Alcolici afrodisiaci? Un po sì, un po' no. Ecco perché

Alcolici afrodisiaci? Un po sì, un po’ no. Ecco perché

Il consumo di alcolici non conosce crisi, anche grazie alla convinzione che siano un alleato dell’eros, insomma, alcolici afrodisiaci e capaci di far cadere le inibizioni. D’estate poi, complici le vacanze che favoriscono lo sbocciare di nuovi amori, è difficile pensare a una cenetta romantica innaffiata di sola acqua minerale. Eppure è altrettanto evidente come lo stato di ebbrezza spenga la sessualità. La domanda è evidente: alcolici afrodisiaci o alcolici che sopiscono i sensi fino ad azzerarli?

In realtà vino, birra e company possono fare entrambe le cose: a fare la differenza è la quantità. Se un consumo moderato può essere un alleato, soprattutto al femminile, consumi più sostenuti e costanti nel tempo, per non parlare poi delle ubriacature, hanno effetti deleteri sull’eros e anche sulla salute riproduttiva di entrambi i sessi.

Alcolici afrodisiaci? La virtù sta in un bicchiere di rosso

Perché il consumo di alcol (etanolo) non sia dannoso per l’organismo, il consumo ideale quotidiano si aggira attorno ai 20-40 grammi per gli uomini e ai 10-20 grammi per le donne (le donne hanno una minore capacità di metabolizzare l’alcol), da bere preferibilmente durante i pasti.

Per tradurre in termini pratici, occorre considerare che un bicchiere di vino, una lattina di birra o un bicchierino di superalcolico corrispondono tutti a 13 grammi di etanolo.

Meglio, comunque, prediligere il vino, possibilmente rosso, e la birra che oltre ad avere una minore gradazione alcolica, sono ricchi di sostanze naturali con effetti benefici. Alcuni studi scientifici, in particolare hanno confrontato gli effetti del consumo di vino rosso sulla salute sessuale e riproduttiva maschile e femminile, sia indirettamente tramite i centri nervosi, sia direttamente sull’apparato genitale, giungendo a risultati positivi.

Alcolici afrodisiaci? Gli studi a favore

Uno studio dell’Università di Firenze, pubblicato sul Journal of Sexual Medicine – condotto su 800 donne tra i 18 e i 50 anni, divise in bevitrici moderate di vino rosso (1, 1,5 bicchieri al giorno), consumatrici occasionali (meno di un bicchiere al giorno) di una qualsiasi bevanda alcolica e astemie, sottoposte a un questionario sulla salute sessuale – ha evidenziato come le consumatrici moderate di vino rosso avessero risultati migliori rispetto in termini di eccitazione, lubrificazione, raggiungimento dell’orgasmo e desiderio sessuale.

Uno studio australiano, pubblicato sulla stessa rivista scientifica, ma condotto sugli uomini, avrebbe invece riscontrato come i bevitori moderati di vino rosso abbiano un tasso di disfunzione erettile sovrapponibile a quello degli astemi, confermando, quindi, che un consumo adeguato di vino rosso non sarebbe nemico della sessualità maschile.

Il perché di questi effetti non è del tutto chiaro, ma sembra che giochi un ruolo importante la presenza, nel vino rosso, di resveratrolo, antiossidante in grado di aumentare la produzione di ossido nitrico. Questa sostanza favorisce la vasodilatazione e viene rilasciata nelle pareti de vasi sanguigni del pene, per favorire l’erezione. Sembra, inoltre, che svolga un ruolo fondamentale anche nel rilassamento delle fasce muscolari dei genitali femminili.

Alcolici afrodisiaci? No quando si esagera

Il consumo di alcolici, però, quando diventa eccessivo (anche se occasionalmente), rappresenta un pericolo per la salute sessuale, sia dell’uomo sia della donna. Quando si assumono elevate quantità di alcol, infatti, esse non possono essere metabolizzate subito dal fegato (riesce a metabolizzare solo 8 grammi all’ora in un uomo di circa 70 chili) e quindi una quota di sostanza alcolica resta in circolo nell’organismo causando numerosi danni.

Per quanto riguarda, in particolare, la sfera sessuale e riproduttiva, l’alcol ha effetti tossici diretti sulle gonadi, ossia i testicoli e le ovaie, le ghiandole che producono le cellule destinate alla vita, ma anche gli ormoni sessuali.

L’etanolo ha anche un’azione indiretta sulle stesse ghiandole sessuali, perché va a interferire con l’attività dell’ipofisi e dell’ipotalamo, altre due ghiandole, a livello del cervello, che hanno il compito di produrre una serie di ormoni che, a loro volta, agiscono su ovaie e testicoli.

Infine, il consumo di alcol a lungo termine danneggia il fegato, con conseguenze importanti su tutto l’ organismo, compresa la sfera sessuale e riproduttiva. Chiaramente, maggiore è il consumo di alcol, più serio il livello delle conseguenze. Insomma, gli alcolici sono afrodisiaci, ma solo sotto un certo livello.

