Avvelenamento del cane: sintomi e pronto intervento
Gli animali, che ci piaccia o meno, sono ormai parte integrante della nostra esistenza e spesso, membri della nostra stessa famiglia. Con loro comunichiamo, giochiamo, ci confidiamo, lavoriamo e spesso ci curiamo. Al pari di un qualsiasi amico umano, gioiamo delle loro piccole conquiste e piangiamo come bambini il giorno in cui sono chiamati a lasciarci per sempre. Uno degli animali che più di tutti ha conquistato un posto all’interno delle nostre famiglie è il cane, animale estremamente versatile, capace di adattarsi alle condizioni più disparate, ma che, come ogni membro della nostra famiglia necessita di cure e attenzioni. Una delle cause più comuni di morte di questo nostro amico a quattro zampe è l’avvelenamento.
Avvelenamento del cane doloso o accidentale
L’immediata individuazione di un avvelenamento è spesso un’azione decisiva che può salvare la vita del cane che ne è vittima. Questo può avvenire per cause di natura dolosa o per cause del tutto accidentali.
Esche e bocconi avvelenati, possono rappresentare un vero e proprio incubo per ogni proprietario nonché una delle azioni più vili che un essere umano possa compiere.
Spesso si tratta di involtini di carne, polpette, involtini di prosciutto, carcasse di piccoli animali, capaci di agire in pochi minuti e portare a morte dolorosa gli animali.
L’avvelenamento del cane tuttavia, può avvenire anche per cause accidentali.
Può capitare infatti che ci si trovi in un campo da poco trattato con pesticidi e diserbanti e che il nostro amico a 4 zampe entri in contatto con queste sostanze.
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I segnali che ci devono far pensare all’avvelenamento del cane sono vari e possono manifestarsi subito o dopo qualche giorno. Inoltre cambiano in base al peso dell’animale nonchè alla sostanza e al quantità con cui il cane è venuto a contatto.
Tuttavia esistono dei sintomi molto comuni a cui occorre prestare estrema attenzione.
In particolare:
Perdita di appetito e anoressia
Vomito e diarrea
Debolezza e febbre
Ipersalivazione
Dolore intenso con lamenti
Depressione e debolezza
Tosse e starnuti
Pupille dilatate
Sete eccessiva
Minzione frequente
Gastrite
Infiammazione, irritazione, sfoghi e segni sulla pelle
Brividi, spasmi muscolari involontari e convulsioni
Nervosismo
Nausea
Rigidità muscolare
Spaesamento
Paralisi di alcune zone o di tutto il corpo
Sonnolenza intensa o letargia
Iperattività improvvisa
Svenimento e perdita di coscienza
Emorragia da diversi orifizi
Problemi respiratori e cardiaci
Difficoltà di coordinazione degli arti per problemi neurologici (atassia)
Apatia
Mucose più scure in alcuni casi
- Esistono veleni emorragici, capaci di agire in modo molto lento e manifestarsi dopo qualche giorno dall’ingestione con emorragie interne che provocano al cane pallore delle mucose (basta osservare le gengive), respirazione difficoltosa e un fortissimo stato di stanchezza.
Non appena si nota uno o più di questi sintomi, è necessario contattare immediatamente il proprio veterinario di fiducia per una visita approfondita e una pronta anamnesi.
Avvelenamento del cane: i killer
Tra i veleni con cui i cani possono più facilmente entrare in contatto, meritano particolare attenzione: topicidi, metaldeide, stricnina e diserbanti, tutte sostanze che vengono utilizzate in agricoltura.
Topicidi
L’ingestione di veleno per topi inibisce l’azione della vitamina K provocando irreversibili emorragie sia interne che esterne. In questi casi può manifestarsi sangue dal naso o dalle mucose, ematomi, gengive e mucose pallide.
Il veleno per topi è particolarmente subdolo perché la sua azione è ritardata e potrebbe indurre il padrone a sottovalutare il pericolo.
In caso di sospetto avvelenamento da topicida è importante far vomitare il cane in modo quanto più tempestivo possibile, somministrando acqua molto salata o un cucchiaino da caffè di acqua ossigenata per ogni 5 Kg di peso corporeo e portarlo immediatamente presso una buona struttura veterinaria che dopo un’attenta analisi provvederà a somministrare il giusto antidoto.
Metaldeide
Si tratta di un veleno utilizzato in agricoltura per combattere le lumache.
I sintomi generalmente compaiono dopo un paio d’ore e consistono in tremori, convulsioni, irrigidimento di una o più parti del corpo e diarrea fino ad arrivare alla morte, causata dal soffocamento.
Purtroppo ancora non esiste un antidoto univoco e l’unica soluzione rimane la corsa disperata dal veterinario che cercherà di procedere con miscele di farmaci preparati al momento.
Stricnina
Si tratta di un potentissimo pesticida utilizzato per combattere talpe e piccoli roditori. Questa sostanza è tossica per ingestione e viene assorbita in maniera rapidissima bloccando la glicina.
Per questa sostanza non esistono antidoti specifici.
I sintomi compaiono entro 10 – 30 minuti dall’ingestione, l’intervallo che intercorre tra la comparsa dei sintomi e la morte varia da 1 minuto a 3 ore. La dose tossica per un cane è intorno a 0,75 mg/kg di peso dell’animale.
