Anche se le vacanze sembrano ancora lontanissime, in realtà la prova costume è dietro l’angolo. Chi ha una silhouette non proprio perfetta e la necessità di mettersi a dieta, quindi, non deve indugiare oltre. Ma deve fare attenzione: non tutti i regimi sono indicati per perdere peso in modo equilibrato e senza mettere a repentaglio la propria salute. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere per non commettere errori.
La dieta migliore è quella funzionale
La dieta migliore è quella funzionale, ossia elaborata in modo personalizzato sulla base della funzionalità degli organi, dell’interazione con gli alimenti e dei dati ottenuti con la valutazione bioimpedenzometrica della composizione corporea. Occorre sapere, infatti, che le diete non funzionano in modo uguale su tutte le persone: uno stesso regime può avere un ottimo successo su alcuni soggetti e non funzionare affatto su altri. Non solo. “Alcune diete possono portare a risultati eccellenti, ma anche causare conseguenze importanti, come perdita di massa grassa, osteopenia o deficit di ormoni, enzimi e anticorpi” spiega il dottor G. Fausto Bellabona, medico chirurgo esperto in Nutrizione, membro della SIMF (Società italiana di Medicina Funzionale). Ecco perché, è sconsigliato il fai da te: prima di stabilire qual è il tipo di alimentazione più adatto per un soggetto occorre conoscere le sue caratteristiche metaboliche e compiere un’attenta osservazione, operazioni che può fare solo un medico esperto.
Prima di prescrivere la dieta bisogna compiere un’attenta valutazione
La valutazione bioimpedenzometrica della composizione corporea è un esame abbastanza semplice che viene effettuato sistemando due elettrodi sul dorso del piede destro e due sul dorso della mano destra. In pochissimi secondi permette di capire se la massa grassa della persona è in equilibrio funzionale con quella magra e di sapere quanta acqua è presente e dove. Per un’analisi ancora più approfondita potrebbe essere abbinato al Vega Check, una metodica simile ma molto avanzata che fornisce una serie di indicazioni utili sullo stato funzionale di molti organi. “Si tratta di informazioni molto utili per stabilire il tipo di dieta da prescrivere al soggetto. Occorre sapere, infatti, che esiste un’importante relazione alimento-organo sia in senso migliorativo che peggiorativo di funzione” dice l’esperto.
No al fai da te
Devono rivolgersi al medico esperto soprattutto le persone che, oltre ad avere chili in eccesso, soffrono di sintomi come fatica ad alzarsi al mattino, sensazione che il sonno sia insufficiente, stanchezza durante il giorno, sonnolenza dopo pranzo, difficoltà a concentrarsi, pesantezza alle gambe, cellulite, pancia gonfia dopo i pasti. “Ciascuno di questi sintomi e segni nasconde disfunzioni ormonali e d’organo minime che, se non corrette o se affrontate in modo sbagliato, possono aprire le porte a problemi anche seri. Ecco perché il far da sé potrebbe non bastare. Conviene sempre chiedere un parere professionale e sottoporsi ad alcuni esami specifici prima di intraprendere una dieta seria” avverte il medico.
Attenzione ai regimi iperproteici
La dieta funzionale, rispetto a tutte quelle che non tengono conto dei dati forniti da questi sistemi bioelettrici, permette di perdere peso in modo mirato, ossia come e laddove serve. In particolare, a differenza dei tanto decantati regimi iperproteici, non mette a repentaglio la salute. Nelle diete ad altissimo tenore proteico, infatti, la persona perde massa grassa in modo disordinato, contemporaneamente il corpo si impoverisce di acqua, potassio, grassi fondamentali per la vita e altri metaboliti, e si innesca uno stato di acidosi metabolica, alla base di moltissime malattie.
La dieta fa bene anche a chi è normopeso
Anche le persone che non hanno chili di troppo da smaltire, spesso, presentano il bisogno di migliorare la propria dieta, specialmente nel passaggio dall’inverno alla bella stagione. “In questo caso basterà dare più spazio alle verdure, ridurre i carboidrati, magari imparandone indice e carico glicemico, dare spazio alla frutta, introdurre il consumo di semi” consiglia Bellabona. È importante anche bere molto (circa 30 ml di acqua per ogni kg di peso corporeo) e praticare una moderata attività fisica, magari privilegiando le tecniche di rilassamento e di meditazione.
La dieta funzionale di Named
Un esempio di dieta funzionale è Dietacare di Named, che consente di perdere la massa grassa salvaguardando quella massa magra: è “normo proteica”, prevede l’uso di proteine di qualità, si basa su pasti studiati ad hoc, che non provocano pericolosi effetti collaterali. Pone particolare attenzione alla fase di preparazione, detta pre-fase, che ha due obiettivi: contrastare l’acidosi e migliorare la performance gli organi della digestione, oltre che di quelli deputati all’eliminazione delle tossine. Durante la successiva fase di dimagrimento si impiegano specifici integratori per aiutare la matrice extracellulare, la struttura di accumulo degli acidi prodotti dal metabolismo, e per sopperire alle carenze funzionali individuate. Infine, Dietacare consta di periodo di post dieta che serve per riportare dolcemente a un’alimentazione equilibrata e adattata alle proprie esigenze.
Il Kit Dietacare contiene, oltre alla guida al metodo, tutti i prodotti alimentari necessari per 7 giorni di fase intensiva oppure 14 giorni di fase transitoria o a bassa intensità. All’interno del cofanetto troviamo: 1 confezione di pane a fette ai semi oleosi, 1 confezione di grissini, 5 confezioni di primi piatti: fusilli, riso, tagliatelle, 6 barrette ricoperte di cioccolato fondente, 2 biscottoni , 1 bocconcino al cioccolato, 7 buste dolci (cappuccino, cioccolata) e budini (cioccolato fondente, crème caramel, caffè) 6 buste di vellutate (verdure, porri, asparagi, fughi porcini) e omelettes (erbe aromatiche, formaggio e funghi porcini). Il costo è di circa 80 euro. In Farmacia.