Pici: da quelli all'aglione a quelli con le "briciole"

Pici: da quelli all’aglione a quelli con le “briciole”

“I migliori pici della Val d’Orcia? Quelli di Celle sul Rigo”.

Enrica Bartolini Gori non ha dubbi, in effetti, è difficile darle torto dopo averli assaggiati.

Pici sottilissimi, affogati nel sugo all’aglione, il primo piatto tipico del sud della provincia di Siena, così come lo propongono al ristorante dell’agriturismo Il Poggio, è davvero irresistibile.

Tanto succulenti che ti viene voglia di riprovarci a casa, soprattutto dopo aver partecipato a una lezione di cucina con una vera maestra pastaia: Valeriana Pinzi, che ogni giorno artigianalmente produce i pici freschi “tirandoli” a mano, uno a uno.

È successo lo scorso fine settimana durante il travel trip blogger #termeinterredisiena alla scoperta dei tesori delle Terre di Siena.

Pochissimi gli ingredienti: un chilo di farina rigorosamente bio, un bicchiere d’acqua tiepida, un uovo (facoltativo).

In meno di dieci minuti, Valeriana ha formato una palla di pasta morbida ed elastica, ne ha tagliato uno spicchio, l’ha steso col mattarello e, usando un coltello da cucina, ne ha ricavato tante striscioline sottili.

Queste strisce di pasta sono poi state lavorate, una a una, con il palmo delle mani sulla spianatoia, allungandole verso l’esterno fino ad ottenere il calibro giusto.

E il sugo? Tra i più apprezzati, oltre a quello all’aglione, destinato ai palati più rustici, c’è quello col ragù di chianina o di cinghiale, oppure con la nana (anatra).

Ma i pici più tradizionali rimangono quelli con le “briciole”, naturalmente di pane toscano, ripassate in padella con olio, aglio, sale e pepe.

Per finire: una generosa spolverata di pecorino grattugiato.

 

 

Immagine copertina di Klaus Nielsen https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-in-possesso-di-pasta-bianca-sul-tavolo-bianco-6287302/

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