Acceleratore lineare, che cos’è?

Acceleratore lineare, che cos’è?

L’acceleratore lineare per la terapia con fotoni è uno strumento di ultima generazione, che supera la classica radioterapia, attuando trattamenti complessi e precisi, adatti anche per i tumori più gravi. Può colpire le cellule tumorali senza colpire quelle sane. I comuni trattamenti, come la radioterapia, non possono risparmiare le cellule sane e debilitano visibilmente il paziente: non sono, in una parola, selettivi.

A Lecce, un acceleratore lineare

La Asl di Lecce ha ora un acceleratore lineare, che sarà attivo presso l’ospedale Vito Fazzi a partire dall’autunno: si tratta del terzo installato nell’Italia meridionale. Un contratto è stato firmato dalla direzione dell’azienda sanitaria con l’azienda vincitrice della commessa. Con delibera del 16 giugno è stato approvato il progetto esecutivo. I lavori strutturali per istallare l’apparecchiatura, in sintesi, possono essere attuati. Il costo dell’operazione è pari a 2.700.000 euro. L’apparecchiatura si chiama “Multy Energy Top Level”.

 Acceleratore lineare: come funziona?

Questo tipo di strumento è utile per colpire esattamente il bersaglio, che è la cellula tumorale, su un ampio campo di irraggiamento. Ha un collimatore multilamellare a 160 lamelle chiamato “Agility”: con esso, si dà una forma più precisa al fascio di radiazioni rispetto a quanto avviene con altre tecniche. Le lamelle “Agility” sono molto veloci e le dosi necessarie possono essere erogate in un terzo del tempo comunemente impiegato: i trattamenti possono durare anche soltanto due o tre minuti, diminuendo in questo modo lo stress del paziente, già duramente provato. Gli effetti collaterali diminuiscono grazie all’esposizione complessiva ridotta. La “Cone Beam CT” collegata all’apparecchio permette di avere immagini Tac: con esse, si sceglie la posizione ottimale del paziente prima dell’irraggiamento. I sistemi 4D di compensazione del movimento d’organo tengono sotto controllo i movimenti che il paziente ha nel corso del trattamento, per esempio respirando. L’errore creato da questi movimenti può così essere corretto variando le impostazioni del trattamento stesso.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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