Il Captagon è la droga che utilizzano i terroristi dell’Isis.
Giovanni Serpelloni ed Elisabetta Bertol dell’Unità di ricerca interdipartimentale tossicologia forense e neuroscienze di Firenze propongono di cercarlo nelle fogne, per capire l’ubicazione dei terroristi, e di intercettarlo su internet.
Nella stanza di Salah Abdesalam, che avrebbe guidato il gruppo che ha agito a Parigi venerdì scorso, sono state reperite alcune siringhe con tracce della sostanza (Fenethylline).
Captagon, la parola agli esperti
Così si sono espressi gli esperti: “Sarebbe molto importante e possibile scoprire la presenza di queste particolari droghe usate dai terroristi Isis sui territori dei vari Stati europei per rilevare la loro presenza operativa. Il ritrovamento di questa sostanza nelle acque delle fogne, infatti, potrebbe essere una spia, una sorta di tracciante affidabile per individuare eventuali terroristi consumatori di queste sostanze e appartenenti all’Isis”.
Captagon, chi può occuparsi delle ricerche?
Gli italiani potrebbero occuparsi delle ricerche. “Tecniche scientifiche e laboratori di Tossicologia forense sono in grado di farlo e pronti a eseguire analisi sofisticate ed affidabili. Questa droga è molto poco usata in Europa e quindi il suo ritrovamento diventa un marker specifico di queste pericolose persone”.
Il captagon, che cos’è
Parliamo di un’associazione di amfetamine e teofillina, che può essere mischiata con la caffeina. Quanto alle modalità di assunzione, poi, può essere aggiunta alla cocaina e alla cannabis.
Per la prima volta è stata sintetizzata negli anni ’60, come psicofarmaco. Negli anni ’80, l’Oms la ha vietata, data la dipendenza e dati i danni al sistema nervoso centrale (al livello della corteccia cerebrale) che provoca.
Da decenni la si ottiene in Medio oriente, ad esempio in Siria. Agisce sulla sensazione di paura e la blocca.
Così si è espresso Serpelloni: “Come tutte le droghe, possiamo anche ricercarla e ritrovarla facilmente nelle acque reflue con tecniche di spettrometria di massa e geo-referenziare così la possibile presenza di terroristi sul territorio”.
Captagon su internet
Aggiunge Serpelloni: “La droga la si può trovare e ordinare facilmente su internet e anche tracciare questi movimenti. Chi ne è dipendente ne ha bisogno quotidianamente e ne consuma parecchia, lasciando tracce evidenti nelle acque reflue. Se i sistemi nazionali di allerta per le droghe si attivassero anche su questo aspetto, sarebbe fondamentale, e si potrebbero ricavare informazioni rilevanti ed utili anche ai servizi di intelligence”.
Secondo Bertol, poi, tale “droga aiuta a fare certe barbarie, non possiamo pensare che l’essere umano agisca con così tanta lucida ferocia se non sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Già i kamikaze giapponesi nella seconda guerra mondiale avevano pasticche di metamfetamina, incollate su un nastro adesivo che pendeva sopra la loro testa nella cabina di pilotaggio degli aerei, e quindi potevano strapparle con i denti e assumerle per darsi coraggio. E’ la storia che si ripete nelle sue tragiche ‘modernità'”.