Cefalea: quel mal di testa che si cura anche con l'omeopatia

Cefalea: quel mal di testa che si cura anche con l’omeopatia

E’ diffusa, a volte così frequente da essere vissuta con rassegnazione… come una “compagnia poco gradita” della quale non ci si può mai liberare del tutto. E soprattutto è invalidante, perché in un modo o nell’altro – con gradi diversi di serietà – influisce sulla qualità di vita delle persone, soprattutto donne. E’ facile indovinare: si tratta della cefalea, uno dei disturbi più comuni in assoluto, al 12° posto tra le cause di inabilità femminile secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In Italia la spesa per questo disturbo (tra farmaci, visite ed esami) è stimata in circa 3 mila euro l’anno pro capite.

Le cause della cefalea possono essere tante e altrettanto numerose sono le cure a disposizione.

Nell’ambito della medicina dolce una delle più efficaci è sicuramente l’omeopatia, che cura “il simile con il simile”. L’omeopatia non offre un rimedio valido per tutti. Al contrario: ogni singola persona e ogni caso di mal di testa vengono curati, in base alle loro caratteristiche, da una specifica sostanza. Vediamo.

Cefalea e omeopatia. Il principio del “simile”

La medicina omeopatica si basa sul cosiddetto “principio di similitudine del farmaco”: ogni disturbo viene curato con quella sostanza che, in una persona sana, provoca gli stessi sintomi che si osservano nel soggetto malato.

Ogni rimedio omeopatico viene individuato, infatti, attraverso un processo che ha previsto in una prima fase la sperimentazione su una persona sana. Il rimedio (di origine minerale, vegetale o animale) viene cioè preparato in dosi molto diluite e “dinamizzato” (viene scosso più volte, violentemente, in modo che le molecole si separino) fino ad arrivare al punto in cui – dopo un certo numero di diluizioni e dinamizzazioni – non contiene più molecole ma soltanto componenti infinitesimali della sostanza.

Testato su una persona sana, dunque, il rimedio provocherà un’alterazione dell’organismo: un certo tipo di disturbo (in forma ovviamente leggera) e con un quadro tipico di sintomi. Su una persona malata invece – che presenta quello stesso quadro di sintomi – il medesimo rimedio indurrà il corpo a reagire, stimolando l’autoguarigione.

Secondo l’omeopatia in sostanza l’organismo sviluppa una reazione positiva solo se la sostanza che assume è simile ai sintomi di cui soffre. Si tratta “il simile con il simile”.

In medicina omeopatica si distinguono diverse scuole. C’è un approccio definito “complessista”, che usa i complessi farmacologici (preparazioni che contengono più sostanze omeopatiche) e “pluralista” (l’alternarsi di diversi rimedi /sostanze nell’arco della giornata). Secondo la scuola unicista (dell’omeopatia classica, ossia quella proposta dal fondatore Samuel Hahnemann), l’approccio migliore e più efficace è quello di curare ogni disturbo con una sola e unica sostanza, selezionata e prescritta in base alle caratteristiche peculiari della sofferenza di quella persona.

Cefalea e omeopatia. Come si affronta il problema

Come per la medicina ufficiale, anche per l’omeopatia l’approccio a una malattia prevede una diagnosi precisa.

In omeopatia, però, la cura è sempre strettamente individualizzata e la diagnosi tiene conto non solo dei sintomi di malessere specifico, ma anche di come si manifesta, dei sintomi associati, delle caratteristiche psisofisiche della persona e delle sue emozioni. In quest’ottica, si può dire che la medicina omeopatica cura l’individuo e non il disturbo.

Proiettato sul problema della cefalea, questo approccio significa che la diagnosi deve tener conto:

– del tipo di mal di testa (emicrania essenziale, cefalea muscolo-tensiva, cefalea a grappolo eccetera), con tutti i sintomi specifici del disturbo;

– da quanto tempo si manifesta. Una cefalea di 3 anni e una di 3 mesi sono diverse e possono richiedere rimedi diversi. La durata del disturbo, inoltre, influisce sui tempi di guarigione: più “vecchio” è un mal di testa, più graduale e lento sarà il processo di miglioramento;

– dei sintomi associati (per esempio, problemi digestivi, congestione facciale, ansia eccetera);

– delle caratteristiche generali del soggetto e delle abitudini di vita. Si tiene conto dei tratti caratteriali, delle abitudini di vita, del carico di stress, dell’assunzione di farmaci eccetera.

