Salute – Tumore del pancreas: alla Toscana il triste primato
Il tumore del pancreas colpisce ogni anno oltre 750 persone in Toscana, 12mila in Italia. È una forma di cancro aggressiva e molto diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione “PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Pisa, voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione “Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere.
“Il nostro è un centro di riferimento, ogni anno trattiamo circa 150 nuovi casi – afferma il professor Alfredo Falcone, Direttore U.O. Oncologia Medica 2 Universitaria, dell’AOU Pisana –. Il tour è fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si tratta di un tumore molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49% delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”. Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli oncologi.
“Il nostro centro ha due aspetti caratterizzanti: la chirurgia robotica, con cui abbiamo operato circa 200 pazienti, risultando leader in Europa e nei primi tre al mondo – afferma il professor Ugo Boggi, Direttore U.O. di Chirurgia Generale e Trapianti nell’Uremico e nel Diabetico, AOU Pisana –. Inoltre, abbiamo la maggior esperienza internazionale (500 casi) di resezioni del pancreas associate a resezione vascolare (porta, vena mesenterica, arteria epatica, arteria mesenterica, tripode celiaco). Ma se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia di questo tumore, dobbiamo rafforzare innanzitutto la collaborazione con altri specialisti: l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco frequente’ per il 43% degli oncologi. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di prevenzione”. Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio, per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dottor Andrea Salvetti, Presidente SIMG Grosseto –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere. È un processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al centro di riferimento, distribuendo sul territorio il management delle persone in carico. Con ‘PanCrea’ torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”. “FAVO, AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a 360° – sottolinea il dott. Angelo Pomicino, dell’Associazione Oncologica Pisana ‘P. Trivella’ – e la nostra Associazione si è sempre impegnata nel campo della prevenzione e dell’informazione attiva e mirata al sano stile di vita. Questa è l’occasione per una vera e propria chiamata alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni, le altre Associazioni ed il mondo medico”. “La ricerca scientifica sta finalmente segnando importanti passi avanti contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – spiega il dottor Enrico Vasile, U.O. Oncologia Medica 2 Universitaria, AOU Pisana –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”. “La nanomedicina rappresenta una nuova arma contro il tumore pancreatico – conclude il Falcone –, consentendo di prolungare la sopravvivenza di pazienti con metastasi diffuse. Ci auguriamo quindi che il nab-paclitaxel possa essere presto rimborsato dal SSN, anche per questa nuova indicazione”.