Torna la neve sulle montagne e ripartono le polemiche sulle motoslitte
Come ogni anno, all’arrivo della neve, sui monti dell’arco alpino e degli appennini, si riaccendono le polemiche sull’utilizzo delle motoslitte per raggiungere i rifugi o soltanto per scorrazzare in lungo e in largo per le vallate, nei sentieri tra i boschi e sui prati innevati degli alpeggi.
Gli appassionati di questo mezzo motorizzato crescono di anno in anno e ormai non sono soltanto i valligiani; di contro i “puristi” della montagna spingono affinché le autorità mettano un freno, rilanciando la priorità di una filosofia dell’andare in montagna legata all’ambiente, alla sua tutela e ad una fruizione più salutare, sia dal punto di vista dell’inquinamento da idrocarburi che da quello del rumore.
Motoslitte: invenzione doltr’Alpe
La motoslitta fu inventata dal francese Joseph-Armand Bombardier alla fine degli anni ’30, che brevettò un ingranaggio ricoperto di caucciù che movimentava un cingolo posteriore, mentre le ruote anteriori poggiavano su un paio di sci; non assomigliava alle motociclette come quelle attuali, ma l’efficace progetto del francese fece presa e fu ulteriormente sviluppato nel corso della guerra successiva.
Nonostante la loro rumorosità, dato che la maggior parte dei mezzi è dotata di motore a due tempi, sull’arco alpino soprattutto non sono pochi comunque quelli che difendono l’uso delle motoslitte, considerate uno strumento d’incentivazione turistica di primo piano, che richiama varie migliaia di appassionati ogni inverno i quali, dopo le sgroppate sui loro cavalli ferrati, tornano nei paesi e “consumano” ne più ne meno degli sciatori tradizionali e che sono spesso anche oggetto di spettacolari competizioni sportive.
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Una forma di turismo che, al contrario, non piace a quanti sono abituati a vivere la montagna invernale in modo più naturale, organizzando escursioni di sci alpinismo o ciaspolate, che ritengono le motoslitte uno strumento di disturbo della quiete e della tranquillità, sia per gli esseri umani che per gli animali.
Difficile conciliare le due posizioni, ma con ogni probabilità i primi, i motoslittisti, vedranno prevalere la loro posizione, forti dei numeri che danno loro ragione; la cosa importante è che per tutti dovrebbe prevalere la consapevolezza che la montagna innevata non è solo loro, ma che c’è anche chi la vede e la vuole vivere in modo diverso.