Per formulare una diagnosi, inoltre, il medico omeopata non trascura mai di esaminare tutti gli esami strumentali (per esempio, una TAC) che la persona può aver fatto nel corso degli anni per il problema della cefalea.

Solo dopo aver valutato il disturbo nel quadro più ampio di tutti questi elementi, il medico omeopata è in grado di formulare una diagnosi e capire quale rimedio è adatto a quell’individuo, con quel tipo di cefalea.

Il passaggio alla cura omeopatica non è necessariamente “traumatico”: se una persona assume da tempo farmaci con regolarità (analgesici o antinfiammatori), soprattutto per una cefalea ricorrente e invalidante, non è obbligata a interromperli bruscamente. Il rimedio omeopatico può coesistere, per un certo periodo, con il farmaco “allopatico”. L’obiettivo è ridurre gradualmente l’intensità e la frequenza degli attacchi di emicrania in modo che la persona arrivi, a un certo punto, a non aver più bisogno dei farmaci tradizionali.

Cefalea e omeopatia: per ognuno il suo rimedio

Tutti i tipi di cefalea possono trarre giovamento con le cure omeopatiche. È chiaro che alcuni tipi di mal di testa rispondono meglio a questo approccio e altri richiedono più tempo o ottengono risultati meno positivi.

La cefalea muscolo-tensiva è tra quelle che rispondono meglio all’omeopatia, per esempio, perché quasi sempre essa è causata da una contrazione dei muscoli della parte alta del dorso (collo, cervicale, spalle, trapezi) che si riscontra molto spesso nelle persone sottoposte a forte stress quotidiano (le donne, in particolare). Se si trova il rimedio omeopatico più adatto ad alleviare lo stress e la tensione psico-fisica specifica di quella persona, è facile che anche la “componente” di quel quadro di sintomi che riguarda il mal di testa migliori o scompaia.

Al confronto una cefalea a grappolo è un disturbo più complesso e, in genere, impiega più tempo a rispondere alle cure omeopatiche, soprattutto se dura da tanto tempo.

Un altro tipo di cefalea che di solito trae ampio giovamento dall’omeopatia è l’emicrania “classica” (la cosiddetta emicrania essenziale) che si manifesta con un dolore pulsante, da una parte sola del capo, che migliora stando al buio e che può essere accompagnata da disturbi visivi o da nausea.

Cefalea e omeopatia: ecco alcune sostanze

Le cure omeopatiche, come detto, sono strettamente individuali.

Per questo è sempre consigliato sottoporsi a una visita dal medico omeopata per una diagnosi precisa e una corrispondente prescrizione, piuttosto che andare direttamente in farmacia a chiedere genericamente un rimedio.

Per la cura del mal di testa, per esempio, ci sono diverse centinaia di rimedi che possono essere efficaci. Qui di seguito ne sono indicati alcuni: sono solo alcuni esempi di sostanze usate per certi tipi molto comuni di emicrania.

Spigelia

La Spigelia Anthelmia è un rimedio estratto da una pianta originaria del Sud America. Viene usata per curare un tipo di emicrania che si presenta in modo ricorrente, almeno 3 volte a settimana, con un dolore pulsante e violento che peggiora con il calore e riceve sollievo, invece, dal freddo.

L’emicrania da Spigelia migliora spesso con bendatura stretta intorno alla testa. E si localizza in genere intorno all’occhio o all’orbita oculare, in particolare nella parte sinistra.

Sanguinaria

La Sanguinaria Canadensis è anch’essa di origine vegetale. E’ efficace per un mal di testa che si localizza sopra l’occhio e la tempia destra, con un dolore che irradia dalla nuca.

L’emicrania da Sanguinaria inizia già la mattina al risveglio e migliora in genere con il buio. La persona che ne soffre manifesta spesso anche rossore al volto, di origine vascolare. Essendo un’emicrania legata a problemi della digestione, il dolore diminuisce se la persona ha eruttazioni o persino se ha episodi di vomito.

