Riccardo Gazzaniga, storie intrecciate di uomini e animali

Riccardo Gazzaniga, storie intrecciate di uomini e animali

Per Riccardo Gazzaniga, ispettore di polizia nonché scrittore genovese di lungo corso, un gradito ritorno.

Il suo dedicarsi alternativamente ad adulti e ragazzi lo ha portato a pubblicare una raccolta di racconti dedicati proprio a questi ultimi.

“Quello che non dicono” , in libreria da poche settimane, ha un sottotitolo che non lascia dubbi di interpretazione: storie di animali che ci insegnano a essere umani.

E’ proprio il concetto di umanità a costituire l’asse portante di questa raccolta, inteso nel suo senso più ampio e profondo.

Umanità non è solo dedicare le proprie attenzioni agli uomini, ai loro bisogni, alle loro esigenze, ponendoli al centro di una errata visione antropocentrica.

Sentimento di solidarietà umana, di comprensione e di indulgenza verso gli altri uomini: così recita il Vocabolario Treccani, ma noi oggi sappiamo che, se vogliamo salvarci dall’estinzione autoinflitta, dobbiamo aggiungere anche gli animali e le cose, quali oggetti del nostro sentimento.

Allo stesso modo dobbiamo tornare a insegnare ai più giovani cosa si intende per etica di comportamento, quali sono i valori morali che caratterizzano un individuo positivo.

E se i nostri potenziali allievi sono refrattari, dobbiamo scegliere un modo alternativo per dare spazio all’illustrazione di questi valori.

Il libro di Riccardo Gazzaniga si colloca esattamente qui, destinato a chi deve crescere e formarsi una cultura della convivenza e a chi è già cresciuto senza riuscirci.

Docenti e discenti nel mondo di Riccardo Gazzaniga

Sin dalle prime pagine, il libro di Riccardo Gazzaniga spazza via qualunque possibile fraintendimento.

Le storie narrate non sono favole, sono stralci di vita reale.

Lontane dalle favole della tradizione classica, con il loro intento moraleggiante legato all’antropomorfizzazione degli animali, capaci di pensieri e parole umani.

Lontane anche dal magico mondo disneyano, con protagonisti che hanno segnato la crescita di numerose generazioni, come Bambi, Simba o Dumbo.

Gli animali di Riccardo Gazzaniga non hanno perso alcuna loro caratteristica prevalente, anzi, sono riusciti ad affinarla al punto di renderla una dote sopraffina.

E’ in questa prospettiva che diventano docenti, che assumono il ruolo di chi insegna.

I discenti, coloro che, forse, imparano siamo noi, uomini che hanno scordato i loro valori profondi, accecati dai scintillanti falsi miti moderni.

L’animalità, che mai va confusa con la bestialità, si contrappone all’umanità e mostra i suoi lati migliori proprio in queste pagine.

Ognuno dei sedici racconti ha una precisa collocazione spazio-temporale, che ne determina l’autenticità, qualche vicenda è già nota per la grande risonanza avuta, come la storia dell’orsa Masha, ma nessuna è priva della forza dell’esempio.

Uomini come animali e non viceversa

La lettura di queste storie può davvero essere una chiave interpretativa efficace per i giovani lettori: abituati come siamo a voler dare ai nostri animali la forma più umana possibile – penso per esempio ai piccoli cagnolini portati a spasso in carrozzine infiocchettate sotto i portici eleganti delle grandi città – abbiamo scordato il rovescio della medaglia.

Siamo noi a dover riacquistare certi impulsi o a dover maturare delle decisioni che sappiamo essere state proprie degli animali.

E’ pur vero che gli animali raccontati da Riccardo Gazzaniga sono l’esempio e non la costante, ma questo è un aspetto secondario.

La fedeltà e l’attaccamento del cane Bobbie, capace di percorrere gli Stati Uniti da ovest a est per ritrovare la sua famiglia o l’impatto motivazionale della delfina Winter, che non si è lasciata abbattere dal suo handicap, sono soltanto due fra i protagonisti di Riccardo Gazzaniga, delle vere star.

I giovani delle ultime generazioni ci insegnano che abbiamo  creato danni forse irreversibili al nostro pianeta, mai intaccato dagli animali se non per giusto spirito di sopravvivenza.

Riccardo Gazzaniga, una finestra sull’etologia

Esattamente cinquant’anni fa Konrad Lorenz riceveva il premio Nobel per la medicina grazie ai suoi studi sulle componenti innate del comportamento.

Padre della moderna etologia e padre adottivo delle oche selvatiche che diedero fama ai suoi studi, ha aperto la strada ad una osservazione diversa del mondo animale.

Le sue opere di divulgazione scientifica hanno permesso ai lettori di oggi di formarsi una cultura nuova sul mondo animale, di cui essi stessi fanno parte, senza esserne l’elemento migliore per antonomasia.

I racconti di Riccardo Gazzaniga vanno letti con questa lente d’ingrandimento.

Quando nel 1960  Jane Goodall iniziò la sua osservazione dei gorilla della Tanzania non poteva immaginare i risultati strabilianti del suo lavoro, ottenuti grazie alla pazienza e alla perseveranza dimostrate non perdendoli di vista per un anno intero.

Quando David Barbagrigia, il possente maschio del branco, sfiora con le sue dita la mano di Jane, si comprende che l’animale ha comunicato con la studiosa in modo comprensibile, pur non avendo l’uso della parola.

Parola che sembrano saper utilizzare i pappagalli come Sammy, una femmina di cacatua delle Molucche che si trasforma casualmente in una psicoterapeuta, capace di alleviare i sintomi dei disturbi da stress pos-traumatico evidenti nei veterani di guerra.

Nessuno è intervenuto forzatamente sul comportamento spontaneo di questi animali, che hanno saputo esprimere da soli il meglio di sé in relazione alle necessità degli umani.

Allo stesso modo nessuno ha insegnato al piccolo elefante Ning Nong a salvare i bambini, eppure lo ha fatto, durante il terribile tsunami del 2004.

Sono fatti così, gli animali, con i loro sentimenti e le loro emozioni.

“Ho scelto di raccontare gli animali senza mai umanizzarli: restano animali, ciascuno con le qualità incredibili e i limiti della propria specie. Attribuire loro caratteristiche “umane” significa farne il male e, spesso, metterli in pericolo. Perché noi tendiamo a riportare tutto all’umano e a rapportarci alle altre creature da un piano di superiorità, eppure non siamo l’unica specie di questo pianeta. Al contrario, pure noi esseri umani apparteniamo al grande regno animale. E questo dovrebbe spingerci a un approccio più inclusivo, rispettoso e scientifico.” (Riccardo Gazzaniga a Stefania Mordeglia de Il secolo XIX).

Riccardo Gazzaniga, storie intrecciate di uomini e animaliAUTORE : Riccardo Gazzaniga

TITOLO : Quello che non dicono

EDITORE : Rizzoli

PAGG. 228    EURO 16,50   (versione eBook euro 9,99)

 

 

 

 

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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