Giornata Mondiale del Sonno: non sempre dormire molto è sinonimo di buona salute
“Dormire, sognare… un po’ morire” diceva William Shakespeare, ma forse è più vero il contrario visto che i numeri relativi all’insonnia o alla cattiva qualità del sonno sono impressionanti. Solo in Italia, sono circa 13 milioni le persone che hanno sperimentato, almeno per un periodo della propria vita, disturbi legati al sonno. Di queste, almeno 4 milioni soffrono di insonnia cronica: più le donne rispetto agli uomini, più al Nord che al Centro-Sud, più in città che in campagna.
Si tratta di una vera e propria malattia che mina la qualità di vita, infatti il sonno è un bisogno fondamentale, esattamente come mangiare, bere, respirare. Dormire bene è fondamentale per la nostra salute e per il nostro benessere.
Così, per focalizzare l’attenzione sul problema, la World Sleep Society, fondata dall’Associazione Mondiale di Medicina del Sonno, ha organizzato la Giornata Mondiale del Sonno, che si celebra oggi, venerdì 17 marzo.
Giornata mondiale del sonno: quando meno è meglio di più
Molti studi scientifici hanno messo in evidenza come alcuni disturbi del sonno siano correlati alla possibilità di sviluppo di una patologia neurodegenerativa.
“Ci sono dati relativi alla eccessiva sonnolenza diurna che può manifestarsi alcuni anni prima della comparsa di una malattia di Parkinson”, dice Luigi Ferini Strambi, Professore Ordinario di Neurologia, Università Vita – Salute San Raffaele e Direttore del Centro di Medicina del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano. “Uno studio molti recente condotto su 2457 soggetti, di età media di 72 anni, seguiti per oltre 10 anni, ha evidenziato che una durata del sonno notturno superiore a nove ore è associata a un rischio maggiore di sviluppare una qualsiasi forma di demenza.
Parkinson: scoperta una nuova mutazione genetica associata alla malattia
Uno studio internazionale coordinato dall’Università del Massachusetts ha scoperto un nuovo gene associato alla malattia di…Giornata mondiale del sonno: i disturbi che possono essere sintomi importanti
Parkinson: scoperta una nuova mutazione genetica associata alla malattia
Un sonno disturbato è spesso presente nelle malattie neurologiche: ad esempio nel 70-90% dei pazienti con Parkinson, nell’80-90% dei pazienti con Alzheimer, nel 50-60% dei pazienti con sclerosi multipla. Il problema del sonno può dipendere dalla patologia neurologica o dal suo aggravamento; altre volte, anche dalle terapie.
Ne è un esempio la sindrome delle apnee notturne, che si osserva in oltre il 50% dei pazienti con ictus cerebrale.
“La diagnsi e il trattamento di questo disturbo del sonno comportano un miglioramento della qualità della vita, ma nel caso dei pazienti con ictus, anche un migliore esito a breve e a lungo termine”, continua Strambi. “Alcuni autori hanno anche evidenziato che, in pazienti con Alzheimer, il trattamento di una concomitante sindrome delle apnee ostruttive con l’apparecchio a pressione positiva d’aria (CPAP), può rallentare la progressione del deficit cognitivo”.
Giornata mondiale del sonno: ridurre il rischio di malattie neurologiche
Studi condotti sugli animali hanno evidenziato che la privazione di sonno accelera l’aggregazione di β-amiloide (una proteina normalmente prodotta ma anche eliminata nel cervello sano) in placche extracellulari, che sono caratteristiche della malattia di Alzheimer. In altre parole signica che dormire bene, curando anche eventuali disturbi del sonno, rappresenta una delle possibili strategie preventive delle malattie neurodegenerative
Giornata mondiale del sonno: 1° respirare
Respirare regolarmente durante il sonno è fondamentale per riuscire a dormire. Se il sonno si interrompe più volte durante la notte per problemi legati alla respirazione siamo di fronte a una patologia grave e sottovalutata, quella delle apnee del sonno, un disturbo che colpisce almeno il 4% degli uomini e il 2% delle donne.
Le apnee del sonno provocano, fra le altre cose, sonnolenza diurna e stanchezza, e come abbiamo detto possono essere causa di altre malattie come ipertensione, cardiopatie, ictus, diabete, oltre a causare un generale indebolimento del sistema immunitario.
La mancanza di sonno inoltre parrebbe essere legata anche a molte condizioni psicologiche come la depressione, l’ansia e alcune psicosi. Non dimentichiamo poi gli incidenti stradali: secondo uno studio condotto dal team del dottor Sergio Garbarino dell’Università di Genova, quasi il 22% degli incidenti stradali si può attribuibile al fattore sonnolenza. In cifre, si tratta di 7.360 sinistri, per una spesa di 1,5 miliardi di euro l’anno.
Come si curano le apnee notturne
“Non esistono rimedi adatti a tutti per dormire bene. Il corpo acquisisce i ritmi snno veglia e li interiorizza attraverso complicatissime cascate ormonali”, dice il dottor Marco Baroni, pneumologo a Milano.
A volte basta seguire alcuni accorgimenti (leggi paragrafo sotto). In altri casi il medico può suggerire una semplice terapia comportamentale o posizionale, basata principalmente sulla riduzione del peso.
“Per le forme medio-severe di apnee notturne, invece, potrebbe essere necessaria una terapia ventilatoria con CPAP, un piccolo ventilatore che aiuta la respirazione durante il sonno, o l’uso di dispositivi odontoiatrici da applicare durante la notte (simili a bite). In altri casi la scelta migliore è invece un intervento chirurgico, risolutivo e mininvasivo”.
In ogni caso, per diagnosticare il disturbo e identificare la terapia giusta occorre evitare il ‘fai-da-te’ e rivolgersi sempre ad un medico specializzato in medicina del sonno.
10 consigli per celebrare la Giornata mondiale del sonno
“Dormire non è una perdita di tempo e di possibilità di godersi la vita , anzi”, commenta il dottor Marco Baroni.
Esistono dei trucchi per migliorare la respirazione e prevenire così il problema delle apnee notturne, quindi per riuscire a dormire meglio.
- stancatevi della famosa “stanchezza sana” . Ginnastica, passeggiate, giardinaggio. La stanchezza è il miglior sonnifero;
- cercare di essere regolari negli orari aiuta a prendere sonno: cercate di andare a letto e alzatevi sempre alla medisima ora;
- insonorizzate il più possibile la stanza in cui dormite;
- utilizzare un diffusore di essenze rilassanti, alla orientale;
- buio ma non totale per favorire un risveglio naturale;
- un cuscino per amico, qualsiasi esso sia: deve cullare i nostri sogni. È bene cercare quindi il migliore per la nostra conformazione;
- ritualizzate il momento di coricarsi, con latte caldo e miele, tisane (finocchio, camomilla, melissa, ecc.) o un po’ di ginnastica dolce o una breve meditazione;
- non fumate. E comunque mai in camera da letto;
- non esagerate con gli alcolici. Un goccetto va bene, ma tre sono troppi;
- e poi, se possibile non condividere il letto con un partner che russa rumorosamente. Ma questa è un’altra storia!