Crononutrizione: la cura del corpo parte anche dall’orologio

Crononutrizione: la cura del corpo parte anche dall’orologio

Famiglia, casa, lavoro sono le priorità della routine quotidiana di molti di noi. A volte, il tempo sembra accelerare e ci si ritrova a esser sempre di corsa e a non avere un attimo da dedicare a sé stessi, al punto che capita di non riuscire a fermarsi nemmeno per mangiare.

Alzi la mano chi, per esempio, non si è trovato in ufficio a consumare un pasto fuori tempo massimo, davanti al pc o di cenare a sera molto tardi, dopo aver messo a letto i bambini?

È bene tenere a mente che la mancanza di regolarità dei pasti può generare uno stato di disequilibrio fisiologico.

E se è vero che c’è un tempo fuori di noi che misuriamo guardando l’orologio, c’è anche un tempo dentro di noi che regola tutte le nostre funzioni testimoniato anche dalla crononutrizione, un regime alimentare le cui basi scientifiche sono state avvalorate dall’assegnazione del Premio Nobel 2017 per la Fisiologia e la Medicina ai tre scienziati statunitensi Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young per la scoperta dei meccanismi molecolari che controllano i ritmi circadiani.

Cos’è la crononutrizione?

La crononutrizione è un approccio alla nutrizione che si basa sull’idea che l’orario in cui si consumano i pasti possa influenzare il metabolismo e il peso corporeo.

Secondo questa teoria, il nostro corpo segue un ritmo biologico circadiano, che regola vari processi fisiologici, tra cui il metabolismo e la digestione.

Secondo la crononutrizione, per ottimizzare la salute e il controllo del peso, è importante consumare determinati tipi di cibo in determinati momenti della giornata.

Per esempio, è consigliato fare una colazione abbondante, seguita da un pranzo moderato e una cena leggera. Inoltre, si suggerisce di evitare spuntini notturni o pasti troppo vicini all’ora di andare a dormire.

La teoria alla base della crononutrizione afferma che il nostro corpo è più efficiente nel metabolizzare i nutrienti durante determinati periodi della giornata.

Per esempio, il consumo di carboidrati complessi sarebbe consigliato al mattino, quando il corpo ha maggiori capacità di utilizzare l’energia. Al contrario, la teoria sostiene che consumare carboidrati nella fase serale potrebbe favorire l’accumulo di grasso.

Molti dei processi che incidono sull’organismo a livello fisiologico e nutrizionale hanno un ritmo circadiano, cioè seguono un ciclo di 24 ore.

La crononutrizione tiene conto, perciò, dell’importanza di sincronizzare il momento in cui assumiamo i pasti, anche in considerazione della loro composizione in nutrienti, col nostro orologio interno principale, che scandito da cicli luce-buio, regola il nostro ritmo circadiano di sonno-veglia.

L’importanza di mangiare seguendo il ritmo circadiano

“Seguire la crononutrizione significa mangiare in maniera sana e intelligente, scegliendo i momenti giusti per farlo durante la giornata.

L’essere umano si è evoluto per essere in sintonia con il ciclo del giorno e della notte, ovvero assumendo il cibo durante le ore di luce del giorno e dormendo durante le ore buie della notte, e ciò è scientificamente confermato dal fatto che il consumo notturno di cibo è associato a un maggiore incremento di peso e a un rischio più elevato di obesità e al diabete.

Molti processi, tra cui la sensibilità insulinica e la termogenesi indotta dalla dieta, presentano un picco nella prima parte della giornata e, quindi, il solo cambiamento dei tempi dei pasti, mangiando all’inizio della giornata e non mangiando per 10-12 ore durante la notte, giova notevolmente al metabolismo e alla salute.

I carboidrati vengono metabolizzati meglio nella prima parte della giornata, momento in cui trovano un assetto ormonale più favorevole alla loro trasformazione in energia. Inoltre, è importante rispettare fisiologiche fasi di circa 10-12 ore di digiuno notturno.

Questo significa che se la nostra colazione è prevista in genere per le ore 7:00, la cena dovrebbe essere compresa tra le ore 19:00 e le 21:00 della sera precedente”, spiega il professor Gianfranco Beltrami, cardiologo, medico dello sport, fisiatra e nutrizionista.

“Se oltrepassiamo questo orario, è meglio però non “saltare” completamente la cena per evitare che il nostro corpo attinga i nutrienti necessari esclusivamente da riserve interne, che potrebbero risultare carenti in caso di alimentazione non perfettamente bilanciata.”

Gli orari di assunzione del cibo possono svolgere un ruolo importante nella regolazione del peso e dal momento che i nostri orologi sono tra loro collegati, è bene agire sui pasti per risincronizzare l’intero organismo e ritrovare la forma.

 

 

 

 

 

 

 

 

Immagine copertina di Andrea Piacquadio https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-allegra-che-gode-della-colazione-mattina-3771067/

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