Una delle problematiche più comuni dell’apparato urinario è rappresentata dai calcoli ai reni, ossia aggregati di varie sostanze, come colesterolo, acidi, fosfati di calcio, che arrivano in gran parte dall’alimentazione. Ecco perché fare attenzione a cosa si porta in tavola è essenziale.
Che cosa sono i calcoli ai reni
I reni sono due organi a forma di fagiolo, che si trovano nella parte posteriore dell’addome. Svolgono moltissime funzioni: filtrano il sangue, depurandolo dalle sostanze tossiche e dai prodotti di rifiuto del metabolismo; producono l’urina; eliminano, proprio con l’urina, l’acqua e i sali minerali (come sodio, potassio, magnesio, calcio, fosforo) in eccesso; producono due ormoni, la renina, sostanza fondamentale nel regolare la pressione arteriosa, e l’eritropoietina, che stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi. In un gran numero di persone all’interno di questi filtri così preziosi precipitano sostanze come colesterolo, carbonati, acidi, fosfolipidi, fosfati di calcio, che danno origine a formazioni più o meno grandi, di consistenza più o meno dura: i calcoli ai reni.
Perché si formano
Nei cibi sono presenti una serie di sostanze che, elaborate chimicamente dall’organismo, si trasformano in composti dannosi, come l’acido urico e l’acido ossalico. Questi normalmente vengono eliminati attraverso le vie urinarie, ma quando ciò non accade in forma completa, essi vanno a formare, all’interno delle pelvi, delle matrici organiche un po’ collose cui aderiscono i sali minerali disciolti nel liquido che transita nei reni: si tratta dei calcoli ai reni.
Bisogna ridurre il sale e bere molto
Per prevenire la formazione di calcoli e coliche renali e ostacolare l’ingrandimento delle aggregazioni già presenti è necessario variare la dieta. In primo luogo, bisogna ridurre il consumo di sale: si tratta, infatti, di una sostanza che aumenta la ritenzione idrica e l’eliminazione con le urine del calcio, favorendo la comparsa dei calcoli ai reni. L’altra buona abitudine da imparare è bere molto, almeno due litri di acqua al giorno: in questo modo, si aumenta la diluizione delle sostanze presenti nelle urine, abbassando il rischio che precipitino e si aggreghino. Evitare le acque calcaree, che non funzionano da solvente, e preferire le acque oligominerali diuretiche e povere di sali minerali soprattutto quelli del calcio.
I cibi da evitare e quelli da preferire in caso di calcoli ai reni
In relazione alla sostanza contenuta maggiormente nei calcoli ai reni, esistono alcuni cibi dannosi e altri utili. Per scoprire di che tipo sono i propri calcoli, è sufficiente fare un esame delle urine e verificare quali elementi sono presenti nel campione.
Se derivano dagli urati
Gli acidi urici derivano dal metabolismo delle proteine. Ecco perché in questo caso occorre diminuire il consumo dei cibi proteici, in particolare di:
-carne. Eventualmente si può mangiare quella bianca;
-carne conservata, come i salumi, gli insaccati e le carni in scatola perché è anche ricca di sali, oltre che di proteine;
– acciughe, aringhe, crostacei e sardine: contengono proteine e sale;
-formaggi stagionati e grassi. Preferire quelli magri, freschi e con fermenti lattici vivi.
* Semaforo verde, invece, per le verdure amare, che non affaticano i reni. Ottima, in particolare, la cipolla: ha un potente effetto diuretico e favorisce l’eliminazione dell’acido urico.
Se derivano dagli ossalati
In questo caso, i cibi dannosi sono innanzitutto le verdure troppo ricche di ossalati, come i pomodori verdi, i peperoni, gli spinaci, le bietole e le melanzane. Se proprio non si riesce a rinunciarci, bollire i vegetali in abbondante acqua acidulata: in questo modo si facilita la fuoriuscita degli ossalati.
* Anche tè verde, cacao in polvere, cioccolato sono cibi a rischio.
* Si possono, invece, mangiare tranquillamente anche in presenza di calcoli ai reni: latte, yogurt senza frutta, formaggio, manzo, pesce, pollame, uova, banane, ciliegie, mele, meloni, pompelmo cipolle, patate, piselli, ravanelli, pane, pasta, condimenti.