Un ulteriore passo avanti è stato compiuto per la cura dei pazienti colpiti da tumori del seno e dell’ovaio.
Due gruppi di ricerca dei Dipartimenti di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale e di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna hanno infatti studiato per anni un particolare virus dell’Herpes la cui manipolazione ha fornito buoni risultati nella lotta contro il cancro. Il virus prodotto è efficace non solo se iniettato direttamente nelle cellule cancerogene, ma anche se assunto per via generale.
Nel 2009, i ricercatori guidati da Gabriella Campadelli-Fiume, avevano ideato un virus derivato da quello dell’herpes che non aggredisce le cellule normali, ma è capace di riconoscere e distruggere i tumori del seno e dell’ovaio che presentano uno specifico marcatore (HER-2). Una patologia di cui ogni anno in Italia si riscontrano 42mila nuovi casi, con oltre 10mila mortali.
“Molti scienziati stanno cercando di produrre virus oncolitici, cioè che distruggono le cellule tumorali. Spesso le modificazioni operate, che rendono l’agente virale innocuo per l’organismo ospite, lo rendono anche scarsamente aggressivo nei confronti del tumore e quindi, dal punto di vista terapeutico, poco efficace” spiega la professoressa Campadelli-Fiume. “Noi siamo i primi a essere riusciti ad ottenere un virus herpes riprogrammato in grado di colpire le cellule tumorali con marcatore HER-2, senza infettare le altre cellule sane”.
Per il futuro, l’obiettivo è arrivare alla fase di sperimentazione preclinica e proprio per questo gli studiosi sono alla ricerca di ulteriori finanziamenti.
Immagine copertina di Artem Podrez https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-donna-lavorando-tecnologia-5726794/