologia, alla linguistica e alle scienze cognitive.
I saggi raccolti in questo volume rappresentano in modo chiaro e peculiare il complesso quadro sulla molteplicità delle prospettive di analisi e sulla fecondità delle ricerche interdisciplinari sulla coscienza.
Carlo Coronati, Tutto quello che avreste voluto sapere sull’escursionismo ma nessuno vi ha mai detto, Edizioni Il Lupo
Un “pamphlet” allegro ed ironico, surreale e reale allo stesso tempo, sui vezzi e i vizi della montagna, col proposito di indagare su curiosità e aneddoti dedicati al mondo degli escursionisti. A scriverlo in prima persona è l’editore, Carlo Coronati.
Dai decenni trascorsi a “scarpinare” nascono queste righe messe su carta da Coronati che potrebbero aiutare sia esperti della camminata sia improvvisati a riflettere un po’, attraverso il racconto di fatti e misfatti narrati con tratto leggero ed umoristico.
Una pedagogia del sorriso che è forse l’unica che riesce a trasmettere qualcosa.
Il testo è accompagnato dalle straordinarie e graffianti vignette di Marcello Morisani.
Massimo Comella, come nuvole sotto l’ombrello- Luci e ombre di un terapeuta, Scatole Parlanti
Il dottor Vaslav Dimitri riceve uomini e donne che cercano in lui riparo dalla pioggia o dalle tempeste.
Ogni goccia è divenuta una lama tagliente e ha attraversato non solo i loro vestiti, ma anche la loro pelle, fino a condurli in una stanza piena di ombre e di ragni, di tele e di fili spezzati.
Luci e ombre di chi si racconta si mescolano a quelle di chi ha ascoltato, si mischiano a quelle di uno psichiatra-psicoterapeuta imperfetto come i propri pazienti.
Dentro la stanza anche il mare fa il suo ingresso, come un’onda: in un luogo simile all’anima in cui o si affonda per rimanere negli abissi o si riemerge per tornare alla vita.
La misteriosa ferita del guaritore diventa una lente che gli permetterà di vedere meglio dentro le cose e trovare, insieme ai suoi pazienti, quel filo di Arianna che conduce lontano dalle nuvole e dalla pioggia.
Dimitri racconta storie che esplorano l’animo umano ma che lasciano il lettore, ormai attaccato a quei personaggi, con un certo senso di attesa e curiosità morbosa per la loro sorte.
Claire-Louise Bennet, Cassa 19, Bompiani
Edoardo Nesi, I lupi dentro, La nave di Teseo
L’opera conclusiva di un ciclo letterario unico, iniziato nel 1995.
Fede Carpini insegue il sogno impossibile di vivere ancora una volta una grande giornata prima di vedersi portar via dagli ufficiali giudiziari la poca, ultima roba che gli è rimasta: il segno finale d’un patrimonio conquistato dal padre nella sventata, fulgida età dell’oro degli anni Ottanta e svanito in pochi anni con l’avvento della globalizzazione.
Mentre vive quel giorno come se fosse l’ultimo, portando allo stremo la sua sformata carcassa di ex-bello ormai sessantenne e la sua vecchia Porsche 964, saranno i ricordi di un’epoca e d’una vita incomparabilmente migliore ad accompagnarlo. Sarà il riaffiorare del ricordo di Ginevra, la donna più bella del mondo, a carezzarlo e al tempo stesso tormentarlo.
Ma non sarà solo, Fede, poiché in questo romanzo finale Edoardo Nesi accoglie di nuovo i personaggi più indimenticabili dei suoi libri precedenti, da Ivo Barrocciai a Vittorio Vezzosi, per schierarli al fianco del suo protagonista nel giorno più importante.
Sorridendo amaro, e spesso ridendo, qui si celebrano una vita ineguagliabile, un’epoca perduta e una sconfitta colossale.
Ma quest’ultimo giorno dovrà essere eclatante, sfrontato e eccessivo come lo è stata tutta la vita del Carpini. Accelerato, incalzante, comico e tragico, instillato della forza vitale che ci costringe a guardare avanti anche quando una lacrima di commozione inevitabilmente si affaccia.
Andrea Pamparana, Un condominio, Bibliotheka Edizioni
In un luogo imprecisato del deserto, in un giorno altrettanto imprecisato, un cammello fa un gran starnuto, infetta quel poco di erba che c’è in un’oasi e, giorno dopo giorno, un virus misterioso passa da un animale all’altro, fino all’uomo.
E così, nel condominio di una cittadina del Nord, la vita quotidiana dei residenti subisce una svolta improvvisa e traumatica.
Pensate allo psicoterapeuta che dall’oggi al domani non può più andare a trovare l’amante, si scambiano solo messaggi e videochiamate, ma la moglie se ne accorge e scoppia il dramma nel dramma. O alla giovane escort, che escort non è; all’infermiera che viene travolta dall’emergenza, ma che ha un problema per lei ancor più grave, la figlia anoressica; al Cavaliere obbligato dal figlio a trasferirsi in una casa di riposo; ai due skipper costretti a restare a terra per molti mesi, all’ottico inventore e un po’ matto, simpatico e gran chiacchierone.
Queste sono le storie di una “commedia umana” sconvolta da un invisibile nemico.
Laura Imai Messina, Il Giappone a colori, Einaudi
Fra i tanti segreti che il Giappone tuttora conserva allo sguardo occidentale, c’è il suo straordinario rapporto con i colori.
Color piume bagnate di corvo, color piume nere di gru, campo arido, cielo illuminato dalla luna, lama smussata: i nomi dei colori tradizionali del Giappone sono già un assaggio di poesia.
Ma quando scopriamo le storie, le tradizioni o le leggende che si nascondono dietro questi nomi, la meraviglia si moltiplica.
Ognuno di essi (a cominciare dai fondamentali: grigio, bianco e nero) si porta dietro una storia che è parte della Storia del paese, della sua letteratura e della sua arte. Una ricchezza che arriva fino al presente.
In un caleidoscopio di storie, leggende, tradizioni, e con le splendide illustrazioni di Barbara Baldi, Il Giappone a colori ha la forza gentile e dirompente dei viaggi che ci cambiano lo sguardo.