Alcolici afrodisiaci: i rischi per le donne

  1. Diminuisce la fertilità

L’alcol interferisce, a livello dell’ipofisi e dell’ipotalamo, con la produzione delle gonadotropine, cioè gli ormoni (LH, ormone luteinizzante e FSH, ormone follicolo stimolante) che, a loro volta, stimolano l’attività delle ovaie e in particolare l’ovulazione, cioè il processo mensile di maturazione di un ovulo che si prepara a essere eventualmente fecondato.

Inoltre può determinare un aumento della prolattina, altro ormone che interferisce con il meccanismo dell’ ovulazione. In caso di un consumo eccessivo di alcolici, quindi, si può ridurre il numero degli ovociti disponibili nelle ovaie per l’eventuale ovulazione, e si può arrivare anche a cicli in cui non si verifica affatto l’ovulazione: la cellula uovo non matura, non viene espulsa dalle ovaie e, quindi, non può essere fecondata. Di conseguenza si riducono le possibilità di concepire un figlio.

2 .Cicli mestruali irregolari

L’alcol, oltre a un’interferenza con la gonadotropine, svolge anche un’azione tossica diretta sulle ovaie. Poiché queste ghiandole sono responsabili della produzione degli ormoni sessuali, estrogeni e progesterone, l’eccessivo consumo di bevande alcoliche ne altera la sintesi.
Tra le conseguenze principali vi è un’alterazione del ciclo mestruale (che è regolato proprio da estrogeni e progesterone), che può diventare irregolare (dismenorrea) o addirittura non presentarsi affatto (amenorrea).

3. Calano il desiderio e il piacere sessuale

Un consumo eccessivo di alcol, anche occasionale (e tanto più un abuso cronico) interferisce con la produzione, a livello cerebrale, di due ormoni, l’ossitocina e la prolattina, che svolgono un ruolo determinante sul desiderio: mentre la prima lo favorisce, la seconda lo ostacola. E l’alcol va proprio ad aumentare la produzione, da parte dell’ipofisi, di prolattina, inibendo invece il rilascio di ossitocina.

Quest’ultima è l’ormone “del benessere”, i cui livelli nel sangue aumentano fortemente durante l’orgasmo. Ecco, quindi, che un consumo eccessivo di alcolici può determinare, oltre a un calo del desiderio, anche una maggiore difficoltà a raggiungere l’orgasmo.

Inoltre, l’aumento di prolattina influisce sulle ovaie, diminuendo la produzione di estrogeni. Questi sono gli ormoni responsabili anche della lubrificazione vaginale: meno estrogeni, quindi, significa maggiore secchezza delle mucose e questo rende più dolorosa la penetrazione durante il rapporto.

Alcolici afrodisiaci: i rischi per gli uomini

  1. Cala la fertilità

Le gonadotropine sono ormoni presenti anche nell’organismo maschile, dove hanno il compito di stimolare l’attività dei testicoli. Un consumo di alcol eccessivo può quindi, anche nell’uomo, interferire con la produzione di questi ormoni, aumentando il rischio di una atrofia dei testicoli (ipogonadismo).

Ciò determina una scarsa o del tutto assente produzione di testosterone. Poiché l’ormone svolge un ruolo importante nella spermatogenesi, cioè il processo di formazione degli spermatozoi, essa ne può risultare alterata. In particolare, se possono produrre spermatozoi in numero ridotto (oligospermia), oppure con ridotta capacità di movimento (astenospermia) o con forma anomala (teratozoospermia), tutte condizioni che possono favorire un’infertilità maschile. Si può ridurre, inoltre, il volume del liquido seminale.

2. Calo della libido

Come per la donna, anche nell’uomo ossitocina e prolattina, alterate dall’abuso di alcol, interferiscono con il desiderio e il piacere sessuale. Contribuisce al calo del desiderio anche la riduzione dei livelli di testosterone, l’ormone sessuale maschile tra le cui funzioni c’è anche quella di regolazione del desiderio e della soddisfazione sessuale.
La diminuzione dei livelli dell’ormone può derivare, come visto, da una minore produzione a livello dei testicoli (per via dell’interferenza sulla gonadotropine), ma che è conseguenza soprattutto dall’azione tossica dell’etanolo sul fegato. Quando quest’organo è compromesso, infatti, aumenta il catabolismo (cioè la degradazione) del testosterone e la sua trasformazione in estrogeni.

3. Erezione più difficile

L’alcol ha un’azione tossica sui nervi oltre che sul sistema circolatorio: un ridotto afflusso di sangue al pene e un problema di trasmissione degli impulsi nervosi a livello genitale sono due delle principali cause di deficit erettile, cioè della difficoltà a raggiungere e/o a mantenere l’erezione per un tempo sufficiente a portare a termine con soddisfazione un rapporto sessuale.

 

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