Cyclamen

Ricavato dal ciclamino europeo, questo rimedio è uno dei più frequenti contro il mal di testa. E’ efficace contro un’emicrania accompagnata da aura visiva, cioè un insieme di disturbi neurologici associati alla vista che compaiono soprattutto prima che esploda il mal di testa (per esempio linee frastagliate, visione doppia, mosche volanti, luci lampeggianti eccetera) e si affievoliscono non appena l’emicrania è iniziata. In genere, la cefalea da Cyclamen provoca un dolore perforante, talvolta accompagnato da vertigini.

Arsenicum album

L’Arsenicum album (Arsenico bianco) è un rimedio efficace per la cefalea periodica. Il mal di testa si presenta in modo ricorrente e regolare (ogni settimana o ogni due settimane eccetera) e in modo metodico. E spesso questa manifestazione così regolare rispecchia la personalità altrettanto metodica della persona.

L’emicrania da Arsenicum album migliora in genere con applicazioni di freddo, anche se tutti gli altri disturbi che la persona può avvertire (dal mal di pancia ai disturbi dell’umore eccetera) trovano invece sollievo con il caldo.

Lac Caninum

Tratto da regno animale (latte di cagna), il Lac Caninum è associato a un’emicrania violenta e frontale. Ha la caratteristica di spostarsi spesso da un lato all’altro del capo e quasi sempre migliora se la persona sta all’aria aperta.

Molto spesso questo tipo di emicrania (e di rimedio omeopatico) sono tipici delle persone che mancano di fiducia in se stesse.

Belladonna

La Belladonna (Atropa Belladonna) è derivato da una pianta che appartiene alla famiglia delle Solanacee. Ed è efficace per emicranie molto potenti, in cui il dolore è forte e pulsante. Il mal di testa da Belladonna provoca una sensazione di calore alla testa e di arrossamento del viso. A volte, è associato a ipertensione.

La pulsazione dell’emicrania si sente anche a livello del collo e delle coronarie. Questi sintomi sono associati, quasi sempre, a mani e piedi freddi.

Nux Vomica

La Nux Vomica è uno dei rimedi più prescritti per quella cefalea che colpisce tipicamente le persone molto stressate, che lavorano molte ore e spesso “esagerano” con caffeina e sigarette. E’ un mal di testa di natura gastrica-digestiva, il cui sintomo associato più caratteristico è la sensazione di avere “una pietra sullo stomaco”, anche quando è trascorso un bel po’ di tempo dall’ultimo pasto.

Silicea

La Silicea è una sostanza di origine minerale, in genere efficace per l’emicrania cronica associata a nausea e talvolta vomito. Il dolore inizia da nuca e si irradia al capo, localizzandosi in genere sopra occhio destro.

Cefalea e omeopatia. Formulazioni e dosi

I rimedi omeopatici si possono assumere in formulazioni diverse. Le più diffuse sono:

– granuli, impregnati della sostanza, che vengono sciolti sotto la lingua;

– gocce, in formulazione idroalcolica al 18 per cento, da diluire in poca acqua.

La cura omeopatica inizia in genere con una dose al giorno; una doppia dose può essere consigliata, fin dall’inizio, in caso di cefalea molto invalidante e se la persona assume già abitualmente analgesici.

Si inizia con 5 gocce in mezzo bicchiere d’acqua una volta al giorno oppure qualche granulo (3-5) per una persona adulta. Per un bambino le dosi non sono diverse essendo i rimedi omeopatici già molto diluiti. La cura omeopatica, infatti, è qualitativa e non dipende dalla quantità.

Cefalea e omeopatia anche per i bambini

Anche i bambini possono soffrire di mal di testa ricorrenti e talvolta invalidanti. E la gamma di cure disponibili è meno ampia, perché non tutti i farmaci sono adeguati al loro organismo e perché gli effetti collaterali dei principi attivi possono essere più pesanti.

Per questa ragione – e per evitare che inizino ad assumere farmaci regolarmente troppo presto – – l’omeopatia può essere un’ottima soluzione.

I bambini rispondono meglio degli adulti alle cure omeopatiche: trovando il rimedio adeguato e considerando la prognosi di ciascun caso, i tempi di guarigione sono più rapidi. E le dosi necessarie sono minime: poche gocce (3-5) o pochi granuli (3-5) somministrati una o due volte al giorno.

Anche per i bambini, in ogni caso, la cura è strettamente individuale e non esistono rimedi specifici più adeguati per i piccoli: si deve capire non solo quale cefalea colpisce il bambino, ma anche se questa è legata a un vissuto di ansia, il modo di essere del bambini e il modo in cui affronta la quotidianità.