In caso di sospetta intossicazione indurre subito il vomito e contattare immediatamente il veterinario.
Diserbanti
Una delle più comuni cause di avvelenamento da diserbanti è il Paraquat.
Si tratta di un erbicida non selettivo che viene applicato sulle foglie tanto potente quanto diffuso in agricoltura.
La sua persistenza nelle piante è di circa 3 settimane, motivo per il quale bisogna prestare estrema attenzione soprattutto se ci si trova in prossimità di aziende agricole ad indirizzo cerealicolo.
Questo diserbante è estremamente tossico per insetti utili, pesci ed animali in genere.
Non appena entrato nell’organismo dell’animale ad essere colpiti sono: reni, fegato, tratto gastro-enterico, sistema cardio-vascolare e polmonare. Nei casi più gravi può portare alla morte dell’animale. Se l’avvelenamento avviene con piccole o medie dosi i sintomi si presentano nell’arco di qualche giorno o addirittura di qualche settimana. Tra i sintomi più comuni, occorre ricordare: insufficienza epatica, insufficienza renale, insufficienza cardiaca, debolezza muscolare, insufficienza respiratoria, coma.
L’avvelenamento può avvenire per contatto, per ingestione o per inalazione. E’ importante contattare immediatamente il veterinario.
Avvelenamento del cane: esistono alimenti tossici
In particolare rilevanza hanno: uva, ribes, foglie e noccioli delle ciliegie, semi di mele e noccioli di albicocche.
Uva e Ribes
L’uva è uno degli alimenti più pericolosi con cui possa entrare in contatto il nostro cane, basti pensare che per avvelenare ed uccidere un cane di 10 kg bastano circa 10 chicchi di uva.
Tanto l’uva quanto i ribes causano danni irreversibili ai reni. I principali sintomi sono: vomito, debolezza, dolore addominale, inappetenza e diminuzione della produzione di urina.
In casi come questo occorre contattare immediatamente il veterinario che procederà inducendo il vomito e ad una lavanda gastrica, oltre a supportare i reni con abbondanti liquidi e farmaci specifici.
Ciliegie, mele e albicocche
Per quanto riguarda questi frutti, ad essere estremamente pericolosa non è l’ingestione della polpa quanto l’ingestione dei noccioli e nel caso del ciliegio anche delle foglie. Queste parti del frutto contengono infatti variabili percentuali di cianuro che possono risultare estremamente tossici.
I sintomi sono: iperventilazione, tachicardia, irritazioni della pelle, aritmie cardiache, vomito. Se non si agisce per tempo subentra il coma e successivamente la morte. Contro il cianuro esistono antidoti e terapie d’urto basate su ossigeno e somministrazione di liquidi.
Cosa fare se sospettiamo un’intossicazione o l’avvelenamento del cane
In caso di sospetta intossicazione, si possono monitorare i seguenti parametri che se ben interpretati possono darci un’idea dello stato di salute del cane. Si consiglia in ogni caso di contattare il veterinario al minimo sospetto di avvelenamento.
Perdita di appetito.
Se un cane smette di mangiare in maniera repentina, potrebbe significare che ha ingerito una sostanza velenosa. In questi casi è bene contattare il veterinario se la mancanza di appetitosi manifesta per più di 24 ore.
Misurare la temperatura corporea con un termometro.
Nei cani in buona salute, la temperatura corporea è normalmente compresa tra 38,3 e 39,2 °C.
Chiaramente non si tratterà di un indice specifico di avvelenamento, ma di certo costituirà un campanello di allarme da non sottovalutare. Il termometro va inserito nel retto, direttamente sotto la coda. In caso di parametri fuori dal range indicato, contattare immediatamente il veterinario.
Prestare attenzione all’equilibrio del cane.
Se il cane vacilla, è disorientato o ha le vertigini, potrebbe essere affetto da problemi neurologici o cardiaci, oltre a un basso livello di zuccheri nel sangue causato da avvelenamento. Rivolgersi immediatamente al veterinario.
Verificare se ha vomito e diarrea.
Si tratta di manifestazioni abbastanza insoliti nei cani e spesso indicano l’esigenza di espellere sostanze estranee velenose. In genere le feci sono piuttosto sode e marroni. Se invece diventano acquose, gialle, verdi o nere, è bene contattare immediatamente il veterinario
Frequenza cardiaca
La frequenza cardiaca di un cane in buona salute a riposo è compresa tra i 70 e i 140 battiti al minuto.
Per controllare la frequenza cardiaca occorre mettere la mano sul lato sinistro del petto, dietro il suo gomito, appoggiandola sul cuore. Contare quanti battiti cardiaci si sentono in 15 secondi e moltiplicare il valore ottenuto per quattro.
Test del tempo di riempimento capillare
Questo test serve a capire se un possibile veleno sta bloccando la circolazione del sangue.
Per farlo occorre sollevare il labbro superiore e premere per qualche secondo sopra un dente canino con il pollice.
In seguito, bisogna rilascia il pollice e verificare un eventuale cambiamento di colore nel punto in cui si ha premuto. Il colore della gengiva dovrebbe passare dal bianco al rosa entro due secondi. Se c’è un ritardo significativo (più di tre secondi), contattare immediatamente il veterinario.