 

 

 

 

 

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4 comments

  1. Buongiorno, io lavoro tutto il giorno a contatto con il pubblico e ammetto che è abbastanza stressante, spesso e volentieri torno a casa con un gran mal di testa e l’unica cosa che vorrei fare è buttarmi sul letto. Non posso prendere medicine al momento perché sono incinta al terzo mese, dato che a casa ho diversi fiori di bach guna, li utilizza mio marito per l’ansia, mi chiedevo se possono essere usati in gravidanza e quali sono i fiori giusti per contrastare il mal di testa. Grazie

    • Gentile Federica,
      premettendo che le essenze floreali non sono principi attivi: cioè non c’è una molecola con una azione specifica come in un prodotto chimico o fitoterapico, non interagiscono con nessun farmaco e possono essere presi con assoluta tranquillità poiché sono senza controindicazioni in quanto rimedi vibrazionali privi di principi attivi.
      Il mal di testa è espressione di un disagio che può avere origine da molteplici cause che possono essere anche concatenate. Non conoscendo nel dettaglio la sua situazione (sempre fondamentale per riequilibrare lo stato emotivo a seconda delle nostre vere esigenze), la risposta è da considerarsi in via generale.
      Prima di tutto all’arrivo a casa una bella doccia per disperdere le energie di sovraccarico accumulate dall’ambiente.
      Se il mal di testa è legato allo stress da lavoro e compare spesso insieme a bruciore agli occhi, stanchezza e difficoltà di concentrazione: due/tre gocce di Hornbeam (Carpinus betulus) in una tazza d’acqua, bagnare una pezza di tessuto naturale non tinto (cotone, lino) e fare un impacco direttamente sulla fronte per 10 min. Continuare fino a miglioramento dei sintomi.
      Inoltre anche il rimedio Olive (Olea europea) è interessante: agisce come un “ricostituente” naturale aiutando il recupero dell’energia.

      Emanuele Nesti – Naturopata Master

  2. Buona sera, ho 34 anni e da 10 anni assumo la pillola anticoncezionale. Durante tutto il mese sto benissimo ma nella settimana della pausa, quando arriva il ciclo, anche un giorno prima, ho mal di testa fortissimo per almeno due o tre giorni. Questo ogni mese. Vorrei provare un rimedio naturale anziché bere brufen, cosa mi consiglia di prendere? Potrebbe andare bene la bella donna? Grazie infinite, marianna

  3. Gentile Marianna,

    lei fa riferimento specifico alla Belladonna che è un rimedio omeopatico, ma è importante chiarire che, in omeopatia, la scelta del rimedio è correlata a una diagnosi specifica che deve essere fatta con un’attenta visita medica che valuti le caratteristiche del sintomo oltre che la costituzione della persona.
    In ogni caso posso dirle che, per questo tipo di problema dovuto a un iper afflusso ematico nell’encefalo, generalmente si utilizzatano la cimicifuga e la sanguinaria. Utile anche il gelsenium e l’iris versicolr. Quasi sempre i rimedi posso essere associati, anche se molti specialisti praticano l’omeopatia unicistica (un solo rimedio alla volta).
    I rimedi vanno assunti a stomaco vuoto, 3 volte al giorno, anticipando di 2/3 giorni il presunto inizio della crisi. La cura va fatta per almeno 3 mesi poi proseguire aumentando la diluizione del preparato.
    Per quanto invece concerne i rimedi naturali fitoterapici consiglio l’artiglio del diavolo, la spirea olmaria, l’estratto del salice, la boswellia, il ginco boloba (fluidificante del sangue e quindi ottimo rimedio per le cefalee ematiche) e il magnesio che riduce molto la sensibilità a questo tipo di sintomi. Il magnesio va preso tutto il mese, mentre i fitoterapici vanno assunti con costanza per almeno 2 mesi.
    Tutti i rimedi fitoterapici possono essere associati perché i principi attivi contenuti nelle varie piante agiscono in sinergia, potenziandosi a vicenda.
    Per ridurre squilibrii energetici come la cefalea è ottimimo anche lo yoga.

    Dott. Luigi Torchio, medico chirurgo, omeopata, studioso di medicina naturale.
    Specialista in medicina dello sport
    Insegnante di Yoga

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